La Municipale di Firenze dice No al taser

Federico Bussolin (Capogruppo Lega Salvini): "Incredibile". Alessandro Draghi (Fratelli d'Italia): "Strumento più utile e meno pericoloso delle armi da fuoco"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2020 18:30
La Municipale di Firenze dice No al taser

Stupiscono il centrodestra le dichiarazioni di ieri del nuovo Comandante Tinella: la politica sulla municipale e la sicurezza non è più competenza del Sindaco e della Giunta?

“Incredibile. La maggioranza che governa la città di Firenze - dichiara il Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio, Federico Bussolin - non vuole il Taser per la Polizia Municipale, così come previsto dal Decreto Sicurezza. Nardella dice di volere una città più sicura e invece i fiorentini avranno una Polizia Municipale meno equipaggiata e con uno strumento in meno contro delinquenti e spacciatori. Nella fase sperimentale il Taser ha dato ottimi risultati e nessuna controindicazione. Finché affronteranno il tema sicurezza con piglio ideologico, nella speranza di fare un torto a Salvini, a rimetterci saranno gli abitanti di Firenze, non altri. Rammarica questa mancanza di fiducia - conclude Bussolin - e di tutela nei confronti della Polizia Municipale: è un regalo a criminali e sbandati”.

"Botte ai controllori sui bus che avvengono quotidianamente, stupri e violenze sempre più diffuse, fratelli d'italia non è d'accordo sulle posizioni del nuovo comandante della Polizia Municipale e del sindaco Nardella, i quali non ritengono prioritaria la "pistola elettrica" e richiede che gli agenti della polizia municipale siano addestrati all'utilizzo del Taser, se usato contro parti non vitali del corpo è molto meno dannoso dello sfollagente-dichiara Draghi. Mi auspico che tutte le forze dell’ordine, i militari impiegati in strada e la polizia penitenziaria in carcere vengano equipaggiati con lo stesso. Una protezione efficace per chi ogni giorno è in strada a rischiare la vita per la sicurezza di tutti, una garanzia per i cittadini stessi per bene che sono indifesi".

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