Le tele di Carlo Carli al Memoriale delle Deportazioni di Firenze

La mostra “Umanità perduta e abbandonata” si apre il 3 ottobre. “Fermate le stragi d'innocenti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 Settembre 2025 10:54
Le tele di Carlo Carli al Memoriale delle Deportazioni di Firenze

Dalle guerre, all'emigrazione, dai cambiamenti climatici, alle deportazioni. Le tele di Carlo Carli sono una rappresentazione dolente e sofferta del dolore dell’uomo e della terra. È un messaggio che punta alla coscienza di ciascun visitatore quello dell’artista versiliese, un messaggio che è l’obiettivo della mostra “Umanità perduta e abbandonata”, che si apre il 3 ottobre al Memoriale delle Deportazioni di Firenze.

Le pitture di Carli, una ventina, esposte in un luogo come il Memoriale di alto valore universale per la memoria dell'umanità, compongono un allestimento che si apre con una citazione di Primo Levi: “Fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia di nuovo seme né domani né mai”.

Carli rappresenta con forza sulla tela i drammi dell’umanità. E da Sant'Anna di Stazzema a Bucha in Ucraina, dalla Terra Santa, Gaza e Palestina, al Mar Mediterraneo le prime vittime innocenti sono i bambini e la popolazione civile inerme, considerata uno strumento e un obiettivo di guerra. Persone, comunità e interi popoli subiscono ingiustizie e atroci crudeltà che il mondo civile non può accettare.

“I bambini e le donne sono le vittime più indifese quali strumenti di guerra, ma anche vittime di migrazioni forzate a causa delle guerre stesse, della povertà, dei cambiamenti climatici e delle discriminazioni, tutto per aberranti e mostruosi disegni di potere. Non possiamo non vedere, non possiamo essere indifferenti”, commenta Carli.

Emblematici i titoli delle opere dell’artista. Solo per citarne alcuni “Fermate le stragi d'innocenti” o “Pace in Terra Santa” o “Salviamo la vita”, riferito ai salvataggi in mare dei migranti. E nella rappresentazione di questi temi, che hanno avuto e hanno ancora un forte impatto sull'opinione pubblica, utilizza anche scene drammatiche tratte da opere di maestri del passato come “La fucilazione del 3 maggio 1808” di Francisco Goya o “La Flagellazione di Cristo” del Caravaggio.

La mostra ha il patrocinio del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema e sarà aperta al pubblico fino al 31 ottobre nei giorni di lunedì, venerdì, sabato, domenica dalle 10 alle 13 e la domenica metropolitana anche dalle ore 15 alle 18.

Carlo Carli è nato a Pietrasanta nel 1945 e vive e lavora in Versilia. Si è formato all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha insegnato discipline artistiche ed ha allestito numerose mostre, personali e collettive, in diverse città italiane ed europee. È stato deputato e ha ricoperto anche l’incarico di sottosegretario del Ministero dei Beni e Attività culturali. Sue opere sono conservate in diversi musei in Italia e in Europa.

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