Il coro in lingua come strumento didattico innovativo

Grazie a un percorso mirato, gli alunni hanno potuto migliorare ogni volta di più la loro pronuncia

ISISTL
ISISTL Russell Newton
02 maggio 2023 10:01
Il coro in lingua come strumento didattico innovativo

Articolo di Mattia Giordano, Marco Severino, Leonardo Masi, Edoardo Michelucci e Niccolò Manfredini (4F Linguistico Russell-Newton)

Il 9 giugno 2022, durante l’assemblea scolastica di fine anno, le classi 4F/L, 3F/L e 4C/T dell’anno scolastico 2021-2022 hanno preso parte ad un coro organizzato dalla professoressa Arianna Canta e dal professor Rocco Elefante.

Nei mesi precedenti all’evento, la professoressa Canta ha guidato e aiutato gli studenti con l’aiuto del professor Elefante, ed entrambi ci hanno fatto svolgere esercizi vocali, come se noi studenti fossimo dei veri e propri cantanti.

La professoressa Canta ha deciso di far cantare ai propri alunni l’Inno alla Gioia, in lingua originale, cioè in tedesco, e ci ha spiegato la storia dell’inno: la melodia dell'inno proviene dalla Nona Sinfonia, che Ludwig van Beethoven compose nel 1823 su testo dell’ode scritta da Friedrich Schiller nel 1785. Oggi l'inno simboleggia non solo l'Unione europea, ma anche l'Europa in senso lato. Con l’ “Inno alla gioia" Schiller ha espresso la sua visione idealistica di tutti gli uomini che diventano fratelli - una visione condivisa da Beethoven. Nel 1972 il Consiglio d'Europa dichiarò tale composizione inno ufficiale del consiglio, e nel 1985 è stato adottato dai leader dell'UE come inno rappresentativo dell'Unione Europea, senza parole, e solo nel linguaggio universale della musica, che esprime i valori europei di libertà, pace e solidarietà.

Grazie all’aiuto della professoressa Canta, insegnante di tedesco, gli alunni hanno potuto migliorare ogni volta di più la loro pronuncia mentre, grazie al professor Elefante, hanno migliorato e perfezionato le loro doti canore.

Inizialmente gli studenti erano guidati solamente dalla professoressa Canta. Dopo due settimane, in cui hanno imparato il testo e migliorato la pronuncia, il professor Elefante ha insegnato loro a rispettare i giusti tempi musicali della “canzone” e ad impostare bene la voce, adeguando le proprie indicazioni ad ognuno di loro, in base al timbro e alla tonalità naturale di ciascuno.

Noi abbiamo preso parte a questa attività poiché facevamo parte di una delle classi citate in precedenza, la 3FL. Inizialmente le lezioni di preparazione si svolgevano in classe, durante le ore della professoressa Canta: nei primi minuti dell’ora ci faceva svolgere esercizi per il riscaldamento della voce, poi ci proiettava il testo alla LIM, con in sottofondo l’audio musicale, e noi cantavamo seguendo testo e musica..

In un primo momento questa attività non aveva riscontrato molto gradimento e partecipazione, perché molti di noi avevano timore all’idea di cantare davanti a molte persone, ma dopo le prove con il professor Elefante, in cui ci siamo uniti con le altre classi partecipanti, tutte le paure sono svanite, grazie al fatto che lui ci ha fatto sentire a nostro agio, merito anche della sua professionalità. Durante questi incontri, svolti in parte durante l’orario scolastico ma anche nel pomeriggio, il professor Elefante non si è limitato, infatti, solamente a dirigere il tutto, ma si è anche impegnato ad aiutare ognuno di noi studenti individualmente, dandoci consigli mirati in base alle nostre caratteristiche e qualità.

Un mese prima dell’assemblea di fine anno scolastico abbiamo iniziato a fare le prove con la band del Russell-Newton: il primo incontro con la band è stato abbastanza difficile perché è stato complicato combinare e armonizzare le nostre voci con la musica della band, la quale ci ha aiutato davvero molto in questo percorso.

Per maggiore obiettività, abbiamo raccolto qualche opinione di chi ha partecipato a questa attività. Un ragazzo della nostra classe ci racconta: “E’ stata un’esperienza formativa che mi ha permesso di conoscere meglio i miei compagni di classe e anche quelli di altre classi, non avevo mai provato a cantare in un coro e mi è piaciuto molto”. Ci sono state però anche delle idee contrastanti rispetto a questa, una ragazza ad esempio dice: “Questa esperienza non mi è piaciuta molto perché ci ha richiesto di dedicare ad essa parecchio tempo fuori dall’orario scolastico, e cantare davanti a molte persone mi ha messo a disagio…”.

Abbiamo intervistato anche studenti delle altre due classi, un ragazzo ad esempio afferma: “Mi è piaciuto molto ricevere applausi da un pubblico così vasto e soprattutto ricevere gli applausi della dirigente scolastica!”

Il coro, nell’assemblea finale, è stato preceduto da molte altre esibizioni, e ogni volta che terminava un’esibizione e si avvicinava il nostro momento, l’ansia cresceva dentro di noi.

Vestiti con una maglietta bianca e dei jeans neri, al termine di tutte le altre attività siamo saliti sul palco del teatro “Aurora” di Scandicci e abbiamo iniziato la nostra esibizione riuscendo, nonostante tutte le nostre preoccupazioni, a portarla a termine nel migliore dei modi..

