di Stefania Sandrolini
Da non perdere. L'incontro con James Ellroy in programma lunedì alle 1830 presso Giunti Odeon. è un'occasione rara da prendere al volo. Perché Ellroy, banalmente definito autore noir, è un genio della letteratura oltre a essere un personaggio egli stesso: uno sbandato che la scrittura ha trasformato da adolescente border line a cantastorie dell'America più oscura. L'incontro fiorentino sarà parte del tour italiano di presentazione del nuovo libro "Gli incantatori".
Dopo aver raccontato l'assassinio della madre in "I miei luoghi oscuri", dopo aver indagato il peggio dell'anima losangelina, il marcio degli U.S.A. più patinati, con "Dalia nera " e "L.A. confidencial", a settantasei anni, Ellroy si cimenta con uno casi neri più affascinanti del secolo scorso: la morte di Marylin Monroe. Chi ama questo autore cresciuto ai margini di Hollywood sapeva da sempre che, prima o poi, la bionda diva sarebbe stata protagonista di un suo libro.
Il fascino chiama fascino. Ellroy è talmente coinvolgente e profondo da essere stato paragonato a Dovstojeski. E ne ha riso. C'è poco da ridere, però. Scrivendo di serial killer, di bassifondi, di mutandine sgraffignate, questo autore racconta quella parte di California che non brilla di sole e, facendolo, tratteggia con cruda poesia, le vicende più nascoste dell'animo umano. Nei suoi volumi, tutti preziosi, accade una magia: con poche frasi fa sentire il lettore esattamente nel luogo e nel tempo di cui egli scrive.
Racconta di caddies, i portatori delle mazze sui campi da golf, e chi legge diventa un caddie. Si occupa di un attore di una celebre serie TV caduto in disgrazia e condannato a delinquere e chi legge è quell'uomo. Scomodo per l'America, scomodo per chi odia ammettere che in ognuno di noi c'è il male oltre che il bene, sarà a Firenze il prossimo lunedì. E perderselo sarebbe davvero un delitto. L'ingresso è libero. Lo' Spazio Odeon è in via degli Anselmi angolo piazza Strozzi.
Per informazioni: giuntiodeon@giunti.it
