Le Gualchiere di Remole: un villaggio per l'arte

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Redazione Nove da Firenze
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11 marzo 2020 22:24
Le Gualchiere di Remole: un villaggio per l'arte

C’è un villaggio quasi del tutto abbandonato, là in riva sinistra d’Arno, poco a monte di Firenze, dove il fiume, largo, lento e maestoso, si svolge fra tornanti morbidi affiancati da lussureggiante vegetazione riparia. Il nostro Mississippi, a modo suo.

Quelle acque, settecento anni fa, e poi ancora per secoli, deviate in parte con un’apposita gora, hanno portato agli abitanti del villaggio l’energia necessaria a imprimere spinta a martelli poderosi in quella sorta di castello che sull’Arno si affaccia e che oggi chiamiamo le Gualchiere di Remole (acquerello di Massimo Tosi). Lì – sotto l’occhio vigile dei follatori – si compiva uno dei passaggi cruciali della manifattura medievale fiorentina: la gualcatura dei preziosi panni di lana, provenienti fin dalla lontana Inghilterra e destinati a riprendere le vie del commercio europeo impreziositi dalla mano dell’Arte.

In quel villaggio, naturalmente, che più naturalmente non si può, un artista ha raccolto il testimone, Piero Gensini, il resistente: presidia il luogo e ne custodisce la memoria storica col suo atelier di scultore, perché non se ne smarrisca il genio. Attorno a lui si è formato un popolo: fatto di musici, fotografi, teatranti, scuole, università, associazioni e cittadini attivi di ogni provenienza. Che quando si ritrovano, si riscoprono.

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