La generosità del tifoso Robur: doni e chilometri (la storia di Roberto)

La solidarietà del tifo organizzato. I Fedelissimi per la scuola. I Figli di Siena per l'ospedale. Sullo sfondo Roberto D'Andria 886 km per la curva

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
05 maggio 2020 17:07
La generosità del tifoso Robur: doni e chilometri (la storia di Roberto)

Ci sono storie che non avranno mai milioni di lettori ma che, comunque, meritano di essere raccontate. Sono le storie belle che, spesso, fanno bene al cuore e mostrano un aspetto dello sport (quello della generosità, della spontaneità, della pura passione) che lo rendono migliore. Sempre.

Nella pagina Facebook del sindaco di Siena abbiamo letto che i Fedelissimi hanno donato al comune 10 mini router per il collegamento al web che l’amministrazione, sentiti i dirigenti scolastici, consegnerà agli studenti che ne hanno necessità. Non finisce qui.

Procede la raccolta fondi dei Figli di Siena che hanno già accantonato una somma di circa 1000 euro che sarà destinata, per le esigenze legate alla grave emergenza sanitaria in atto, all’ospedale “Santa Maria alle Scotte”.

Sullo sfondo la vicenda di un ragazzo di Sarno (Salerno) innamorato di Siena e del Siena. Come lui, per fortuna, sono in tanti. Ma abbiamo scelto lui per la particolarità della trama.

Viaggia, dal sud, per raggiungere la città del Palio e vivere, dalla curva, le emozioni del Franchi. 443 chilometri solo andata. Roberto D’andria si racconta così: “Il mio amore per la Robur nasce con il mitico presidente De Luca e il suo sogno che diviene realtà”. Allora il nostro protagonista aveva soli 13 anni. Da allora, il suo cuore batte per i colori bianconeri. “Vengo a Siena perché adoro il centro storico. Solitamente, arrivo il giorno prima della partita. Poi, lo stadio e il rientro a casa. Da li seguo le vicende della squadra sui social”.

Gli chiediamo se la passione sportiva è stata tramandata dal papà. “Assolutamente no! Lui si domanda spesso il perché di questa mia passione. Mio fratello tifa Salernitana. Diciamo che sono un incompreso”. Sorride di gusto Roberto che ci fa vedere la sua stanza arredata con foto e ricordi che riconducono al calcio.

Gli chiediamo se ha nei suoi progetti, un giorno, il trasferimento in Toscana. “Mi piacerebbe molto ammette. Respirare, ogni giorno, l’atmosfera delle contrade sarebbe bellissimo”.

Roberto cerca lavoro come cuoco. Non abbiamo assaggiato le sue ricette ma siamo sicuri che, qui a Siena, cucinerebbe con vero amore. Lo diciamo, non si sa mai.

Anche di questa generosità parleremo, oggi alle ore 18.30, nella diretta di “Dimmi la tua sulla Robur”. Diretta facebook sulla stessa pagina. 

nella foto Roberto in curva

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