Mobilità a Firenze: la ciclabile che potrebbe finire nel Mugnone

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Redazione Nove da Firenze
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08 marzo 2019 16:28
Mobilità a Firenze: la ciclabile che potrebbe finire nel Mugnone

 Alcuni lettori guardano con sospetto i lavori in corso per la realizzazione di una pista ciclabile che dal Viale Spartaco Lavagnini procede lungo via Leone X. L'intervento sarebbe apparso ai più fuori tempo massimo. Questa la perplessità: "Ma non si trattava di un raccordo richiesto dai ciclisti fiorentini nel 2014 per sostituire la ciclabile di viale Strozzi durante i lavori per la realizzazione della Tramvia?". Ma a far apparire anacronistico l'intervento sarebbe soprattutto la promessa dismissione del ponte temporaneo che presenterebbe ai ciclisti l'opzione di "un tuffo nel torrente". Al termine della pista ciclabile c'è infatti il Ponte Bailey, costruito sul torrente Mugnone per sostituire il ponte dello Statuto, un'opera per definizione temporanea che doveva essere rimossa entro la fine del 2018.

Questi almeno i tempi confermati dall'Assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti che nell'estate 2018 ne dichiarava lo smantellamento "entro l'anno". Più di una interrogazione è stata presentata sulla progettazione, realizzazione e dismissione del ponte."Non è che la ciclabile finisce nel Mugnone?" domandano oggi con malcelata ironia alcuni lettori che abitano in zona e che si dicono perplessi perché la pista ciclabile sembra essere diretta proprio verso via Francesco Crispi dove andrebbe a "ridurre ulteriormente" la carreggiata ed i posti riservati alla sosta delle auto. In effetti nel gennaio 2014 i ciclisti fiorentini chiedevano all'Amministrazione di "Ripristinare il percorso ciclabile lungo il cantiere in viale Strozzi facendo arretrare le transenne di un paio di metri, creando così una corsia accanto al marciapiede, e continuandolo in viale Milton. In alternativa creare un raccordo ciclabile in via Leone X. Creare una pista ciclabile sul nuovo ponte nello spazio vuoto delimitato dai jersey".

Possibile che queste richieste presentate in via di "urgenza" cinque anni fa, siano solo oggi in realizzazione?I jersey dei quali parlano i ciclisti nel 2014 sono ancora lì, sul ponte Bailey, a delimitare un'area che non è mai stata utilizzata dal traffico veicolare. L'opera era stata sovrastimata? Sarebbe bastato un ponte più piccolo? Queste alcune domande che però giungerebbero a fine vita dell'infrastruttura.

A meno che, proprio la pista ciclabile, non vada oggi a riempire quel vuoto creando quel raccordo così utile, nel 2014.Raccogliamo le domande e le rimettiamo a Palazzo Vecchio, auspicando che possano giungere precisazioni in merito a quanto sollevato dai nostri lettori.

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