FIRENZE – Il Consiglio regionale di Arci Toscana si schiera in difesadella cosiddetta “legge sul fine vita” approvata dalla regione Toscanail 14 Marzo scorso ed oggi messa in discussione dai partiti di destradi Governo.“La legge della Regione Toscana rappresenta un passo fondamentale enon più rimandabile nella direzione di un integrale e reale riconoscimento dell'autodeterminazione nel fine vita – si legge nell'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio regionale diArci - una battaglia che Arci porta avanti da sempre, anche grazie all'impegno costante dei propri soci e volontari e alla presenza, da sempre, dell'Associazione Luca Coscioni in molti dei nostri spazi”.La legge della Regione Toscana n.16/2025, per la prima volta inItalia, disciplina infatti le modalità organizzative per l'accessoalle procedure di suicidio medicalmente assistito.
Una legge, redattaa partire dalla proposta di iniziativa popolare "Liberi subito"dell'associazione Luca Coscioni, nata attraverso una rapidissima raccolta firme che ha coinvolto nei mesi scorsi anche moltissimi Circoli e Associazioni ARCI in tutta la Toscana.“Ogni giorno la legge italiana nega ai suoi cittadini la possibilità di essere accompagnati alla fine della vita senza soffrire – spiegano ancora i rappresentanti dell'Arci della Toscana - condannando al carcere chi li aiuta: nega, dunque, ad ognuno di noi di decidere riguardo alla propria vita”.Alla luce però delle mobilitazioni a più livelli dei partiti di destra per opporsi a questa legge, ed in particolare dopo la decisione da parte del Governo Meloni di impugnare la legge toscana, portandola di fronte alla Corte costituzionale, l'Arci ha deciso di ribadire la propria posizione a sostegno della legge approvata, chiedendo er ilanciando un esplicito impegno da parte dell'Esecutivo regionale, per mettere in campo tutti gli strumenti disponibili da parted ell'Associazione per promuovere iniziative a sostegno della legge stessa.