La Triade solare della cultura fiorentina

25 marzo: giornata d'orgoglio tutto gigliato

Antonella
Antonella Cimmino
25 marzo 2021 11:12
La Triade solare della cultura fiorentina

Per tutti gli amanti della Cultura, il 25 marzo è una data importante, ma importante davvero. Non per una, non per due. Per ben tre ottime ragioni risalenti a 700, 600 e poco più di 400 anni fa, tutte ambientate a Firenze.

Dallo scorso anno, in questo giorno si celebra il Dantedì, giornata nazionale istituita dall’attuale Ministero della Cultura come pieno omaggio a Dante Alighieri (per il quale non è necessaria alcuna presentazione) e proprio quest’anno ricorre il settimo centenario dalla morte del Sommo Poeta. Ma perché proprio il 25 marzo? Beh, perché secondo gli studiosi della Divina Commedia, è la data riconducibile all’inizio del viaggio letterario intrapreso da Dante nell’Aldilà, quando s’ imbattè nella selva oscura di cui tutti noi abbiamo letto o sentito almeno una volta nella vita.

Il primo canto dell'Inferno, infatti, è stato collocato nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 marzo del 1300, anno in cui Dante Alighieri aveva 35 anni (appunto, l’età considerata “tappa” di mezzo sul simbolico cammino della propria esistenza). Sono tante le iniziative organizzate durante il Dantedì, a Firenze come a Ravenna (dove è morto e sono conservate le sue spoglie), ma oggi voglio parlarvene di una in particolare, che ci introduce alla seconda ricorrenza del giorno. Il persistere dell’emergenza sanitaria non ha fermato l’ Accademia della Crusca, che ha pensato di sfruttare il web per festeggiare il Dantedì di quest’anno con una Mostra virtuale intitolata “Della nostra favella questo divin poema è la miglior parte”.

L’esposizione ricostruirà l’intenso e continuativo rapporto degli Accademici con l’opera, nonché l’eredità linguistica di Dante; il tutto è stato possibile grazie alla presenza di tomi e numerosi documenti d’archivio. Imperdibile appuntamento alle ore 11 di oggi sul canale Youtube dell’Accademia: nel corso della giornata saranno inaugurati e presentati al pubblico gli spazi interni dell’Accademia appena riallestiti e dedicati allo studio del Sommo Poeta. Si potrà godere della visita, seppur virtuale, della “Sala Francesco Mazzoni” e della “Sala Dantesca”, le quali ospitano un fondo bibliotecario di tutto rispetto e, udite udite, la redazione del Vocabolario dantesco.

Ed è proprio nell’Accademia della Crusca che risiede la seconda ricorrenza di quest’oggi: a Firenze, il 25 marzo 1585 si costituì ufficialmente questa solenne istituzione linguistica (la più antica del mondo!) ad opera di Leonardo Salviati. Forse non tutti sanno da dove nasce il nome “Crusca”: un gruppo di amici fiorentini si incontrava spesso e volentieri trascorrendo il tempo a dialogare sui più svariati argomenti intellettuali intrisi di satira, ironia e goliardia… Insomma, si parlava di cruscate.

Non a caso si facevan chiamare “brigata dei crusconi” e da questo concetto all’attuale nome dell’Accademia il passo fu davvero breve. Tra l’altro, quest’anno ricorre anche il quattrocentesimo anniversario del primo grande Vocabolario, l'opera principale dell'Accademia della Crusca. E come se l’unione tra Dante e Crusca non fosse abbastanza maestosa, con l’aggiunta della terza ricorrenza c’è da perder i’ capo. Parliamo di un capolavoro d’ingegneria rinascimentale, qualcosa che con la sua imponenza sembra proteggere chiunque se ne riempia gli occhi; non troverete mai un sol turista che non porti con sé nella sua terra d’origine il ricordo di questo gigante in muratura.

Il 25 marzo 1436 viene solennemente consacrata, insieme a tutto il Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze, l’opera senza precedenti alla quale è legato il nome dell’architetto Filippo Brunelleschi. Stiamo parlando della più grande cupola al mondo realizzata in muratura (e all’epoca di Brunelleschi era la cupola più grande del mondo in termini assoluti), costruita in sedici anni a partire dal 1420. La data della consacrazione non fu casuale, difatti coincideva con il primo giorno dell’anno fiorentino (il cui calendario restò in auge fino al 1749), individuato convenzionalmente nove mesi esatti prima del 25 dicembre, giorno della Natività di Cristo.

Purtroppo, però, il Brunelleschi non riuscì a vedere la sua cupola del tutto ultimata, seppur già consacrata, in quanto morì prima che fosse terminata la lanterna nel 1471.

Insomma, il 25 marzo non è una data qualunque: rappresenta il giorno in cui Poesia, Conoscenza ed Arte si prendono per mano, fondendosi e facendoci adeguatamente omaggiare chi ha reso questo mondo un luogo decisamente migliore. 

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