Morte Riccardo Magherini, è battaglia sui testimoni

In Borgo San Frediano tanti hanno sentito e visto

Antonio
Antonio Lenoci
08 maggio 2014 14:08
Morte Riccardo Magherini, è battaglia sui testimoni

Riccardo Magherini prende un Taxi e chiede di andare a casa, poi il tassista fa inversione su richiesta di Magherini. A questo punto, sui lungarni, all'altezza della Porta telematica che conduce verso piazza Ognissanti, Riccardo abbandona il veicolo posto di traverso in carreggiata e si mette a correre verso l'Oltrarno. "Una Guardia Giurata c'era - ricorda il tassista - ma era distante" perché allora la paura di Riccardo che qualcuno potesse sparagli? Da cosa stava fuggendo? Alcune delle domande di quella notte.La ricerca di aiuto prosegue oltre l'Arno, attraverso le stradine disconnesse di San Frediano, dentro i locali, in strada, sino all'arrivo davanti all'ex Cinema Eolo, lì dove i carabinieri hanno intercettato Magherini, lo hanno messo a terra e lo hanno ammanettato.

Lì dove oggi ci sono i fiori, una foto di Riccardo ed il cartello scritto di pugno "Verità". Fin dai primi istanti successivi all'accaduto si è capito che quanto successo non è passato inosservato, anzi. Stando agli inquirenti, da una parte, ed ai familiari di Magherini dall'altra, i testimoni in gioco sarebbero davvero tanti.Il fratello di Riccardo ha sottolineato "I carabinieri avrebbero 72 testimoni a favore per quella notte". Coloro che sono stati ascoltati in questi giorni, molti sono ragazzi che abitano in zona e si sono affacciati dalle loro case, hanno detto di aver ravvisato comportamenti anomali durante la procedura di arresto, qualcuno ha parlato di "calci".L'uomo che nei video trasmessi appare accanto ai militari e che si è scoperto essere un ex dipendente di un locale della zona ha dichiarato durante una telefonata con i cronisti della Rai che lo hanno rintracciato "Ho visto dei calci, non forti, per farlo calmare".

Una ragazza si è persino premurata di prendere le targhe delle auto in strada, nulla di strano solo spirito di osservazione, se non fosse che le targhe prese sono quelle delle auto dei carabinieri. Poi c'è chi si è intromesso urlando "No.. i calci no". Una vicenda che è stata ripresa da così tante angolazioni, che dispone di così tante testimonianze, può essere definita un mistero irrisolto che necessita della verità?

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