Guardia di Finanza all'Aeroporto di Firenze: tra il fiuto e l'istinto

Spopolano in Tv i Format sulla sicurezza, dietro le quinte ci sono persone addestrate che lavorano in squadra

Antonio
Antonio Lenoci
17 dicembre 2015 15:11
Guardia di Finanza all'Aeroporto di Firenze: tra il fiuto e l'istinto

All'Aeroporto di Firenze siamo accolti dall'ispettore Claudia Bacci, il maresciallo ordinario è la prima donna a ricoprire questo ruolo ed è entrata in Guardia di Finanza attraverso un concorso esterno tenutosi a L'Aquila. Nella squadra che si occupa di condurre Umy, Aga ed Anna ci sono l'appuntato scelto Rudolph Russo, i finanzieri Luigi Reccia ed Antonello Barretta. A coordinare l'intera squadra è il capitano Vincenzo Rosanelli, che ha maturato esperienze importanti presso Bergamo e Genova prima di arrivare a Firenze.

E' proprio il capitano a descrivere la funzionalità del reparto cinofilo: "Operiamo su Firenze e provincia, a volte siamo chiamati come supporto dalla Polizia Penitenziaria o Ferroviaria, in altri casi programmiamo l'intervento su eventi particolari come i concerti. La fase che difiniamo "analisi del rischio" ci permette di programmare alcuni interventi sugli aerei. Sui treni e sui mezzi di trasporto interregionale o sulla strada il lavoro è più delicato, ad esempio non c'è un metal detector che controlla gli accessi e siamo più esposti al pericolo.

Sono diverse le tipologie dei soggetti fermati, i corrieri sono l'anello debole, persone a caccia di denaro contante, la bravura è capire fin dove spingersi e dove operare invece in accordo con il magistrato competente".I cani sono l'anima del corpo, l'investimento più grande. Tutto inizia a Castiglione del Lago dove gli animali sono chiamati a mettere in mostra le proprie qualità. "Non devono avere fobie, è necessario un forte temperamento e soprattutto un istinto ludico" spiega il maresciallo Bacci.

E' importante che sappiano giocare? "Diciamo pure che questo è determinante poiché l'addestramento si basa su una serie di prove legate all'uso del manicotto, ovvero un panno arrotolato che assorbe l'odore delle sostanze stupefacenti. Il cane lavora solo con l'olfatto, una volta al cospetto della droga deve essere ritirato altrimenti rischia l'overdose anche su minime quantità. I 6 mesi in cui l'olfatto viene testato vedono alternarsi prove ad esperienze operative".Qual è il rapporto tra il cane ed il suo conduttore? "Deve esserci una sinergia naturale..

una attitudine istintiva al completarsi durante l'operazione di ricerca. Dove non arriva il cane deve arrivare il conduttore e viceversa. Per questo motivo è opportuno che chi sceglie questa professione, con la relativa specializzazione ed esami di idoneità, abbia la propensione ad occuparsi dell'animale perché dovrà accudirlo in varie fasi della giornata".La location fiorentina più complessa da monitorare? "Sicuramente Santa Maria Novella, è un crocevia naturale in cui spesso siamo stati messi alla prova, ottenendo però diversi risultati soddisfacenti".L'appuntato Russo non ha esitazione ad inserirsi nella discussione ricordando alcuni aneddoti: "A maggio abbiamo fermato un insospettabile.

Un uomo distinto sui 60 anni si è arreso solo davanti all'apertura del bagaglio mantenendo per tutto il corso del fermo una condotta serena ed impeccabile, alla fine ha confessato di aver fatto il corriere per mantenere i figli. Capita anche di intercettare corrieri che permettono di effettuare indagini più approfondite e così scaturiscono filoni che ci portano sulle piste più grosse".La struttura che ospita il reparto riserva una ampia recinzione all'accudimento degli animali offrendo loro spazi vitali e ludici in egual misura, mentre gli uffici sembrano i vani accessori, dove il tocco personale può fare la differenza.

Le immagini di alcuni sequestri ad esempio occupano una intera parete della direzione, mentre una vetrinetta conserva i gadget più ingegnosi escogitati per occultare lo stupefacente.Come si sceglie questo mestiere? "Può accadere anche per caso, poi ci resti quasi 30 anni - sorride Russo - ma serve cuore e non solo dedizione. Se scarichi le tensioni sul cane lui se ne accorge subito e non lavora bene, è come un bambino. Mi è capitato un animale che aveva paura persino della sua ombra, per lavorare dovevano sparire tutti dalla stanza, ho impiegato mesi a recuperarlo".E' sempre merito del fiuto? "Chiariamo che il cane non è infallibile - sottolinea l'ispettore Bacci - gli odori sono spesso impercettibili.

C'è però un gioco di sguardi tra il cane ed il conduttore, una alchimia che si gioca su piccoli segnali e che viene continuamente testata attraverso prove sul campo. Sono i miei uomini che sollecitano prove individuali per avere un feedback continuo sulle proprie capacità di reazione".Quanta psicologia c'è nel vostro lavoro? "Molta. Andare muro contro muro a volte è controproducente. Ottenere una confessione è difficile, chi detiene sostanze sa cosa sta facendo anche se non sempre è consapevole di cosa rischia.

In certi contesti particolarmente delicati in cui entrano in ballo anche i genitori dei fermati ad esempio, occorre fare un rapido screening conoscitivo di tutti i soggetti interessati per poter agire nella maniera migliore".Capita spesso che al termine del periodo di servizio gli animali siano assegnati ai propri conduttori con i quali oramai si è instaurato un rapporto che va oltre l'impegno sul campo.

Foto gallery
In evidenza