Le abitudini alimentari degli italiani cambiate per sempre?

Il Covid ha imposto determinati cambiamenti, anche negli usi alimentari, alcuni restano stabili nelle famiglie italiane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2022 12:00
Le abitudini alimentari degli italiani cambiate per sempre?

I tempi del lockdown ci sembrano ormai lontani, ci sentiamo definitivamente fuori dalla pandemia che ha invaso il globo a partire dalla fine del 2019, modificando, in alcuni casi per sempre, diversi aspetti della nostra esistenza e i nostri comportamenti. Tra questi si annoverano le scelte e le abitudini alimentari degli italiani, che hanno subito cambiamenti radicali soprattutto nelle prime fasi. Con il passare del tempo si sono trasformati in nuove modalità di soddisfare esigenze vecchie come il mondo.

Quello alimentare è un settore di primo piano in Italia, molto più di quanto si possa immaginare. La filiera vale infatti 580 miliardi di euro. Una somma record anche se le statistiche dicono che a causa del caro prezzi il 52% degli italiani sta diminuendo gli alimenti in tavola, sia in termini quantitativi, sia qualitativi.

 I cambiamenti innescati dalla pandemia

Tornando ai tempi della pandemia e come si legge nell’infografica Covid e alimentazione, i cambiamenti sono stati determinati da fattori diversi. Il primo è stato senza dubbio la permanenza a casa, che ha compreso anche l'istruzione a distanza e lo smart working. Accanto a questo, hanno inciso i timori sull’approvvigionamento che hanno portato a determinare abitudini alimentari degli italiani in continua evoluzione.Dapprima si è registrata la tendenza ad acquistare e consumare i "cibi di conforto”. Cioccolato, patatine e snack hanno visto forti incrementi nelle vendite, nelle fasi iniziali della pandemia.

Subito è emersa anche la tendenza a preparare il cibo in casa. Pane, pizza e altri prodotti impastati con le proprie mani sono diventati un’attività imperante in ogni casa. Altri effetti nell’immediato sono stati la riscoperta della colazione, con più tempo a disposizione e senza doversi fiondare fuori di casa e una maggiore attenzione ai prodotti scelti sugli scaffali. Ma cosa resta oggi di quei cambiamenti? Quali sono gli effetti a lungo termine del binomio alimentazione e Covid?

 Cosa resta del periodo Covid e nuove abitudini

In seguito agli eventi internazionali legati alla guerra in Ucraina, gli Italiani si trovano ad affrontare aumenti per le spese e le utenze. Questo porta inevitabilmente a modifiche sui consumi alimentari. Anche se per le famiglie il cibo è uno degli elementi meno sacrificabili, i dati del Rapporto Coop 2022 lasciano presagire dei cambiamenti nelle abitudini alimentari nei prossimi 6 o 12 mesi.

Si confermano alcune delle tendenze innescate dalla pandemia da Covid, questa volta con l’obiettivo del risparmio. Il 35% eviterà gli sprechi alimentari, cosa già messa in atto durante il lockdown, grazie alla maggiore disponibilità di tempo per riutilizzare gli avanzi, o comunque preparare ricette con gli alimenti presenti in casa. Il 32% cercherà offerte e promozioni nei supermercati. Altra tendenza a cui il Covid ci ha ormai abituato è quella di ridurre le uscite per pranzi e cene fuori casa: lo farà il 25% degli intervistati.

Sempre per contrastare i rincari vi sarà il ridimensionamento dell’acquisto di snack e spuntini (16%), in controtendenza con il periodo della pandemia, e la virata verso i discount. Una sorta di equilibrismo alimentare che da un lato riconosce i consumi per cibo come quelli necessari e che vanno tutelati, dall’altro porta a dei cambiamenti nelle abitudini alimentari, anche positivi. Ad esempio vengono ritenuti sacrificabili i cibi pronti all’uso e quelli veloci da preparare. Ma si ravvisano anche tagli ai consumi “bio”, mentre non si rinuncia a quegli alimenti che sono alla base della cucina italiana.

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