Milan Badelj è a Firenze

La Fiorentina ha acquisito, a titolo di prestito oneroso con diritto di riscatto, dalla S.S. Lazio, i diritti alle prestazioni sportive del calciatore, sino al 30/06/2020

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 agosto 2019 22:10
Milan Badelj è a Firenze

Milan Badelj torna nella sua Firenze, con una maglia viola da vestire con orgoglio per trasmettere valori ed esperienza. Ma come sottolinea con un sorriso carico di gioia e motivazione: «Per riconquistare i tifosi della Fiorentina». Nato a Zagabria (Croazia) il 25 febbraio 1989, lo scorso anno con la maglia della Lazio ha disputato 26 partite e vinto la Coppa Italia. Nelle sue stagioni a Firenze Milan ha collezionato 140 presenze tra Campionato, Coppa Italia ed Europa League. Il nuovo calciatore gigliato è inoltre in pianta stabile nell’organico della Nazionale maggiore croata con la quale si è laureato Vice Campione del Mondo ai Mondiali di Russia del 2018.

“Per i grandi giocatori c’è sempre da aspettare, oggi è una giornata importante per la crescita della Fiorentina – ha sottolineato un felice Joe Barone-. Dopo un mese e mezzo la nuova proprietà è riuscita a portare a casa Milan Badelj”.

L’obiettivo è potenziare in tutto e per tutto la Fiorentina, ma qual è l’obiettivo finale della società che riparte dal 16° posto finale dello scorso campionato?“Stiamo lavorando ogni giorno, l’obiettivo numero uno è il centro sportivo – ha ribadito Joe Barone - Poi pian piano costruiremo una Fiorentina al livello della città. Qui ci vorrà un po’ di pazienza ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti per fare bene”.

Il futuro di Federico Chiesa sarà sempre con la Fiorentina?“Negli spogliatoi a Livorno, subito dopo la gara, Federico mi ha detto «Joe, hai visto, quello era gol, un gran bel gol!». Gli ho detto di stare tranquillo e di continuare così. Federico è un nostro giocatore e giocherà accanto a Milan Badelj”.

Raggiante anche il Ds della Fiorentina Daniele Pradè:“Oggi è il giorno più importante da quando sono tornato. E’ dal 1 luglio che penso al ritorno di Milan Badelj. Sin dall’inizio abbiamo detto l’importanza del senso di appartenenza alla Fiorentina e nessuno meglio di Badelj può ricoprire questo ruolo. Niente da togliere a chi è arrivato e chi arriverà, ma Badelj per me sarà il giocatore più importante che prenderò. Lui è tornato alla Fiorentina, che resta la stessa. Sono cambiate le persone. Al Presidente Commisso, quando mi ha chiesto che squadra avrei voluto costruire, gli dissi che prima di tutto avrei costruito una squadra di uomini che vestissero con orgoglio la maglia viola e il primo nome fu quello di Milan Badelj”.

Quali obiettivi sportivi si è fissata la società per questa stagione?“Per quest’anno non ci siamo dati nessun obiettivo sportivo, proprio perché dobbiamo ripartire. Noi vogliamo ripartire da una squadra che gioca bene al calcio e che col tempo diventa competitiva. Perché il presidente Commisso è fortemente competitivo e vuole alzare un trofeo e non dobbiamo dargli un tempo troppo lungo”.

Le differenze di lavoro tra la Fiorentina dei Della Valle e quella di Rocco Commisso?“Il mio metodo di lavoro è sempre lo stesso. Barone è sempre vicino a me. C’è una condivisione totale su qualsiasi operazione. Ho un grande senso di responsabilità verso la società e i tifosi ma allo stesso tempo tanta serenità perché condividere le proprie idee è fondamentale. Se poi faremo bene sarà per merito mio, se faremo meno bene sarà per colpa di Joe Barone (ride ndr).

Badelj è il regista che la Fiorentina cercava, i nomi usciti sono ancora prospettive oppure no?“No, non sono stati cancellati. Badelj ci consente di giocare con più moduli tattici. E’ un giocatore talmente intelligente che ci permette di fare molte cose. Lui come Pizarro? Sono due giocatori totalmente diverse. Milan Badelj è il primo organizzatore di gioco della nostra squadra”.

Milan Badelj, perché sei tornato alla Fiorentina?“Quando ho deciso di lasciare la Fiorentina era solo per ambizioni sportive, a 29anni volevo provare altro. Sono tornato per il mio legame a Firenze e alla Fiorentina. Mai ho smesso di amare questa città. Sono contento di ricominciare con le persone che mi avevano portato alla Fiorentina anni fa”.

L’anno scorso hai avuto la sensazione che la Fiorentina volesse in tutte le maniere riconfermarti?

“Non lo so, magari non del tutto, ma alla fine la decisione finale è stata mia. Mi brucia un po’ quello che ho letto su questa vicenda, soprattutto sentir dire che è stata solo una questione di soldi”.

Cosa sogna adesso Milan Badelj?

“Vorrei ritrovare la serenità, la tranquillità, la gioia, in una famiglia che mi ha dato tutto quanto. Devo fare il massimo per ripagare la fiducia. Una parte di me non è mai andata via da Firenze”.

Cosa non è andato nell’esperienza con la Lazio? Sei andato via eri il capitano, dopo la tragedia di Astori, ti aspetti che la fascia torni a te?

“Certamente no. C’è già chi la indossa con merito. Alla Lazio non è andata bene soprattutto per colpa mia. È stato più un fallimento mio, ci sono state delle situazioni che non mi hanno permesso di esprimermi al meglio. Devo solo ringraziare la Lazio, purtroppo nei momenti decisivi non sono stato pronto”.

Che stagioni ti aspetti con la Fiorentina?“Cerco di tornare ai migliori livelli che ho giocato a Firenze. Darò il massimo per aiutare tutti i compagni, tutti i giovani, per aiutare la squadra a crescere e migliorare e fornire esperienza”

Cosa ti ha detto il presidente Rocco Commisso?“Il Presidente Commisso mi ha dato il benvenuto e mi ha detto che ci vedremo tra qualche settimana”.

Quando Pradè ha chiamato per tornare a Firenze che emozione è stata?

“Io all’inizio non credevo nemmeno che ci fosse la possibilità di farlo. Non credevo. Però, alla fine sono qua. Qualsiasi sarà il mio ruolo lo accetterò”.

Il ricordo di Davide Astori ha contributo, in qualche maniera, nella scelta di tornare a Firenze?

“Sicuramente anche il ricordo di Davide ha influito nella scelta, ma non è stato solo questo”.

Adesso l’obiettivo è chiudere la carriera a Firenze?“L’obiettivo, oltre a conquistare la fiducia dei tifosi, è quello di fare sempre il massimo. Ho imparato dalla vita che le garanzie sono poche. E’ giusto quindi alimentare i propri sogni ".

Perché non senti la stessa fiducia dei tifosi che avevano come in passato?“No, è assolutamente normale che per i tifosi sia così e che ci siano dubbi su un giocatore andato via e che non ha fatto bene dove è andato. Per questo ho detto voglio riconquistare la fiducia dei tifosi” 

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