Guardie armate: scontro ideologico a Firenze

Giani d’accordo con Sangiuliano per inasprire le pene. Nardella distingue. Caciara a destra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 agosto 2023 16:15
Guardie armate: scontro ideologico a Firenze

Gli Uffizi imbrattati? “Ho letto l’intervista al ministro Sangiuliano e sono assolutamente d’accordo con lui. Dobbiamo irrigidire fortemente il nostro sistema normativo. Se, come misura deterrente, serve inasprire il sistema delle pene, dobbiamo essere determinati, è il nostro oro, soprattutto in Toscana”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervistato da Stefano Zurlo a ‘Gli incontri del Principe’, al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio.

Il Sindaco Nardella sostiene invece: "Senza alcuna vena polemica e con grande rispetto per il Ministro ritengo che mettere delle guardie armate private davanti ai musei sia una misura inadeguata e non convincente."

“Sottoscriviamo ogni singola parola del direttore degli Uffizi Eike Schmidt. Siamo di fronte all’ennesima e insensata superficialità del sindaco Nardella che, evidentemente, si ostina ad avere un approccio solo ideologico su temi che riguardano, invece, il bene della città tutta e del nostro Paese. Chi imbratta un bene patrimonio dell’umanità non è un ragazzo che fa una bravata in vacanza. Si tratta di un’azione scellerata per contrastare la quale è necessario mettere in campo ogni strumento di tutela.

In quest’ottica, proteggere i nostri beni artistici da questi vandali attraverso guardie armate che monitorino h24, non solo è una scelta di civiltà che il ministro Sangiuliano propone ma, alla luce dell’ultimo, e solo in ordine cronologico, atto barbaro che ha sfregiato il Corridoio Vasariano, è la sola di buon senso. Il sindaco sa perfettamente che si tratta di un’iniziativa utile come deterrente e che nessuno ha intenzione di fare una strage a colpi di fucile.

Evidentemente Nardella però siede sulla poltrona di primo cittadino solo per fare campagna elettorale e per guadagnarsi i titoli sui giornali, dimentico che sarebbe stato compito dell’amministrazione comunale mettere in sicurezza gli Uffizi anni fa”. Lo scrivono in una nota il deputato Alessandro Amorese, capogruppo di FdI della commissione Cultura e Paolo Marcheschi, capogruppo dell’omologa commissione in Senato.

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Fdi non ha evidentemente ben compreso le parole del sindaco. Intanto forse ha perso qualche passaggio. Da parte del sindaco la condanna di quanto avvenuto è stata forte, chiara e immediata. Così come la volontà di sottolineare quanto sia fondamentale e urgente proteggere il nostro patrimonio artistico ed essere inflessibili con chi lo deturpa. La riflessione che va fatta è semmai sugli strumenti migliori da utilizzare e in questo senso è legittimo abbia posto dei dubbi sulla vigilanza armata dinanzi al museo.

Fdi coglie la palla al balzo per attaccare il sindaco, dimenticandosi peraltro che l’ordine pubblico è prerogativa del Governo di cui fanno parte, plaude a questa iniziativa senza fare alcuna riflessione ulteriore. Facile parlare a slogan, meno impegnarsi concretamente. Così però non si fa il bene della città. Farebbero bene a unirsi alla richiesta di avere più forze dell’ordine in città, quella che ha fatto il sindaco scrivendo al ministro Piantedosi.

Si sa, buttarla in caciara è più facile ma quando si hanno responsabilità di governo non si può solamente strumentalizzare le argomentazioni” Così Nicola Armentano capogruppo Pd a Palazzo Vecchio replica ad Amorese e Marcheschi (Fdi).

"Non ci stupisce questo Sindaco che a parole dice di voler rendere sicura la sua città sotto tutti i punti di vista, ma poi nel concreto si fa prendere dal solito "buonismo rosso" che ha ridotto Firenze ad una città insicura" dichiarazioni il Capogruppo in Palazzo Vecchio e segretario provinciale Lega Federico Bussolin.

"D'altronde noi della Lega non ci meravigliamo visto che il Sindaco durante entrambi i suoi mandati non è riuscito a realizzare la costruzione di un CPR, contestato sempre le politiche del Governo di centrodestra per una seria gestione dell'immigrazione, negato il taser alla Polizia Municipale, stentato per anni nello sgombero degli edifici occupati abusivamente. Ogni azione di una Giunta d'altronde ha poi delle conseguenze sul territorio. Inutile saper soltanto scrivere lettere "di bandiera" chiedendo agenti al Governo! Nessuno crede ad un Nardella sceriffo"

"Le affermazioni di ieri del Sindaco in merito alla vigilanza armata davanti a determinati luoghi di cultura, non sono altro che la dimostrazione di una amministrazione in seria difficoltà tra correnti di partito e la reale esigenza di garantire la sicurezza in città. Ci auguriamo che il Direttore Schmidt vada avanti, se è possibile dare risposte subito per la tutela dei beni culturali ben venga: non si può solo scrivere lettere a Roma. Anche il Sindaco dal canto suo potrebbe e dovrebbe potenziare il Corpo della Polizia Municipale”.

"Attenzione! Dopo giorni e giorni passati a chiedere più divise in strada, ecco che il Sindaco cambia posizione. Forse il direttore degli Uffizi non sta simpaticissimo, dalle parti del governo cittadino. Quindi se Schmidt propone vigilanza armata, ecco che Nardella replica di volere più educazione -dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune- Abbiamo assistito, in questi giorni, a una volgare rivendicazione delle telecamere in città.

Si pubblicano anche le immagini, con una scelta di mezzi comunicativi che riteniamo oscena. Anche perché con tutta la videosorveglianza che abbiamo, niente si riesce a fare in termini di prevenzione (com'è ovvio che sia, a meno che non si voglia indebolire ulteriormente la tutela della privacy delle persone). Ma se i luoghi di cultura diventassero luoghi di socialità e fossero presidiati dalle persone? In che condizioni lavora il personale della vigilanza privata? E le operatrici e gli operatori dei beni culturali?

Il Sindaco, il Direttore, il Ministro perché non si preoccupano di chi ogni giorno deve lavorare per un salario che non è neanche lontanamente paragonabile al loro? Fare dichiarazioni sulla pelle delle persone, dimenticandole, è impressionante. Gli spazi pubblici tornino a essere attraversati dalla cittadinanza e non solo vuoti contenitori in cui il turismo si sviluppa solo secondo logiche di mercificazione dell'arte". 

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