Firenze, 7.7.2025 – È il piano della sostenibilità quello che la Multiutility toscana mette a terra per il 2025-2029. I consigli di amministrazione di Alia e di Estra hanno approvato un piano industriale articolato, destinato a diventare motore della transizione ecologica dell’Italia centrale, per una crescita integrata dei settori ambiente, energia e acqua. Previsti investimenti per 2,5 miliardi di euro in cinque anni, con una traiettoria chiara di sviluppo sostenibile, industriale e finanziario. Al centro, una strategia che punta a creare e redistribuire valore economico, sociale e ambientale attraverso l’integrazione dei servizi su scala sovralocale.
Il Piano valorizza il ruolo della Multiutility come partner delle comunità e dei distretti, promuovendo modelli di produzione e servizio a basse emissioni e in ottica low carbon. Tra i risultati attesi in cinque anni: un incremento di oltre il 300% delle materie rigenerate immesse sul mercato, 785.000 MWh di energia verde prodotta e distribuita sul territorio, e una diffusione di processi digitali che rendono i servizi più vicini ai cittadini e sostenibili dal punto di vista ambientale.
Solo l’introduzione di sistemi innovativi – dalla raccolta rifiuti al controllo da remoto dei contatori di acqua e gas – permetterà entro il 2029 di ridurre di un terzo le emissioni di CO₂ generate dai mezzi aziendali. Alta l’attenzione al territorio, con interventi per la razionalizzazione della risorsa idrica e investimenti mirati al miglioramento dell’equilibrio idrogeologico, come nel progetto della ‘città spugna’. Il piano sostiene inoltre l’economia locale, la transizione ecologica e l’occupazione attraverso lo sviluppo dei siti industriali tradizionali e il miglioramento della qualità delle attività svolte.
Approfondimenti
La transizione è trasversale a tutto il piano, che per la prima volta individua e quantifica 59 obiettivi ESG, articolati su tre priorità strategiche: trasformazione, valorizzazione del capitale umano, impatto positivo sui territori. Investimenti mirati, digitalizzazione, centralizzazione della finanza, ottimizzazione dei costi e valorizzazione degli asset completano il disegno di una società moderna, efficiente e orientata al futuro.
OFFERTA INTEGRATA, CLIENTE UNICO
Il Piano Industriale 2025-2029 segna un vero cambio di paradigma: per la prima volta in Toscana, cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni avranno a disposizione un interlocutore unico e integrato per la gestione dei servizi ambientali, idrici ed energetici. Una semplificazione sostanziale, frutto di integrazione societaria e con una nuova organizzazione centrata sulle Business Unit. Questa struttura consente di centralizzare la gestione dei clienti, unificare i canali di contatto, accorpare i sistemi di fatturazione e promuovere comportamenti virtuosi, facilitando l’accesso ai servizi e migliorando la qualità dell’esperienza utente.
In parallelo, la digitalizzazione trasversale dei processi permette di creare efficienze operative, abilitare soluzioni di cross-selling e offrire risposte personalizzate e coordinate in settori chiave come il risparmio energetico, la gestione circolare dei rifiuti, l’uso sostenibile dell’acqua e la produzione da fonti rinnovabili. Per i cittadini significa poter avere un unico interlocutore, minori costi, un unico riferimento commerciale: un’offerta completa per la sostenibilità, pensata per massimizzare i benefici della transizione ecologica e generare valore lungo tutta la catena dei servizi pubblici locali. Assoluta novità è il coinvolgimento attivo dei cittadini, grazie alla crescita dei servizi on demand, che da un lato offrono un’esperienza utente ispirata ai modelli delle piattaforme digitali più diffuse, e dall’altro migliorano la qualità della raccolta differenziata, con un aumento medio di oltre il 25% del materiale avviato a riciclo.
I cittadini diventano così protagonisti della transizione ecologica attraverso comportamenti virtuosi, incentivati da un sistema di loyalty: la Multiutility premierà chi contribuisce attivamente al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, valorizzando l’impegno quotidiano nella riduzione dell’impronta carbonica dell’intera comunità.
UNA MULTIUTILITY CHE MOLTIPLICA IL VALORE
Dalla nascita del nuovo soggetto, avvenuta nel 2022, il valore della Multiutility (rappresentato in termini di Equity Value) è passato da poco più di 1 miliardo a 1,2 miliardi di euro. Entro il 2029 il piano prevede di raggiungere 1,8 miliardi grazie alla crescita dell’Ebitda (che potrà passare su base pro forma dai circa 400 milioni nel 2024 a 648 milioni nel 2029) e alla solidità finanziaria. Il Return on Invested Capital è previsto in crescita dal 5,3% del 2024 fino a quasi il 10% nel 2029, segnando una progressiva creazione di valore per tutti gli stakeholder.
