Laboratorio interattivo «Progetti_amo San Lorenzo»

Oggi alla Palazzina Reale, cittadini ed esperti si sono seduti insieme attorno a tavoli tematici per cercare di ridisegnare gli spazi pubblici del quartiere e studiare soluzioni per restituire alla collettività l'ex convento, nell'ambito del processo partecipativo scattato lo scorso marzo. Hanno partecipato anche rappresentanti dell’Amministrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2019 23:40
Laboratorio interattivo «Progetti_amo San Lorenzo»

Firenze, 26 ottobre - Si è concluso in bellezza «Progetti_amo San Lorenzo», l'ultimo appuntamento del processo partecipativo «Laboratorio San Lorenzo».

Dalla Palazzina Reale della Stazione, dove era stato lanciato il 16 marzo scorso, il «Laboratorio San Lorenzo» si avvia, dopo una lunga giornata di progettazione interattiva, verso la sua fase finale. Il bilancio è più che incoraggiante: oltre 200 i cittadini coinvolti nelle iniziative, un “patto di collaborazione” da stipulare con l'Amministrazione pubblica, e un “gruppo di monitoraggio” formato da ben 16 risorse associative e culturali radicate nel centro storico, che vigileranno sugli esiti del processo partecipativo.

Ma andiamo per gradi. Il laboratorio interattivo «Progetti_amo San Lorenzo» ha visto cittadini, architetti, urbanisti, rappresentanti di associazioni e tecnici della Città Metropolitana, cimentarsi in un lavoro progettuale molto impegnativo, i cui risultati sono stati nondimeno entusiasmanti. Tutto questo dalle 9.00 alle 17.00 di un sabato quasi estivo, in modo immersivo e concentrato, come prevede la metodologia Charrette, sperimentata in questa occasione sotto la guida di Chiara Pignaris, Presidente dell'Associazione italiana per la partecipazione pubblica.

I quattro tavoli tematici progettuali su cui i partecipanti si sono confrontati e hanno disegnato, avendo sotto mano regolamenti urbanistici, foto, planimetrie, lucidi e infografiche, sono stati coordinati dai promotori del «Laboratorio San Lorenzo». Francesco Alberti, del DIDA, Università di Firenze, ha coordinato il tavolo sul miglioramento della vivibilità dell'area di Piazza del Mercato Centrale; Emanuele Salerno del Santorsolaproject, il tavolo su fruibilità e interconnessione degli spazi pubblici del rione San Lorenzo; Goffredo Serrini, del DIDA, Università di Firenze, uno dei due tavoli su multifunzionalità e permeabilità di Sant'Orsola e Marzia Magrini dell'Ordine degli Architetti di Firenze l'altro. I due tavoli su Sant'Orsola, a metà laboratorio, si sono riuniti per confrontare le strategie progettuali individuate separatamente.

Alle 16.00, tutti e quattro i gruppi si sono ricongiunti per condividere gli esiti dei rispettivi tavoli in plenaria e ricomporli in un quadro complessivo sostenibile. Un quadro colorato, pieno di spunti concreti e indicazioni progettuali ambiziose che, sintetizzati, diverranno parte integrante del programma di interventi per la rigenerazione degli spazi pubblici del rione San Lorenzo e dell'ex convento di Sant'Orsola che il processo partecipativo ha posto come sfida fin dal suo esordio a marzo.

«Con il laboratorio di oggi, «Progetti_amo San Lorenzo» – spiega Emanuele Salerno del Santorsolaproject – abbiamo compiuto un altro passo verso la riduzione della frammentazione delle competenze della Pubblica Amministrazione, affinché sia più efficacemente al servizio della comunità. Oggi, infatti, insieme ai cittadini e agli esperti, hanno lavorato con noi i dirigenti della Città Metropolitana di Firenze. Insieme abbiamo elaborato un programma di interventi per migliorare la fruibilità e la vivibilità degli spazi pubblici del rione San Lorenzo e per individuare come riaprire il complesso di Sant'Orsola e farla divenire una risorsa, non solo per gli abitanti del rione, ma per tutta la città.

Salutiamo dunque con favore la partecipazione e le dichiarazioni non formali, dell'Assessore all'Urbanistica Cecilia Del Re, e dei Dirigenti e tecnici della Città Metropolitana, come risultato del nostro impegno alla sperimentazione del modello decisionale collaborativo. Un modo di affrontare i problemi complessi con le appropriate competenze tecniche e col concorso attivo della comunità locale».

Al laboratorio sono intervenuti anche Cecilia Del Re, Assessore all'urbanistica del Comune di Firenze, Carlo Francini, Responsabile dell'Ufficio UNESCO del Comune di Firenze, Gian Paolo Cianchi e Agustin Norberto Bazuzi, Dirigenti del Dipartimento Edilizia della Città Metropolitana di Firenze,ente proprietario dell’ex convento di Sant'Orsola, e l'Arch. Francesca Fabiani della Soprintendenza ai Beni Architettonici.

IL LABORATORIO SAN LORENZO

Il “Laboratorio San Lorenzo”, ideato dal coordinamento Santorsolaproject insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e all’Ordine degli Architetti di Firenze, si pone come sfida la costruzione partecipata di un piano di interventi per la riqualificazione degli spazi pubblici del quartiere e dell'ex convento di Sant’Orsola.

Il progetto è sostenuto dall’Autorità regionale per la partecipazione e ha raccolto la manifestazione d’interesse della Città Metropolitana di Firenze. Scattato a marzo con l'incontro di avvio “Il più bel fior ne colgo”, il percorso partecipato è proseguito con focus group, camminate di quartiere (anche in notturna), incontri e tavole rotonde, oltre a un Punto di ascolto allestito in piazza San Lorenzo il 10 agosto.

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