Maltempo nel'area di nord ovest dalle 12 alle 24 di mercoledì 1

A Calenzano lievi danni: fiumi sotto stress

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2023 23:45
Maltempo nel'area di nord ovest dalle 12 alle 24 di mercoledì 1

Una debole perturbazione interesserà la Toscana nella giornata di domani, mercoledì 1 novembre. Un peggioramento che proseguirà anche giovedì e che verrà ulteriormente valutato sempre domani. La Sala operativa della Protezione civile regionale ha emesso un codice giallo per rischio idrogeologico con validità dalle 12 fino alla mezzanotte di mercoledì 1 novembre, per tutta l’area di nord ovest. Confermato fino alle 20 di oggi il codice giallo per vento e mareggiate (zone orientali e costa centro-settentrionale).

Oggi, martedì, possibili piogge sparse a ridosso dei rilievi. Domani, mercoledì, precipitazioni sparse, più probabili sulle zone di nord ovest e a ridosso dell'Appennino dove potranno assumere anche carattere di rovescio o occasionale temporale.

Sempre per oggi venti di Libeccio/Ponente sulle zone centro-settentrionali con raffiche fino a 80-100 km/h sulla costa centro-settentrionale, sulle aree sottovento ai rilievi appenninici e sui crinali. Fino a 50-60 km/h sul resto della regione. Domani, mercoledì, Libeccio in attenuazione.

Approfondimenti

Mare agitato a nord di Capraia (temporaneamente molto agitato a largo), tendenza ad attenuazione del moto ondoso in serata. Domani, mercoledì, in mattinata ancora mare molto mosso a nord di Capraia, ma con moto ondoso in attenuazione.

E' chiusa da ieri sera la strada statale 62 "della Cisa" tra il km 54 e il km 55 nel comune di Pontremoli (MS), in prossimità del valico della Cisa, a causa di due frane che hanno invaso la carreggiata. Attivi fin da subito e tutt'ora in corso gli interventi per la messa in sicurezza.

Lievi danni e diversi interventi a Calenzano in seguito all’ondata di maltempo che si è verificata tra domenica 29 e lunedì 30 ottobre. Le forti piogge della serata di ieri hanno causato l’afflusso di detriti su via della Collina di sopra a Legri e sulla provinciale di Legri, anche a causa della rottura dell’argine di un fosso privato che dovrà essere sistemato a cura dei proprietari.

A Carraia, in via di Torri e Ciarlico, sono stati abbattuti due alberi pericolanti: uno dai volontari della Vab e uno, all’interno del fosso di Torri, dal Consorzio di bonifica su indicazione del Comune.

I forti venti nella notte tra lunedì e oggi hanno provocato la caduta di una parte di un pioppo cipressino sul retro del plesso don Milani, che ha danneggiato un corrimano della scala antincendio esterna e una grondaia. L’albero era stato monitorato dagli uffici comunali ed era previsto l’abbattimento nel mese di novembre: l’intervento sarà effettuato nei prossimi giorni sulla restante parte della pianta.

Nel weekend, inoltre, le squadre di Protezione civile sono intervenute nelle strade collinari per la pulizia dei fossetti dai detriti, anche in seguito alla precedente ondata di maltempo della settimana scorsa. “Un ringraziamento ai volontari della Protezione civile – dice il vicesindaco Alberto Giusti con delega alla protezione civile – e al personale del Comune per essersi attivati tempestivamente sulle varie problematiche. A breve ci sarà una nuova campagna di prevenzione dei rischi in vista della stagione invernale, in collaborazione con la Vab di Calenzano”.

"Quello che sta succedendo è l’ulteriore prova della necessità di avviare interventi di diffusi di rinaturazione per contribuire a trattenere le acque e a favorire la ricarica delle falde. Per questo motivo il progetto di rinaturazione del Po, unico di questo genere nel PNRR, deve essere portato avanti con celerità e deve essere replicato in molti altri fiumi italiani, favorendo un adeguato adattamento al cambiamento climatico.

Ripristinando i servizi ecosistemici dei fiumi (riduzione del rischio idrogeologico, assorbimento CO2, recupero della capacità auto-depurativa, contributo alla ricarica delle falde) si possono anche attenuare le conseguenze del cambiamento climatico, ferma restando la necessità di abbattere le emissioni di gas serra di origine umana. Recuperare, ovunque possibile, le fasce fluviali lungo i corsi d’acqua vuol dire restituire al fiume quella funzione di “spugna” che consente di trattenere le acque e ricaricare le falde durante le alluvioni e di restituire parte di esse durante i periodi di siccità" intervengono dal WWF Italia.

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