Il tutto con un profilo finanziario solido e sostenibile: i livelli di indebitamento della Multiutility risultano inferiori alla media dei principali operatori nazionali. Il rapporto Pfn/Ebitda previsto per il 2024 si attesta a 2,1x, e anche la proiezione al 2027 mantiene un profilo prudente (2,5x), confermando una strategia di sviluppo che coniuga crescita e disciplina finanziaria. Questo posizionamento riflette un’attenta gestione del debito e la capacità della Multiutility di sostenere un piano di investimenti straordinario senza compromettere gli equilibri economico-finanziari.
INVESTIMENTI MIRATI E BILANCIATI
Dopo avere già messo a terra investimenti nel settore ambiente per circa 500 milioni di euro negli ultimi anni, i nuovi investimenti saranno ripartiti in modo mirato tra le tre Business Unit operative, con una prevalenza per i settori dell’energia e dell’idrico. Circa 1,1 miliardi di euro saranno destinati alla Business Unit Energia con focus sullo sviluppo di impianti di produzione di energia rinnovabile, la vendita di energia elettrica e gas, la distribuzione e le smart cities; 0,9 miliardi alla Business Unit Idrico per reti, impianti e resilienza climatica; 500 milioni di euro alla Business Unit Ambiente, per l’ammodernamento degli impianti, l’estensione della raccolta meccanizzata, l’introduzione sempre più estesa di sistemi di misurazione puntuali per il passaggio alla tariffa corrispettiva e la progressiva integrazione delle attività di trattamento e recupero rifiuti.
Il 60% degli investimenti riguarderà settori regolati, mentre il 40% sarà rivolto al mercato, a dimostrazione di una strategia bilanciata tra affidabilità dei servizi pubblici e capacità di innovazione industriale. La digitalizzazione di tutti i processi porterà alla creazione di valore attraverso efficienza e cross-selling.
BUSINESS UNIT AMBIENTE
Il Piano Industriale prevede un forte potenziamento della Business Unit Ambiente, con l’obiettivo di rafforzare l’autosufficienza impiantistica, aumentare i tassi di riciclo e ridurre il ricorso allo smaltimento. La strategia punta a una progressiva integrazione delle attività, con investimenti mirati su raccolta, trattamento e tariffazione, in un’ottica di maggiore efficienza, sostenibilità e qualità del servizio. Entro il 2029 Alia Multiutility aumenterà la propria capacità di trattamento interna dal 74% all’93%, passando da 593.000 a 760.000 tonnellate trattate nei propri impianti. Questo salto qualitativo e quantitativo consentirà di ridurre la dipendenza da impianti terzi (dal 26% all’7%) e di consolidare la leadership nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Tra le direttrici principali del piano:
- Raccolta: trasformazione dei modelli organizzativi attraverso sistemi ibridi e digitali, introduzione della misurazione puntuale, crescita della raccolta differenziata e valorizzazione dei materiali raccolti.
- Trattamento: revamping tecnologico degli impianti per il trattamento meccanico biologico e il riciclo così da aumentare l’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti indifferenziati; potenziamento della capacità di estrazione di materia dai rifiuti; sviluppo del trattamento e del recupero dei rifiuti speciali (es.
Raee, tessile, rifiuti liquidi), e nuovi impianti di produzione di materiali rigenerati e decarbonizzati in collaborazione con Revet.
- Tariffa: diffusione progressiva della tariffa corrispettiva (Taric), con l’obiettivo di stabilizzare i costi, incentivare comportamenti virtuosi e garantire un’equa redistribuzione della spesa in base all’effettiva produzione di rifiuti.
Il piano include anche l’estensione dell’utilizzo del cassonetto intelligente Genius 5.0, soluzioni per la raccolta meccanizzata e il rafforzamento dell’infrastruttura impiantistica attraverso l’integrazione societaria con le attività ambientali di Estra.
BUSINESS UNIT ENERGIA
Il Piano Industriale punta a fare della Multiutility un protagonista nella transizione energetica. Sul fronte delle energie rinnovabili, il piano prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici con una capacità complessiva di 520 megawatt entro il 2029. L’energia prodotta – stimata a regime in oltre 785.000 megawattora all’anno – sarà in parte destinata alla vendita diretta attraverso contratti di lungo termine, permettendo a chiunque di poter scegliere il consumo di energia pulita, con accesso diretto al fotovoltaico anche per chi non ha spazi nella propria abitazione. Questo investimento mira a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, allineando il portafoglio energetico agli obiettivi europei di decarbonizzazione.
