I 90 anni di Ardico Magnini festeggiati in Consiglio Comunale

Il Presidente Andrea Ceccarelli : “Un grande campione nello sport e nella vita”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2018 23:50
I 90 anni di Ardico Magnini festeggiati in Consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale, su invito della presidente della Commissione cultura e sport Maria Federica Giuliani, ha festeggiato Ardico Magnini, terzino della Fiorentina che vinse lo scudetto nella stagione 1955/1956 e che ha compiuto 90 anni. A Magnini l'assessore allo sport Andrea Vannucci ed il presidente del Consiglio comunale Andrea Ceccarelli hanno consegnato una pergamena ed il Giglio di Firenze.

“A quella squadra, allenata da Fulvio Bernardini sotto la presidenza di Enrico Befani, è stato dedicato il piazzale antistante il lato Maratona dello stadio Artemio Franchi – hanno ricordato l'assessore allo sport Andrea Vannucci e la presidente della Commissione cultura e sport Maria Federica Giuliani – e oggi festeggiamo un grande calciatore ed un grande uomo. Nell'immaginario collettivo quella formazione: “Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato...” è diventata quasi una filastrocca per ricordare quegli eroi che, per primi, vinsero uno scudetto a Firenze.

Un ringraziamento – concludono l'assessore Vannucci e la presidente Giuliani – anche al figlio Massimo, presente con la moglie, ed al nipote Edoardo che hanno reso possibile l'incontro in Consiglio Comunale e di organizzare questo momento per festeggiare un grande campione della Fiorentina e della Nazionale italiana”. 

“Abbiamo consegnato un piccolo regalo ad Ardico Magnini, che abbiamo ospitato in Consiglio Comunale in occasione dei festeggiamenti per i suoi 90 anni. E' uno dei pochi superstiti di quella squadra – ha ricordato il presidente del Consiglio Comunale Andrea Ceccarelli – alla quale tutta la città di Firenze è rimasta legata perché fu la prima a vincere lo scudetto nella stagione 1955/1956. Ardico Magnini è un grande campione nello sport e nella vita e lo ha dimostrato anche oggi – ha concluso Andrea Ceccarelli – con la semplicità con la quale si è presentato nel Salone dei Duecento”.

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