Negli Anni 70 in Italia, Pasquale Abatangelo, un ex hippy e rapinatore di banche di Firenze, lotta per i diritti dei detenuti in Italia ed è presente in tutte le principali rivolte che hanno scosso le carceri italiane. È ispirato a queste vicende il docufilm Pensando ad Anna scritto e diretto da Tomaso Aramini che è stato proiettato in anteprima mondiale il 4 novembre al Festival dei Popoli 2024 in selezione nel Concorso Italiano.
"Pensando ad Anna" ripercorre la storia delle più importanti rivolte carcerarie in Italia negli anni '70 attraverso la testimonianza di Pasquale Abatangelo, un ex deliquente politicizzato, diventato uno dei fondatori dei NAP (Nuclei Armati Proletari), un’organizzazione armata di sinistra profondamente coinvolta nella lotta per i diritti dei detenuti.
Il film intreccia interviste, ricostruzioni performative e materiale d'archivio, facendo interagire in un esperimento live Abatangelo stesso, il regista Tomaso Aramini, il giornalista Fulvio Bufi, attori e oggetti scenici, interrogandosi se sia necessaria o meno la violenza politica per il cambiamento della società.
REAZIONI POLITICHE
“Firenze ancora una volta ospita persone che hanno fatto della violenza politica da sinistra un proprio credo e dal quale non si sono mai dissociate. Stavolta è il caso di Pasquale Abatangelo, fondatore dei Nap ed autorevole membro delle Brigate Rosse, oggi alla proiezione del film "Pensando ad Anna" che rivisita le sue vicende di ex terrorista nel periodo della lotta armata, nell'ambito del Festival dei Popoli", dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Angela Sirello, Matteo Chelli, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.
"Dopo l'ospitata al Cpa dello scorso anno per la presentazione di un libro sull'organizzazione terroristica greca 17 novembre ritroviamo Abatangelo sul grande schermo. Un altro schiaffo per tutti coloro che hanno pagato anche con la vita quella violenza considerata come necessaria e legittima per l'affermazione rivoluzionaria comunista.
Se si fosse trattato di un ex terrorista di destra il cinema sarebbe stato occupato, la sinistra avrebbe già gridato al complotto antidemocratico e con ogni probabilità il protagonista del film non avrebbe preso parola. Probabilmente neppure ci sarebbe mai arrivato in sala.
Ma quando gli ex terroristi sono rossi a sinistra scatta qualcosa che li predispone naturalmente al dialogo ed alla comprensione. E noi non saremo certo quelli che vogliono impedire la proiezione del film o il microfono ad Abatangelo. Anzi, ascoltarlo non può che aiutare a comprendere chi erano e com'erano quelli come lui e la sua brigata, purtroppo non allegra.
Sarebbe bello e importante leggere una nota del Sindaco di Firenze che, nel rispetto delle scelte del Festival, esprima il rammarico per un'ospitata di questo genere dissociandosene pubblicamente. Nel frattempo, ci pensiamo noi a farlo. Basta col filo rosso a Firenze”, concludono gli esponenti di Fratelli d'Italia.
“I soldi pubblici non devono essere utilizzati per organizzare eventi che diano voce a soggetti che hanno seminato il panico nella nostra Nazione. È gravissimo che nell’ambito del Festival dei Popoli sia data la possibilità di intervenire al brigatista Pasquale Abatangelo, uno dei tredici terroristi di cui le Brigate Rosse chiesero la scarcerazione in cambio della liberazione di Aldo Moro e che non si è mai pentito di quanto fatto negli anni di Piombo. Su questo non devono esserci tentennamenti da parte delle istituzioni.
Il Festival vede la partnership di Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, così come appare dal sito Internet ufficiale della manifestazione. Ho quindi depositato una interrogazione in Consiglio regionale per sapere in che modo la Regione Toscana contribuisca alla realizzazione del Festival (se con patrocini, stanziamento di risorse ecc…) e se la Giunta fosse a conoscenza della partecipazione del terrorista Abatangelo.Mi auguro poi che il Presidente della Regione Giani intervenga quanto prima, si dissoci dall’iniziativa e chieda chiarimenti.