Nella distribuzione gas, il piano prevede un importante impegno per l’efficientamento delle reti: incremento della base impiantistica, ottimizzazione dei costi operativi, allineamento dei ricavi regolati ai benchmark di mercato. Particolare rilievo assume l’innovazione: avviato il primo impianto di Reverse Flow per l’immissione di biometano nella rete di trasporto, e saranno sviluppate applicazioni basate su intelligenza artificiale e machine learning per migliorare la gestione, aumentare l’efficienza e favorire l’integrazione dei gas rinnovabili.
Sul piano commerciale, si prevede di aumentare la base clienti con offerte dedicate, servizi a valore aggiunto, e una strategia di cross-selling tra le diverse aree di attività del gruppo. Verranno potenziati i canali diretti, riducendo la dipendenza da agenzie e comparatori, con l’obiettivo di migliorare la qualità del portafoglio e ridurre il tasso di abbandono. Entro il 2029, si prevede che circa il 39% dei clienti sarà gestito in modalità completamente digitale.
Un capitolo strategico del piano riguarda infine lo sviluppo delle smart cities grazie a investimenti in illuminazione pubblica intelligente (con oltre 25.000 nuovi punti luce previsti entro il 2029), mobilità smart (sistemi di gestione del traffico, smart parking, control room), e digitalizzazione dei servizi pubblici. Sono inoltre previste 2.900 nuove telecamere per la videosorveglianza e soluzioni per la connettività urbana, come hot-spot Wi-Fi comunali e sistemi digitali per la pubblica amministrazione.
BUSINESS UNIT IDRICO
L’acqua sarà sempre più una risorsa strategica: previsto il finanziamento del Piano d’ambito del nuovo gestore idrico con il raddoppio degli investimenti annuali e un focus su riuso, resilienza climatica e innovazione.
Tra i principali interventi:
- la realizzazione di nuovi impianti di trattamento avanzato per la rimozione di sostanze inquinanti dalle acque potabili, tra cui i composti perfluoroalchilici, oggi sotto osservazione a livello europeo per il loro impatto sulla salute.
- la costruzione di un impianto per l’essiccamento dei fanghi da depurazione, in grado di migliorarne la gestione e ridurre i volumi da smaltire.
- l’adeguamento degli impianti di depurazione alla direttiva Ue sulle acque reflue urbane, con l’avvio di un processo mirato alla neutralità energetica.
- la progressiva attuazione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua, in coerenza con le nuove normative e i modelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
- la realizzazione di reti e impianti per il riutilizzo di acque depurate per fini industriali e per il risparmio della risorsa idrica
- studi e investimenti per migliorare l’equilibrio idrogeologico di un territorio provato dai cambiamenti climatici, che rendono necessario rivedere il sistema di gestione delle acque.
Un altro pilastro è rappresentato dalla digitalizzazione del servizio, con l’installazione di 240.000 nuovi contatori smart in telelettura, per migliorare il monitoraggio dei consumi, ridurre le perdite idriche e offrire agli utenti uno strumento efficace per gestire consapevolmente la risorsa.
LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI
‘Il Piano 2025-2029 risponde appieno al raggiungimento degli obiettivi indicati dai Comuni soci e rappresenta una ambiziosa svolta industriale che consolida la nostra capacità di essere protagonisti nella transizione ecologica’, ha commentato l’ad di Alia Multiutility, Alberto Irace. ‘Non siamo e non vogliamo essere la semplice somma di realtà diverse, ma un’unica, nuova e innovativa piattaforma integrata che mette in rete energia, acqua e ambiente per offrire ai cittadini, alle imprese e ai territori una risposta completa e moderna. Investiamo per costruire un modello che generi efficienza industriale, creazione di valore e impatti positivi sui territori, anche grazie a un impianto finanziario solido e orientato alla crescita. E’ la dimostrazione concreta che la Multiutility può essere leva strategica per lo sviluppo sostenibile e competitivo della Toscana e del Centro Italia’.
‘Con questo piano costruiamo un’infrastruttura pubblica moderna, al servizio delle comunità e delle trasformazioni del nostro tempo’, ha dichiarato Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility. ‘Al centro ci sono le persone, le imprese, i territori: investiamo per offrire servizi sostenibili non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale. È un piano pensato per accompagnare la transizione, tutelando la qualità della vita e il lavoro, grazie alla valorizzazione del personale interno, all’internalizzazione di competenze strategiche e all’utilizzo di tecnologie sempre più sicure. Alia è un’azienda pubblica che guarda avanti, ma che non dimentica le proprie radici: siamo un motore di sviluppo che lavora ogni giorno per costruire valore, generare fiducia e garantire sicurezza a chi vive e lavora nei nostri territori’.
