Il Giro d’Italia torna in terra di Siena con due tappe

Il 19 maggio la Brunello Wine Stage a Montalcino, il 20 maggio partenza da Siena per l’omaggio ad Alfredo Martini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2021 22:04
Il Giro d’Italia torna in terra di Siena con due tappe

A Montalcino mancava da 11 anni (2010) a Siena addirittura da 35 anni (1986). Il 19 e 20 maggio 2021 il Giro d’Italia, edizione 104 in cui si celebrano i 90 anni della maglia rosa, farà nuovamente tappa in terra di Siena. Il 19 maggio la tappa n. 11, la Brunello Wine Stage Perugia – Montalcino dopo aver percorso 163 km arriverà nella terra del Brunello con 35 km degli ultimi 70 km di tappa tra eroiche strade bianche e passaggi mozzafiato in Valdorcia. Il 20 maggio la tappa n.

12 Siena – Bagno di Romagna di 209 km, nel ricordo dell’indimenticato Alfredo Martini a 100 anni dalla nascita, partirà proprio dallo scenario unico della Piazza del Campo della Città del Palio. L’appuntamento è stato presentato questa mattina a Montalcino in una conferenza stampa, condotta da Barbara Pedrotti, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni, Francesco Moser, il commissario tecnico della nazionale italiana Davide Cassani.

Atteso da appassionati e residenti l’evento è voluto fortemente dal Comune di Montalcino e dal Comune di Siena, grazie alla partnership con il Consorzio del vino Brunello di Montalcino.

“Come agricoltori e produttori di vino troviamo molte analogie tra noi e il mondo del ciclismo: entrambi esprimiamo e suscitiamo passione, condividiamo fatica, pazienza e talento. E i risultati sono direttamente proporzionali a questi ingredienti. Per questo – spiega il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – per noi è una gioia e un onore poter ospitare la wine stage di quest’anno, al di là delle evidenti opportunità legate alla promozione integrata del territorio che l’evento è in grado di creare. Ancor più significativo è il messaggio di coraggio che il mondo del vino, assieme ai territori di Montalcino e Siena, ha voluto dare con la sua presenza attiva a un evento che unisce anche in questo il momento particolarmente complesso”.

Approfondimenti

“Per tutti noi aver riportato la corsa rosa a Montalcino, in un anno così difficile, è motivo di orgoglio e vuole essere il segnale che guardare con ottimismo e fiducia ad una ripartenza del nostro territorio, è possibile – spiega il Sindaco di Montalcino e Presidente della Provincia Silvio Franceschelli - L’Amministrazione comunale ha fatto un grande investimento in termini infrastrutturali e di coordinamento. Adesso l’altro obiettivo, insieme al Comune di Siena, sarà quello di promuovere questo grande evento per creare un’occasione di visibilità, una prima inversione di tendenza rispetto alla crisi diffusa che ha colpito anche il nostro tessuto economico e commerciale e tornare a muovere un primo turismo di prossimità italiano ed europeo.

Lo faremo con tutti i protocolli di sicurezza previsti e nel pieno rispetto delle normative. Ci auguriamo che il Giro d’Italia, a maggio, possa essere l’occasione per segnare un nuovo inizio. Del resto proprio la provincia di Siena, prima in Italia, ha approvato il masterplan della mobilità dolce e si candida a diventare un territorio interamente a portata di bici e cicloturisti. Ringrazio il Consorzio del vino Brunello di Montalcino che fin da subito ha creduto e condiviso questo progetto di promozione per tutto il nostro territorio”.

“Abbiamo giocato di squadra e sarà sicuramente un palcoscenico nazionale sul quale ci andremo a proporre come territorio. - ha aggiunto Alberto Tirelli assessore turismo e Commercio del Comune di Siena – Sono orgoglioso come assessore e come Comune di poter accogliere una tappa del Giro, evento a cui l’italiano è particolarmente affezionato. Se pensiamo al turismo di prossimità che riteniamo di poter andare ad intercettare nei prossimi mesi, è sicuramente è un buon investimento. Il progetto Strade di Siena nasce proprio dalla volontà di creare un vero e proprio sistema di accoglienza per il cicloturista, in un territorio particolarmente vocato a questo scopo”.

In evidenza