Michelangelo Buonarroti il Giovane (Firenze 1568 – 1647)

Il culto della memoria, mostra a cura di A. Cecchi, E. Lombardi e R. Spinelli, dal 15 giugno alla Casa Buonarroti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2021 22:17
Michelangelo Buonarroti il Giovane (Firenze 1568 – 1647)

Nato a Firenze da Leonardo di Buonarroto, nipote di Michelangelo, nel 1568, quattro anni dopo la morte del prozio, Michelangelo il Giovane fu, degli immediati successori, l'unico a raccoglierne la prestigiosa eredità artistica e culturale. E lo fece in quanto personaggio di primo piano nella Firenze della prima metà del Seicento, ben introdotto a corte perché favorito della Granduchessa madre Cristina di Lorena e amico personale del granduca Cosimo II de' Medici.

A lui si deve, com'è noto, la costruzione del palazzo di Via Ghibellina, attuale sede della Fondazione e la realizzazione delle sale dell'appartamento monumentale che nella Galleria hanno il luogo deputato alla celebrazione dell'illustre antenato attraverso un ciclo pittorico e scultoreo che vide, fra il 1613 e il 1635, il concorso dei maggiori artisti allora attivi in Firenze e nel Granducato nella prima metà del Seicento. Gli altri ambienti, del pari sontuosamente decorati, sono dedicati ai personaggi più importanti della famiglia, di nobili origini, alla chiesa fiorentina nell'ambiente adibito a Cappella e ai Fiorentini illustri distintisi nei vari rami del sapere, raffigurati sulle pareti dello Studio.

Del pronipote del sommo artista possediamo una documentazione eccezionale, rilegata in ben 56 volumi dell'archivio Buonarroti, che ci consente di ripercorrerne quasi quotidianamente, la vicenda biografica, i contatti con i sovrani, i nobili, gli artisti e gli uomini di cultura.

Sebbene la sua figura e la sua opera siano state oggetto di studi specialistici, si avverte a tutt'oggi la mancanza di una trattazione d'insieme che dia conto della varietà e molteplicità dei suoi interessi culturali e del suo ruolo di protagonista nella prima età barocca a Firenze.

L'esposizione, in stretta relazione con i quartieri monumentali del primo piano, si aprirà con una sezione d'introduzione, nella prima sala, sull'uomo, il letterato e il poeta, curatore, tra l'altro, nel 1623, della prima edizione delle Rime michelangiolesche, e l'autore teatrale e di spettacoli musicali, coinvolto nelle feste nuziali di Maria de' Medici del 1600 e in quelle del 1608 per le nozze di Cosimo II e Maria Maddalena d'Austria. Il contributo maggiore dovrebbe comunque essere una rassegna dei disegni preparatori, esposti dalla seconda alla quarta sala (una trentina, conservati in gran parte al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) per le pitture dell'Appartamento seicentesco, eseguiti dagli artisti incaricati da Michelangelo il Giovane, una selezione a cura di Riccardo Spinelli, studioso specialista della grafica fiorentina del Seicento.

I visitatori di Casa Buonarroti avranno così la possibilità, irripetibile perché limitata ai tre mesi della mostra, di stabilire una relazione fra l'ideazione delle opere d'arte, testimoniata dai fogli esposti a piano terreno, e la realizzazione delle opere di pittura e scultura al piano nobile.

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