In Toscana Pronto Soccorso a rischio collasso

Tra precari e tempi determinati il pubblico impiego vota i propri rappresentanti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2015 16:42
In Toscana Pronto Soccorso a rischio collasso

Sblocco dei contratti nazionali, rimessa in discussione del blocco del turnover nella pubblica amministrazione, meritocrazia, dignità delle professioni, riorganizzazione amministrativa, innovazione, trasparenza e partecipazione dei lavoratori: sono i punti cardine del programma elettorale dei candidati Cisl della Toscana alle elezioni delle Rsu del pubblico impiego che si terranno il 3, 4 e 5 marzo prossimo.Sono oltre 1600 i candidati della CISL-FP della Toscana in tutti i posti di lavoro: sanità, Enti locali, Ministeri e Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici, su oltre 99 mila aventi diritto al voto.

“Quest'anno, infatti, voteranno anche i tempi determinati", spiega Marco Bucci, Segretario generale della Cisl-Fp Toscana. Nella nostra Regione, per quanto riguarda i lavoratori del pubblico impiego, “negli ultimi 10 anni sono uscite migliaia di unità, oltre 2.500 solo nella sanità: una situazione che peggiora costantemente e che lascia i reparti sguarniti rispetto alle esigenze di assistenza e di copertura dei turni”.“In questa dinamica –continua Bucci- va letta anche l'emergenza dei pronto soccorso, che in alcuni territori sono a rischio collasso.

I pronto soccorso continuano ad essere affollati e la questione dei posti letto deve essere affrontata con una capacità di pianificazione e programmazione degli organici che viceversa è sacrificata alle mere esigenze di tagli economici della Regione. Chiediamo - ha concluso - che venga aperto un confronto con i sindacati all’altezza delle sfide, anche in relazione alla riforma del Sistema Sanitario Regionale annunciato dal Presidente Rossi e dall’Assessore Marroni".L'assemblea di oggi pomeriggio “è l'avvio della campagna elettorale di questi quattro grandi comparti” ha detto Giovanni Faverin, Segretario generale nazionale della Cisl-Fp.

In tutta Italia “è una popolazione di 100 mila, tra candidati, sostenitori e presidenti di commissioni, quella che si muove per le liste in 35mila posti di lavoro di 580 professioni diverse che il Presidente del Consiglio nemmeno conosce. È l'elezione più capillare che c'è”.I dati nazionali parlano di “400mila dipendenti usciti negli ultimi 10 anni -ha sottolineato Faverin- e ne perderemo altri 70mila nei prossimi 4 anni, perché a fronte di 150mila dipendenti che andranno in pensione, ne verranno sostituiti solo 80mila.

Il costo salari del pubblico impiego, però, è sceso da 172 miliardi a 162 e, solo usando 11miliardi di risparmi dovuti a contratti non rinnovati, potrebbero essere assunti 100mila giovani all'anno in apprendistato, riportando competenze nella pubblica amministrazione e facendo innovazione e digitalizzazione. Il premier Renzi - ha concluso - predica la necessità della crescita dell'occupazione nel privato, usando gli sgravi per le assunzioni e non fa nulla per i 250mila precari della Pa, pur avendo le risorse sufficienti per iniziare a fare stabilizzazione".

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