Francesco Macrì – presidente esecutivo di Estra – ha dichiarato:‘La presentazione del piano industriale segna una tappa cruciale nel percorso di costruzione della nuova Multiutility Toscana, un’infrastruttura strategica di cui il nostro territorio ha assolutamente bisogno per affrontare con coerenza e visione le sfide della transizione ecologica. Non parliamo solo di aggregazione industriale, ma della nascita di un soggetto capace di guidare il cambiamento, mobilitare investimenti, generare impatto e garantire stabilità. Con questo piano, mettiamo nero su bianco un approccio chiaro e condiviso: la transizione deve essere tecnologicamente plurale, territorialmente radicata e socialmente equa. È nostra responsabilità fare in modo che le imprese, le famiglie del nostro territorio non subiscano il cambiamento, ma lo vivano come un’occasione concreta di crescita e sicurezza’.
‘Il Piano Industriale della nuova Multiutility Toscana nasce con una visione precisa: costruire un modello di sviluppo che unisca efficienza operativa, innovazione e vicinanza ai territori - ha commentato l’amministratore delegato di Estra Nicola Ciolini – su queste basi abbiamo pianificato gli importanti investimenti dell’area energia. Con oltre 500 megawatt di nuova capacità fotovoltaica entro il 2029 vogliamo accelerare la decarbonizzazione e offrire energia pulita anche a chi oggi non ha accesso diretto a un impianto. Nella distribuzione gas investiamo in intelligenza artificiale, reti resilienti e reverse flow per il biometano, perché la sostenibilità si costruisce anche innovando ciò che già abbiamo. Il nostro compito oggi è chiaro: trasformare l’energia in un’infrastruttura sociale, che accompagna cittadini e imprese verso un futuro più sicuro, efficiente e sostenibile’.
"Non è tutto oro quel che luccica su Alia Multiutility, oggi Plures, anzi. Si è confermato l'indebitamento, da noi denunciato; in tutto questo, la multiutility si permette di promettere dei dividendi ai soci: 34,3 milioni di cui 12 al bilancio di Firenze. O si danno o no, questi dividendi, ma sono bloccati e subordinati al parere di ATO e delle banche, che non vorrebbero emorragie verso i soci". Lo ha detto Paolo Bambagioni, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt e Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze.
Bambagioni ha messo poi il dito nella piaga: "Fino ad oggi c'era un asse Firenze-Prato, cioè un asse Funaro-Bugetti, incentrato sul no borsa e sull'acqua dentro, in linea con il nuovo corso di super-sinistra di Schlein".Quanto al piano industriale, esso avrebbe dovuto essere presentato "a gennaio", dopo aver "ascoltato tutti i soci". "Oggi viene presentato il piano industriale: vedremo cosa contiene, ma i problemi di fondo – debiti e costi – ci sono".
"Speriamo ci sia una concertazione – ha aggiunto Bambagioni –, perché così una parte delle nostre critiche verrebbe assorbita". "Voglio ricordare che ci sono diversi comuni, Sesto, Campi, Calenzano, alcuni di quelli che fecero la Quadrifoglio, stanno votando contro al bilancio". "I costi di gestione di una cattiva gestione sono alti. Noi vogliamo sapere quali sono i costi, a partire da quelli per la comunicazione. Quanto incidono le consulenze? Quanto le nuove assunzioni e quelle promesse", ha incalzato Bambagioni.
"C'è un'assenza – ha rilevato Bambagioni –: la politica. Senza la politica, rischia di diventare un organo autoreferenziale, pur pagato dai cittadini con le loro tasse. La sindaca è d'accordo a non dare i documenti? È d'accordo a non far sapere i costi?". "Denuncio un sistema che rischia di diventare fuori controllo: ci stanno portando verso le tariffe corrispettive, in quel caso sarebbe l'organo regolatorio il solo a controllare, sicché il Comune – e di conseguenza il consiglio – sarebbe completamente tagliato fuori".
Infine, Bambagioni ha posto il problema degli impianti "per chiudere il ciclo dei rifiuti". "Rispetto a 5 anni fa non è stato realizzato alcun impianto", ha constatato Bambagioni. "Mi ha colpito un nome che ho sentito: Quadrifoglio, che doveva nel tempo portare soldi e fortuna. Ora quel mondo è diventato un'ortica", ha punto Massimo Sabatini, che ha denunciato alcuni casi di mala gestione: "Dai cassonetti interrati ma inutilizzabili in via Palazzuolo, ai decenni di assenza di investimenti tanto che la rete è un colabrodo – i lavori vengono fatti tutti insieme solo con il Pnrr –, fino ai continui allagamenti, per le caditoie di cui nessuno si cura. Solo ieri un garage di Piazza Elia Dalla Costa ha avuto 12.000 € di danni che suonano beffardi dopo aver pagato i suoi 5000 € di Tari".