Intanto sarebbe opportuno che l'ideatore dell'iniziativa che vede Abatangelo tra i protagonisti della proiezione odierna al cinema La Compagnia, si faccia avanti e chieda scusa a tutti i cittadini”, sostiene il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sandra Bianchini.
“Abbiamo appreso – ha dichiarato il capogruppo di Italia Viva Francesco Casini – dell'intervento dell’ex Brigatista Pasquale Abatangelo alla presentazione del film “Pensando ad Anna” nell’ambito della kermesse “Festival dei Popoli”, iniziativa sostenuta tra gli altri dal Comune di Firenze”.
Pasquale Abatangelo è uno dei tredici detenuti politici di cui le BR chiesero la liberazione in cambio del rilascio di Aldo Moro. Ha scontato venti anni di detenzione, sei anni di semilibertà, e quattro anni di libertà vigilata. Non si è mai pentito, né dissociato.
“Ho chiesto alla giunta – ha continuato Casini – di chiarire se il Comune abbia partecipato economicamente all’evento e di esprimersi sulla scelta del perché patrocinare un’iniziativa che vede la partecipazione di una figura ancora oggi molto controversa. La nostra non vuole essere una condanna al Festival che riconosciamo svolgere da anni il compito con qualità, ma la richiesta di più attenzione su certi temi affinché non riaccada mai più”.
“Riteniamo che la città di Firenze debba distinguersi per i suoi valori di democrazia e giustizia” ha concluso Casini. “Per questo, abbiamo richiesto un chiarimento da parte della giunta su una decisione che rischia di risultare inopportuna e di ferire la sensibilità dei cittadini e dei familiari delle vittime”, conclude Casini.
"E' gravissima e sconcertante la presenza questo pomeriggio, durante la terza giornata del "Festival dei Popoli" di Firenze, dell'ex terrorista Pasquale Abatangelo, che è previsto prenda anche parte a un dibattito in sala. Si tratta di un ex terrorista che non si è mai pentito, ha avuto ruoli di primo piano nel mondo dell'eversione rossa, tanto che fu uno dei tredici detenuti politici di cui le Br chiesero la scarcerazione in cambio del rilascio di Aldo Moro. Presenza resa ancora più grave dalla dimensione pubblica della rassegna cinematografica in questione; pertanto chiediamo che la Regione Toscana tolga patrocinio e finanziamenti". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione urgente.
"Questa 64esima edizione del Festival dei Popoli - ricorda Stella - è stata realizzata col sostegno di fondi provenienti, tra gli altri, dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze. Abatangelo si rese protagonista di una violenta fuga dal carcere fiorentino delle Murate, fu tra i fondatori dei Nuclei Armati Proletari e poi aderì alle Brigate Rosse. Ci chiediamo chi, tra gli esponenti delle Istituzioni pubbliche che finanziano questa rassegna cinematografica, abbia visionato il programma. Avrebbe potuto essere diverso se il personaggio in questione fosse stato un terrorista pentito, venuto a portare la sua testimonianza di condanna verso la lotta armata; ma qui si sta parlando di un uomo che non si è mai dissociato né pentito, che parla in una città che ha avuto un ex sindaco, Lando Conti, trucidato dalle Br".
Il regista Aramini sottolinea che si tratta di una "indagine storica" e si oppone con forza alle "strumentalizzazioni politiche".
«Queste scelte – si legge nelle note di regia - hanno portato a un documentario in cui il reale è il processo stesso del suo costruirsi, ovverosia l’auto-posizionarsi della coscienza di Pasquale, tra durezze e commozione, e di riflesso il posizionarsi della coscienza dello spettatore, in questo stadio di vigilanza continua nei confronti dello “spettacolo” stesso, per maturare, spero, una riflessione radicale sul ruolo dei delinquenti politicizzati all’interno delle lotte sociali negli anni '70, e in modo più circoscritto sul sistema giudiziario italiano, sul tema della punizione e sulla qualità della nostra democrazia».