"In Toscana aiuti a ristoratori e operatori del divertimento con vincoli assurdi"

Emergenza Covid, Cellai e Mugnai (FI): "Giani prenda esempio dal governatore del Piemonte Cirio. La Regione individui ulteriori risorse"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2021 15:09

"Essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori o essere in possesso della certificazione che attesti la sussistenza e l’importo di crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti di pubbliche amministrazioni e verificabile attraverso il DURC di importo almeno pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati da parte del medesimo soggetto (DURC)". Queste le dichiarazioni dell'On. Stefano Mugnai - vicecapogruppo Forza Italia e di Jacopo Cellai - capogruppo Forza Italia al Comune di Firenze.

"E’ uno dei numerosissimi requisiti di ammissibilità - proseguono - richiesto alle imprese per accedere al contributo di €2500 per ciascun beneficiario all’interno del bando della regione Toscana "Aiuti finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19. Fondo investimenti Toscana – Contributi a fondo perduto a favore della ristorazione e del divertimento".

Il Presidente Giani e il PD non hanno presente che la regolarità contributiva in un anno sciagurato come questo, purtroppo, non è esattamente la normalità perché molti proprietari sono indietro con i pagamenti nei confronti di Inps, Inail etc. Del resto se si usa la parola emergenza, come nel titolo stesso del bando, come si possono utilizzare gli stessi requisiti ordinari di ammissibilità ad un bando ? Probabilmente al PD manca il polso della situazione e non conosce la realtà di tante imprese toscane.Un aiuto concreto a settori così pesantemente colpiti dall’emergenza dovrebbe tenere di conto solo alcuni requisiti essenziali, come ha fatto la regione Piemonte governata dal Presidente Cirio di Forza Italia a capo della Giunta di centrodestra lo scorso maggio, 8 mesi prima della Toscana.

Il Presidente Cirio ha realizzato il bando “Bonus Piemonte” mettendo a disposizione 88 mln€ contro i 20 mln€ della Toscana con uno stanziamento massimo di 2500€ a seconda della categoria dell’attività indicata dal codice ateco. Gli unici requisiti richiesti erano che le aziende debbano avere la sede legale in Piemonte, risultare attive e iscritte presso le competenti sezioni territoriali della Camera di Commercio. Un bando snello e accessibile con pochissimi requisiti di ammissibilità e senza richiesta del Durc quello del Piemonte targato Forza Italia contro le 4 pagine di requisiti di ammissibilità e la richiesta del Durc della Toscana targata PD.

Senza contare i soldi messi a disposizione dal Piemonte rispetto alla Toscana e i tempi dell’intervento.Ci auguriamo che Giani prenda esempio dal Piemonte e che gli aiuti tardivi della regione Toscana possano arrivare a tutte le aziende individuate dal bando che si trovano in situazione di difficoltà, individuando ulteriori risorse, senza essere escluse a causa di mancati adempimenti sui quali è ragionevole e opportuno soprassedere in fase di emergenza".

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