I paramenti di Papa Niccolò V tornano a Fivizzano

L’esposizione si terrà nel Museo di San Giovanni dal 25 marzo al 21 maggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2023 19:08
I paramenti di Papa Niccolò V tornano a Fivizzano

Firenze – Tornano a Fivizzano (Massa-Carrara) i paramenti di Papa Niccolò V, capolavoro dell’arte tessile del Quattrocento, che si potranno ammirare nel luogo in cui per 350 anni è stato conservato, grazie alla mostra i ‘Panni aurei vellutati’. L’esposizione, che si terrà nel Museo di San Giovanni dal 25 marzo al 21 maggio, è stata realizzata grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Fivizzano e curata da Barbara Sisti, direttrice del Museo Diocesano di Sarzana, con la collaborazione del Museo Nazionale del Bargello, luogo di conservazione delle antiche vesti papali dal 1946.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso su sollecitazione del consigliere regionale Giacomo Bugliani. “Il ritorno dei paramenti del Papa Niccolò V in mostra a Fivizzano è un avvenimento che accolgo con grande soddisfazione – ha detto Bugliani - Un’esposizione frutto del lavoro proficuo e congiunto tra istituzioni locali e regionali, che ha portato a un grande risultato, atteso dalla comunità ed elemento di attrazione importante per Fivizzano e per tutto il territorio”. “Con la presentazione in Consiglio regionale – ha aggiunto - abbiamo ribadito l’importanza di promuovere la cultura come strumento di arricchimento personale e collettivo, in tutti i territori della Toscana. Quella del parato di Niccolò V è una storia preziosa, lunga oltre mezzo millennio. Una tradizione a cui la Lunigiana è particolarmente legata e che, attraverso questa mostra, sarà possibile ripercorrere”.

“Nella materialità del paramento che torna a casa – ha sottolineato la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale Cristina Giachi – si esprime il senso della storia delle istituzioni, degli equilibri di potere, il racconto di un'epoca nella quale un papa come Niccolò V, fondatore della Biblioteca vaticana, fu un protagonista della storia della Chiesa. E’ molto bello che Fivizzano possa ri-ospitarlo a casa, in questa sorta di ritorno ideale della figura del Papa Niccolò V nella sua terra”.

Il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti ha parlato del ritorno del parato come di un evento straordinario e di un “momento storico e di un grande orgoglio per la nostra comunità in cui si celebra una figura importantissima come quella di Niccolò V, nato a Sarzana e la cui madre, Andreola Bosi, era fivizzanese”.

Il prezioso parato di seta e oro, è stato infatti proprietà del Comune di Fivizzano, fino a quando, come ha raccontato l’assessore alla cultura Francesca Nobili, dopo il terremoto del 1920, fu ceduto allo Stato per la realizzazione di un asilo per l’infanzia. “Finalmente oggi – ha detto - grazie alla collaborazione dell'amico Valdo Spini, siamo riusciti a riappropiarcene, anche se solo temporaneamente”.

La curatrice della mostra, Barbara Sisti, ha evidenziato come il favoloso parato di Niccolò V sia considerato, per tutti gli studiosi del tessile, “un unicum, un insieme di vesti liturgiche di straordinaria importanza legate alle manifatture fiorentine di metà del Quattrocento, specializzate nella realizzazione di tessuti di lusso. Attraverso la mostra renderemo fruibili a tutti i visitatori anche video divulgativi sul meraviglioso mondo del tessile antico”.

La mostra è stata realizzata con la collaborazione di Valdo Spini, presidente dell’Associazione delle Istituzioni culturali italiane, che ha sottolineato come il prestito dei paramenti sacri di Niccolò V, da parte del Museo del Bargello di Firenze, sia molto prestigioso e significativo. “L’esposizione merita una visita in una zona, la Lunigiana, nota anche per la sua gastronomia e per il paesaggio meraviglioso”. “Da lodare – ha concluso - che il Comune si sia dato così da fare per ricostruire, attraverso i paramenti, la storia e il significato dell'azione di un Papa che ha i natali in quella terra, individuando nella cultura un volano di sviluppo”.

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