Montella: “La Fiorentina non merita di esser derisa”

La sconfitta col Siviglia ha aperto una serie di polemiche. Un’assurda resa dei conti, inopportuna e dannosa in un momento importante della stagione.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
18 maggio 2015 00:53
Montella: “La Fiorentina non merita di esser derisa”

I fischi della Fiesole alla squadra, durante la gara col Siviglia ci sono apparsi motivati ma ingenerosi. Reazione emotiva che dimenticava il percorso importante percorso dalla squadra. Altrettanto emotive ci sono apparse le dichiarazioni a caldo di Montella. Purtroppo questi eventi hanno alimentato polemiche e sono apparse sulla stampa sportiva, voci di uno strappo di Montella, probabili nuovi allenatori, interventi di opinionisti di ogni tipo. In altre parole è esploso in anticipo il gossip che sostituisce alla fine del campionato la cronaca sportiva.

Il campionato non è ancora finito e occorre sostenere la squadra e il suo allenatore.

Oggi Vincenzo Montella, nella conferenza stampa di presentazione della gara col Parma, ha chiarito la sua opinione.

"Penso che questa squadra non meriti di essere derisa, magari può essere offesa e fischiata, ma non derisa. Ed io per loro sono disposto ad andare contro una città". Montella, quindi, non smentisce le sue dichiarazioni di giovedì sera in seguito alla sconfitta col Siviglia e alla contestazione del pubblico e ripete che l'ironia nei confronti della squadra dopo le due reti segnate dagli spagnoli non è stata giusta: "In quaranta anni di calcio non ho mai visto una squadra derisa dal pubblico dopo quello che abbiamo fatto noi in questi tre anni".

Montella si augura che contro il Parma e nelle altre partite che mancano alla fine "il pubblico ci stia vicino, aiuti il gruppo e non ci faccia mancare il suo sostegno".

Montella, comunque, non ha voluto "rompere" con l'ambiente viola e afferma di sentirsi e di essere "dentro Firenze fino al collo e ci sono per lottare con questi colori e con questi calciatori", ma difende anche la sua scelta di schierarsi a fianco dei giocatori: "Io voglio arrivare quinto, questo è l'unico modo per alimentare le motivazioni. Le mie esternazioni sono state in funzione di quello che sarà il finale di campionato. Sono molto sincero, io non ho incontrato nessun presidente adesso. L'anno scorso ho rifiutato una società molto importante. Le mie decisioni le conoscerà per prima la società e se vorrò andare via, so come fare in maniera corretta come ho sempre fatto e senza rompere, perché sarebbe controproducente per me".

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