​La Cina lancia lo yuan digitale e si pone come valida alternativa anche nel mondo delle criptovalute

La concorrenza nel poliedrico universo delle criptovalute, è davvero forte. Oggi, con il lancio dello yuan digitale, la Cina si pone come valida alternativa anche nel mondo delle criptovalute.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2021 10:55
​La Cina lancia lo yuan digitale e si pone come valida alternativa anche nel mondo delle criptovalute

Mentre la corsa alla criptovaluta è saldamente in corso nel mondo, la Cina ha preso in contropiede i suoi principali concorrenti con il lancio dello yuan digitale, la criptovaluta cinese. Di conseguenza, la banca centrale cinese sarà una delle prime al mondo ad emettere una propria criptovaluta.

La posta in gioco dietro il lancio dello yuan digitale da parte del Governo cinese, è immensa. Non per nulla, con lo yuan digitale, la Cina potrà contare su un perfetto strumento utilissimo per contrastare meglio il dollaro in un contesto di guerra commerciale e, di conseguenza, posizionare la propria valuta come valuta per le transazioni internazionali.

Nel Disegno di Legge che introduce questa criptovaluta, il governo cinese stabilisce già quello che sembra essere il monopolio di Stato sul mercato della valuta digitale. Infatti, come, ad esempio, si legge nell’articolo 22 del Disegno di Legge, viene ad essere stabilito che “nessuna unità o persona può produrre o vendere monete, coupon e gettoni digitali per sostituire il RMB in circolazione sul mercato”. Questo, in pratica, apre la porta a sanzioni civili e/o penali nei confronti di qualsiasi trasgressore. Allo stesso modo, la Cina si è anche presa cura di andare avanti rispetto agli Stati Uniti e all’Occidente, riacquistando enormi brevetti e diritti sulla blockchain.

A titolo di esempio, si può ricordare come Pechino sia già in possesso di oltre 1.100 brevetti che riuniscono stati e aziende private, mentre Washington ne ha solamente 600 di brevetti! È, perciò, indubbio, che vi sia in atto una vera e propria corsa alla supremazia della moneta digitale. Infatti, non è da dimenticare che come la Cina ha lanciato yuan digitale, anche il colosso statunitense Facebook ha lanciato, come criptovaluta, Libra. Nel mainstream riguardante le valute digitali, perciò, oltre allo storico Bitcoin e le altre criptovalute, troviamo lo yuan digitale cinese e la Libra statunitense. Pochi eventi hanno avuto un impatto così profondo sul settore blockchain.

I governi e le banche, perciò, stanno iniziando a rendersi conto che le criptovalute non sono solo una moda passeggera e possono offrire benefici tangibili rendendo le transazioni più economiche e veloci e aprendo l’accesso all’economia globale. In questo, Yuan Pay Group risulta essere un eccellente punto di riferimento.

Ma di fronte alla presenza di quello che è lo yuan digitale cinese e della Libra statunitense, l’Unione Europea cosa fa? In Europa, Libra e l’annuncio dello yuan digitale hanno scatenato un dibattito più ampio sulla posizione tra i gestori dei sistemi di pagamento globali.

La sensazione generale, in ogni caso, e che tanto la BCE, ovvero la Banca Centrale Europea, quanto i ministeri delle Finanze delle grandi potenze europee, siano, complessivamente in forte ritardo rispetto ad altri fornitori globali di servizi di pagamento. Benoît Cœuré, che dal 2011 al 2019 è stato membro del Comitato esecutivo della BCE, in più occasioni aveva evidenziato che, più dei 2 terzi dei pagamenti non in contanti, venissero effettuati utilizzando sistemi di carte non europei.

Le multinazionali statunitensi Visa e Mastercard, infatti, dominano il mercato europeo dei pagamenti con carta, mentre aziende cinesi, come Alipay, stanno crescendo fortemente in Europa. Il rischio per gli Stati membri dell’Unione europea di fare affidamento esclusivamente sui prestatori di pagamenti esteri è, di conseguenza, considerevole. In altri termini, il potere monetario dei paesi stranieri può essere utilizzato per soddisfare interessi contrastanti diversi da quelli dell’Unione Europea.

Tale situazione, ha indotto l’élite finanziaria europea ad essere maggiormente entusiasta all’idea di una moneta digitale all’interno dell'area dell’euro. Christine Lagarde, capo della BCE, andando a concludere, ha recentemente rivelato che la BCE sta valutando l’emissione di una valuta digitale per rispondere alla tendenza al ribasso nell’uso del contante.

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