Una volta finito di cantare, accompagnati dalla New Russ Band, abbiamo ricevuto molti complimenti da parte di tutto il pubblico e l’idea del coro ha riscontrato molto successo anche tra di noi, tanto che abbiamo chiesto di poterci esibire anche alla fine di quest’anno scolastico.

Der Chor

Am 9./06/2022, während der schulischen Versammlung am Ende des Schuljahres, haben die Klassen 4F/L, 3F/L und 4C/T der Jahren 2021/2022 an einem Chor, der von Frau Canta und Herr Elefante organisiert wurde, teilgenommen.

In den Monaten vor der Veranstaltung, haben Frau Canta und Professor Elefante den Studenten geholfen, und beide ließen uns Gesangsübungen machen, als ob wir Studenten echte Sänger wären.

Die Lehrerin hat beschlossen, dass die Studenten das Lied „An die Freude“, in der Originalsprache, also auf Deutsch singen sollten, und hat uns die Geschichte dieser Hymne erklärt: Die Melodie der Hymne stammt aus der Neunten Symphonie, die Ludwig van Beethoven im Jahr 1823 als Vertonung der von Friedrich Schiller 1785 verfassten „Ode an die Freude“ komponierte. Heute symbolisiert die Hymne nicht nur die Europäische Union, sondern auch Europa im weiteren Sinne. Mit seiner „Ode an die Freude“ brachte Schiller seine idealistische Vision zum Ausdruck, dass alle Menschen zu Brüdern werden – eine Vision, die Beethoven teilte. 1972 erklärte der Europarat Beethovens „Ode an die Freude“ zu seiner Hymne. 1985 wurde sie von den EU-Staats- und ‑Regierungschefs als offizielle Hymne der Europäischen Union angenommen. Ohne Worte, nur in der universellen Sprache der Musik, bringt sie die europäischen Werte Freiheit, Frieden und Solidarität zum Ausdruck.

Durch den Unterricht von Frau Canta konnten die Schüler ihre Aussprache verbessern und durch Herrn Elefante konnten sie den musikalischen Teil vertiefen.

Ursprünglich waren die Studenten nur von Frau Canta geführt.

Nach zwei Wochen, in denen sie den Text gelernt und die Aussprache verbessert haben, begann der Teil mit Herrn Elefante, um den Rhythmus und die richtigen Zeiten des Liedes an den Stimmen anzugleichen.

Wir haben an dieser Aktivität teilgenommen, da wir Teil einer der oben genannten Klassen waren, der 3FL. Anfangs wurde der Vorbereitungsunterricht während der Deutschstunden der Lehrerin Frau Canta im Klassenzimmer vollzogen: In den ersten Minuten der Stunde ließ sie uns Übungen zum Aufwärmen der Stimme durchführen, dann projizierte sie den Text auf die LIM, mit Musik im Hintergrund, sangen wir den Text.

Zuerst fand diese Aktivität keinen großen Gefallen, weil viele von uns Angst hatten, vor einem Publikum zu singen, aber nach den Proben mit Herrn Elefante, zusammen mit den anderen teilnehmenden Klassen, verschwanden die Ängste allmählich. Während dieser Treffen, die teilweise während der Schulzeit, aber auch nachmittags stattfanden, beschränkte sich Professor Elefante nicht nur darauf, das Ganze zu leiten, sondern half jedem einzelnen mit gezielter Beratung.

Einen Monat vor dem geplanten Auftritt fingen wir an, mit der Band des Russell-Newton zu proben: Das erste Treffen mit der Band war ziemlich schwierig und kompliziert, unsere Stimme mit der Musik der Band zu kombinieren und zu harmonieren.

Um objektiv zu sein, haben wir einige Meinungen der Teilnehmer an dieser Aktivität gesammelt. Ein Junge aus unserer Klasse erzählte uns: „Es war eine Lernerfahrung, durch die ich meine Klassenkameraden besser kennenlernen konnte, und auch die aus anderen Klassen, ich hatte noch nie versucht, in einem Chor zu singen, und es hat mir sehr gut gefallen.“ Allerdings gab es auch andere Meinungen, zum Beispiel sagt ein Mädchen: "Ich mochte diese Erfahrung nicht sehr, weil wir viel Zeit außerhalb der Schulzeit dafür aufwenden mussten, und weiter hat sie gesagt, dass das Singen vor einem großen Publikum, sie in Verlegenheit gebracht hat..."

Wir haben auch Schüler der anderen beiden Klassen interviewt, ein Junge sagte zum Beispiel: „Ich habe mich sehr über den Applaus von so vielen Zuhörern und vor allem über den Applaus der Schulleiterin gefreut!“

In der Veranstaltung gab es viele andere Aufführungen vor dem Chor, und jedes Mal, wenn eine Aufführung endete und unser Moment näher rückte, wuchs die Angst in uns.

In weißen T-Shirts und schwarzen Jeans gekleidet, gingen wir auf die Bühne des „Aurora“-Theaters von Scandicci und begannen mit unserer Ausführung trotz all unserer Sorgen, um es bestmöglich abzuschließen…

Als wir mit dem Singen fertig waren, begleitet von der New Russ Band, erhielten wir viele Komplimente vom gesamten Publikum, und die Idee des Chores kam auch bei uns sehr gut an, so sehr, dass wir darum baten, am Ende dieses Schuljahres wieder aufzutreten.

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