Lutto nel mondo dello sport e in particolare del giornalismo sportivo. È morto a 79 anni, dopo una lunga malattia, Franco Ligas.
Sardo trapiantato fin da giovane età in Toacana, Ligas ha lavorato per varie tv toscane prima di approdare alle reti nazionali, in particolare Italia 1 dove era uno dei riferimenti principali della redazione sportiva e spesso conduceva anche i tg.
Ha seguito a lungo la Fiorentina di cui era simpatizzante.
Uno dei più bei ricordi di Franco ci viene fornito dal giornalista Roberto Vinciguerra sul proprio profilo Facebook: "Oggi, all'età di 79 anni, ci ha lasciato Franco Ligas, una delle figure più iconiche del giornalismo sportivo nazionale e fiorentino.Nel corso della sua longeva e brillante carriera Franco ha saputo parlare e commentare con competenza di diversi sport, sia in tv che in radio, arrivando a rappresentare un modello per le generazioni successive.Di Franco ci mancheranno, soprattutto, la simpatia, l'empatia e la disponibilità con cui approcciava tutti coloro che lo avvicinavano per confrontarsi su diversi argomenti.
Ciao Franco, è stata una fortuna averti conosciuto.Condoglianze ai parenti ed a tutti i suoi tanti conoscenti.Nelle prossime ore verrà comunicato il luogo in cui si terranno le esequie. RIP".
Per molti giornalisti sportivi fiorentini, Franco Ligas è stato un vero e proprio Maestro.
Paolo Pellegrini, nostro collega, ricorda con affetto e commozione Ligas: "A tennis, ai mitici tempi del Palagione - correvano i favolosi anni Settanta - non sono mai riuscito a batterti, che dico, nemmeno a strapparti un game. Ma il ricordo più bello di quelle serate leggendarie a casa Borchi, in mezzo a tanti amici che ahimé ti hanno anche preceduto, il ricordo più bello era la tua voce, guidata dalle dita sapienti di Alessandra al pianoforte. Quella bella chiara limpida intonazione del registro da baritono, e le arie con cui ci deliziavi... E quando ti chiesi "mi dai qualche lezione di canto, Maestro?", ti schermisti, ma mi offristi un bel suggerimento, il tuo amico Aldo Reggioli. Beh, il tenore che sognavo non lo sono mai diventato, certo, c'era da studiare il solfeggio e la Boselli si spazientiva... però qualche cosuccia l'ho imparata, me lo confermasti compiaciuto... Ma a tennis non ti ho mai battuto. Ciao, carissimo Franco Ligas".