Multiutility: il Pd sta con i riformisti?

La sinistra prepara ricorsi contro le decisioni delle amministrazioni democratiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2022 19:03
Multiutility: il Pd sta con i riformisti?

Nelle prossime settimane molti comuni porteranno al voto l'approvazione delle delibere per la fusione delle società che gestiscono i servizi idrici, i rifiuti e la vendita e distribuzione di energia per andare a formare una Multiutility Toscana che dovrà poi confrontarsi con il mercato finanziario data la sua quotazione in borsa.

“Il tema Multiutility è interessante, soprattutto se aiuta a dire parole chiare sul risparmio in bolletta e sugli impianti, in particolare quelli indispensabili sul tema rifiuti. Il tema Multiutility ci dice anche che il Pd è una polveriera politica e ci fa vedere cosa accade se insegue i populisti del no a prescindere, la sinistra della sinistra e Conte. Dai voti e dal dibattito sulla Multiutility, il Pd ha chiara la differenza tra stare con i riformisti o con chi prepara ricorsi” intervengono Tommaso Triberti –coordinatore metropolitano di IV Firenze- Marco Ruggiero –coordinatore provinciale di IV Prato- Francesco Grazzini –coordinatore cittadino di IV Firenze- e i Consiglieri comunali IV: Gabriele Toccafondi (Sesto Fiorentino), Stefano Pacinotti (Scandicci) e Giacomo Sbolgi (Prato).

“Noi non abbiamo paura del privato, della borsa, neppure del mercato, per questo abbiamo votato a favore nei consigli comunali o nelle giunte. Sul metodo adottato invece vogliamo dire e ribadire al Pd che si può migliorare e di molto. Politicamente notiamo che parte del Pd ha voluto inseguire la sinistra, in alcuni ed importanti casi hanno votato “no”: Vaglia, Calenzano, Fiesole. A Sesto Fiorentino, dove il Pd è in maggioranza e in giunta, neppure votano una delibera e regna il silenzio.

Per non parlare dei gruppi di sinistra e dei 5 stelle, con cui il Pd nazionale vorrebbe allearsi, che votano contro, scendono in piazza con i comitati e ipotizzano ricorsi. Noi siamo un’altra cosa, a noi non fa paura la borsa e la Multiutility mista pubblico privato. Però vanno dette le cose chiaramente. Sul tema rifiuti, per esempio, va detto chiaramente che senza impianti la situazione è esplosiva. Sul tema bollette invece, basta avere una società mista pubblico privato, ma anche solo pubblica, per avere servizi efficienti e tariffe basse? No. Gli esempi, e i bilanci di Consiag, Toscana Energia, Publiacqua, Alia, società per azioni in cui i comuni sono maggioranza o rappresentano una quota importante, dimostrano che gli utili a fine anno sono molto importanti e vanno a vantaggio dei soci, ovvero dei privati ma anche dei comuni. Certamente i comuni hanno vantaggi perché hanno entrate economiche importanti, però tutte queste entrate per i comuni arrivano dalle tariffe e dalle bollette.

Tutto questo cambia con la Multiutility?

Approfondimenti

Prendendo ad esempio i bilanci degli ultimi anni e facendo una media, la somma in un anno degli utili divisi tra i soci, arriva tra i 60 e i 70 milioni, per non parlare degli utili”.

Europa Verde è contraria all'operazione: "Le società per azioni quotate in borsa per sua natura devono produrre utili sempre maggiori e lo faranno tagliando la qualità del servizio, riducendo manodopera e impossessandosi dei nostri beni comuni. Inoltre si andrà, grazie ai patti parasociali, verso un azzeramento del ruolo dei Comuni minori e delle Province concentrando il potere decisionale in poche mani, la nomina degli amministratori, una volta quotati in borsa, sarà fatto dal consiglio di amministrazione della Multiutility senza dover minimamente consultare i soci pubblici ovvero Sindaci, Comuni o Province.

Inoltre rimangono molti dubbi, partendo dal lavoro che non è minimamente citato nel piano industriale e pertanto non si evince quali saranno i livelli occupazionali,le garanzie, i contratti ecc... altro punto è la scala regionale che seriamente, parlando di beni comuni come acqua, energia e rifiuti, non convince assolutamente e allontana sempre di più il servizio dal cittadino oltre alla paura, fondata, di creare un carrozzone difficilmente gestibile, controllabile e governabile. Altro punto fumoso, che lascia veramente perplessi, sta nel fatto che spinga nel volerla costruire in assenza di un soggetto forte Toscano nella componente azionaria, rendendo così la Multiutility toscana una preda facile per altri azionisti, colossi del settore, che già da tempo intervengono sul territorio regionale.

Un'operazione che confligge duramente con la Toscana dei territori e del Buon Vivere a cui aspiriamo, per questo Europa Verde è contraria a questo modello, non si può accettare che i servizi fondamentali per i cittadini possano finire nelle grinfie del neoliberismo spinto e della speculazione, abbiamo oggi necessità di una classe politica che punti a sistemi misti pubblico-privato ma che creino benefici per tutti assicurando la qualità del servizio" Così in una nota Eros Tetti e Serena Ferraiuolo co-portavoce di Europa Verde Toscana.

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