La mafia in Toscana: una holding oscura con notevoli capacità

Ieri la quinta Festa della Legalità a Suvignano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2023 18:40
La mafia in Toscana: una holding oscura con notevoli capacità

La criminalità organizzata (transnazionale) mina la pace e la sicurezza, viola i diritti umani e mina lo sviluppo economico, sociale, politico e civile in tutto il mondo. I gruppi della criminalità organizzata originari dell’Italia sono ormai strutture che operano costantemente oltre i confini nazionali, determinando “fenomeni e dinamiche criminali complesse, sempre più proiettate su scala transnazionale e richiedendo pertanto una stretta cooperazione internazionale”. È quindi necessaria una comprensione approfondita e condivisa dei fenomeni criminali per supportare le attività di contrasto e valorizzare le sinergie e le migliori pratiche, coinvolgendo tutti gli attori della cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria, almeno a livello europeo. Si apre così la relazione della Dia al Parlamento, che risale alla seconda metà dello scorso anno e conclude l'analisi del fenomeno mafioso italiano nel 2022.

Ieri si è svolta la Festa della Legalità che la Regione organizza alla tenuta di Suvignano, la più grande delle proprietà sottratte alla mafia che la Regione gestisce attraverso la sua controllata, la società pubblica Ente terre regionali.

All’inizio del pomeriggio si è svolta la camminata della legalità, un percorso di sette chilometri che si è snodato in una ampia fetta della vastissima proprietà, che misura ben 638 ettari situati a cavallo tra i Comuni di Monteroni d’Arbia e di Murlo. A seguire l’iniziativa “Suvignano tenuta aperta” alla quale hanno partecipato sia il presidente della Regione Toscana, Eugeno Giani che l’assessore regionale alla cultura della legalità, Stefano Ciuoffo.

“Abbiamo voluto riproporre anche quest’anno questa festa – ha spiegato il presidente Giani – perché ci preme non smarrire quel vero e proprio filo rosso che lega le molteplici attività che come Regione organizziamo nel corso di tutto l’anno, volte alla diffusione della cultura della legalità democratica e tese a formare amministratori, dirigenti pubblici e funzionari alla migliore diffusione di quei valori in cui crediamo profondamente e che rappresentano il segno tangibile che lo Stato c’è, con le sue regole, e che nessuna organizzazione mafiosa può neppure lontanamente pensare di avere campo libero per svolgere le sue trame fuorilegge, quando non anche eversive”.

Un concetto ribadito anche dall’assessore Stefano Ciuoffo, che ha voluto richiamare le linee principali dell’impegno della Regione Toscana. “Siamo orgogliosi – ha precisato l’assessore regionale – di riaffermare che la Regione ha deciso di consolidare questo luogo, destinando al suo recupero e sviluppo circa 1,8 milioni di euro, oltre agli 80.000 euro l’anno finalizzati a sostenere le iniziative per la legalità . E’ in corso di redazione il piano di sviluppo di questa tenuta da parte dell’assessorato all’agricoltura e ad Ente Terre, che si baserà prima di tutto sull’impulso che daremo alla produzione agricola e alla successiva commercializzazione dei prodotti raccolti.

Questa stupenda location, già oggi, si presta ad avere una funzione ricettiva, grazie alla presenza dell’ agriturismo. I turisti potranno avere all’interno della tenuta l’irripetibile occasione di coniugare la vita a contatto con la natura con l’approfondimento delle proposte di impegno civile. Insomma siamo più che mai impegnati nel raggiungimento del nostro ambizioso obiettivo, quello di fare di Suvignano un vero e proprio “Bene esemplare”.

E’ un programma che prevede, come prossime tappe, l’ultimazione entro la fine dell’anno dei lavori di allestimento della Sala della Legalità, intitolata a Giovanni Falcone. Più ravvicinata la conclusione dei lavori per la realizzazione dell’Ostello da 40 posti letto, che si conta di inaugurare nel tardo autunno e che fornirà ulteriori occasioni di frequenza del bene, visto anche che dal suo territorio passa un tratto della via Francigena. L’attuale patrimonio immobiliare di Suvignano consiste in 124 edifici, per una superficie complessiva di 2.899 metri quadrati e 76,5 vani.

Tutti coloro che sono interessati a conoscerne le possibilità di fruizione e utilizzo possono rivolgersi al gestore, scrivendo a info@terreregionali.toscana.it oppure chiamando i numeri 055/4383716 o 055/4385022.

La festa si è conclusa con la rappresentazione de “L’invisibile” il lavoro teatrale di e con Giacomo di Girolamo e la regia di Alessandro Gallo, dedicato alla ricostruzione della vita e dei delitti del boss mafioso, per anni latitante e adesso in fin di vita dopo essersi costituito, Matteo Messina Denaro. 

In Toscana una holding occulta con importanti interessi finanziari

Il 20 settembre 2022 personale della Centrale Operativa della Di a di Firenze e dei Carabinieri, sotto il coordinamento della DDA di Firenze, hanno svolto le indagini del GIP di Firenze nelle città di Milano, Catania, Bologna, Viareggio, Bergamo e altre città Norme di rilascio . Salerno e Pistoia hanno disposto il sequestro di sette persone e quattro aziende con l'obiettivo di confiscare beni mobili e immobili per un valore superiore a un milione e 100 mila euro. Durante l'esecuzione sono stati rinvenuti sei immobili ubicati tra Viareggio, Catania e Massa Carrara, due auto di lusso, una barca e vari beni finanziari tra cui prodotti di delitto o profitti, per un valore complessivo di 574.642 euro.

L'indagine è iniziata nel 2017 e ha coinvolto alcuni soggetti di origine siciliana, residenti da lungo tempo in Toscana, operanti nella provincia di Lucca e in particolare a Viareggio, indagando su alcuni reati contro il patrimonio, quali il riciclaggio di proventi di reato di terzi, riutilizzo di proventi di reato da parte di terzi, intestazioni di beni fittizi intestatari per evitare misure di prevenzione o di riciclaggio o riutilizzo, appropriazione indebita di beni di società controllate, frode fiscale mediante fatturazione per aziende inesistenti e condotte connesse auto-riciclaggio e assistenza e favoreggiamento all'organizzazione mafiosa Cosa Nostra.

Dagli esiti investigativi, è emerso che due degli indagati sarebbero risultati promotori e vertici, in momenti storici diversi, dell’associazione criminale di tipo mafioso. Gli altri indagati, invece, sarebbero risultati concorrenti esterni all’associazione mafiosa, coinvolti in specifiche operazioni illecite funzionali al perseguimento degli scopi e legate al mantenimento in vita dell’associazione. 

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