Parcheggio interrato del Cestello e terza corsia A11: stop da Roma

I "no" del Ministero sconcertano il deputato Toccafondi (Italia Viva): "Così non va, presenterò interrogazioni”. SPC: “Forti segnali che la rotta era sbagliata”. FDI: " i dubbi della soprintendenza sono validi". Lega: "Nardella si svegli"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 febbraio 2021 15:33
Parcheggio interrato del Cestello e terza corsia A11: stop da Roma

Firenze, 10 febbraio 2021 - “Nel giro di poche ore in Toscana sono arrivati due “no” a due infrastrutture fondamentali che aspettiamo da tempo: la terza corsia dell'autostrada A11 tra Firenze e Pistoia e il parcheggio interrato a Firenze in Piazza del Cestello. Non è con i “no” che aiutiamo i cittadini e l’economia” ha dichiarato Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva.

“Presenterò interrogazioni in Parlamento perché non comprendo come sulla terza corsia sia possibile da parte di Autostrade ritirare un bando già presentato nel 2019 senza comunicazioni né tavoli istituzionali. Vorrei ricordare, inoltre, che, per realizzare questo ampliamento, sono già state operate le procedure per gli espropri. Sul parcheggio pubblico interrato in piazza del Cestello a Firenze, invece, non capisco come un funzionario di un ministero possa dire no ad un’infrastruttura strategica i cui progetti non sono stati neppure presentati. Siamo di fronte ad un “no preventivo” che dimostra che sull'utilità e sulla funzionalità delle sovrintendenze il prossimo governo dovrà esprimersi”, ha concluso Toccafondi.

“I continui veti che piombano sulla città rischiano di bloccare sviluppo e crescita. Non è più tollerabile. Addirittura adesso assistiamo alle prese di posizione di un funzionario su un progetto che ancora non è stato neppure presentato”. A dirlo è ancora Italia Viva attraverso il consigliere regionale Maurizio Sguanci che interviene sul parcheggio in Piazza del Cestello. "Questo parcheggio serve – continua Sguanci, che aggiunge - la necessità di opere come questa è essenziale per un comune di oltre 370.000 abitanti. Il parcheggio in Piazza del Cestello consentirà di risolvere i problemi di viabilità e di posteggio, soprattutto per i residenti. Auspico la presa di posizione unita e compatta di tutte le forze politiche della città di Firenze”.

Sull'argomento fioccano le prese di posizione.

SINISTRA PROGETTO COMUNE. “Apprendiamo dai giornali di oggi – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – che la Soprintendenza ha definitivamente escluso la possibilità di costruire un parcheggio interrato a due piani in piazza del Cestello. Varie le motivazioni tecniche della decisione, che non possono essere risolte con l'estetica, stile tanto caro alla consiliatura corrente.

Oltre ad essere all'interno delle mura, quindi in piena sede UNESCO, si ritiene sia uno scenario troppo impattante per l’area in questione e si temono già le proteste dei comitati, come già successo in era Renzi per l'area del Carmine.

Per questo la Soprintendenza rilancia spostando l'idea poco fuori dal Santa Rosa, esattamente poco fuori le mura...

E se invece per una volta si provasse a cambiare prospettiva politica, piuttosto che venire a compromessi tecnici? Questa la domanda, sia a livello locale che nazionale, che ci viene spontanea oggi, ma che abbiamo già posto molte volte.

Il progetto del parcheggio interrato in Cestello – proseguono Palagi e Bundu – portava con sé le promesse di pedonalizzazione della piazza e di riportare i residenti in centro. Questi obiettivi però ci risulta che siano raggiungibili anche con il rafforzamento dei servizi di trasporto pubblico...

Ci domandiamo ancora una volta quale sia il senso politico di queste azioni, che valutano le variabili tecniche ma ignorano quelle umane. La città – concludono Palagi e Bundu – da molti mandati (troppi?) è sempre sotto la stessa gestione, forse è arrivato il momento di cambiare prospettiva”.

LEGA. “Nardella deve svegliarsi – dichiara il Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio – perché sta subendo di tutto dalla Soprintendenza. Il Centro Storico necessita di politiche residenziali e i parcheggi sotterranei all’interno delle mura sono strategici, motivo per cui dovremmo rilanciarli non solo su Piazza del Cestello, ma anche in Piazza del Carmine: il problema sosta in centro storico permane e non possiamo accettare la città cristallizzata promossa di Pessina e della Soprintendenza, la quale oggi si esprime non su un progetto urbanistico ma su una linea di indirizzo politico”.

“Diventa dannosa oggi – continua – la passività di un Sindaco che accetta tutto senza reagire, facendo pagare il conto alla città di Firenze e al suo sviluppo. Una passività a tutto campo che influisce anche sullo Stadio, minando la credibilità di Firenze rispetto agli investitori privati. Adesso scopriamo che dentro le mura i parcheggi non si potranno mai fare e, accettare questo, significa piegarsi ad una città immobile con i residenti che continueranno a scappare dal Centro. Il problema quindi – conclude – non è più l’attitudine della Soprintendenza presente a giorni alterni (dov’era quando fu eretto il bosco d’acciaio alla Stazione?) ma la passività di un Sindaco che accetta tutto senza reagire, facendo pagare il conto alla città di Firenze e al suo sviluppo”. 

FRATELLI D'ITALIA. “Troppo alto il rischio che si allaghi, molto invasivi due piani interrati in piazza del Cestello” così esordisce il vice presidente della commissione mobilità Alessandro Draghi, che comunque rimarca la sua fiducia complessiva riguardo ai parcheggi pertinenziali di cui Palazzo Vecchio si farcisce la bocca.

“Tanti discorsi il Pd ha fatto dal 2016 riguardo ai parcheggi interrati e pertinenziali ma, ad oggi, esiste solo quello di piazza Savonarola, tutto il resto è teoria. Ci sono tante aree sparse nei 5 quartieri, già identificate con una delibera per cui nulla è stato ancora fatto.

Se il sindaco ha seguito a bacchetta la Soprintendenza all’Artemio Franchi, allora come si comporterà dopo che Pessina ha definito impattante un'opera in area Unesco, a pochi metri dall'alveo dell'Arno.

E' il luogo non adatto – conclude Draghi – non l’oggetto; so benissimo dei problemi di parcheggio di San Frediano, ma sono quasi più unici che rari, i parcheggi interrati accanto ai fiumi, è indispensabile trovare un’altra collocazione che sia utile al rione, anche a ridosso dei viali di circonvallazione”. 

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