Green Pass, cosa cambia dal 15 ottobre: tpl a rischio caos

Vertice in Regione Toscana. La certificazione verde sempre più necessaria in Italia per lavorare. Esclusi gli utenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2021 16:27
Green Pass, cosa cambia dal 15 ottobre: tpl a rischio caos

Da venerdì 15 ottobre il Green pass sarà sempre più necessario in Italia per lavorare. 

In vista dell’entrata in vigore dell’obbligo dell’esibizione del green pass, la Regione Toscana stamani ha organizzato un incontro con le Prefetture, la Città metropolitana, le Province e le aziende titolari della gestione del trasporto pubblico locale su gomma e ferro, One scarl, Trenitalia spa, TFT e Toremar. Sono in effetti emerse potenziali criticità a garantire il servizio legate all’entrata in vigore dell’obbligo e, in base alla ricognizione fatta stamani sentendo le varie aziende, è possibile che si possano creare disservizi che ad oggi non sono completamente prevedibili.

“Insieme alle Prefetture e agli Enti locali – spiega l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli- abbiamo raccomandato alle aziende di effettuare una programmazione atta a garantire il servizio prioritariamente nelle fasce di utilizzo da parte degli studenti e pendolari, segnalando la necessità di proseguire, nei prossimi giorni, il monitoraggio del possesso della certificazione verde, in modo che i dipendenti forniscano le informazioni richieste con il preavviso necessario al fine di soddisfare le predette esigenze organizzative”.

COSA CAMBIA E CHI E' SOGGETTO - Saranno soggetti alla verifica i lavoratori dipendenti pubblici e privati, i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata.

Sono esclusi soltanto gli utenti.

I soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde potranno utilizzare i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.

I soggetti sprovvisti di certificazione verde dovranno essere allontanati dal posto di lavoro. Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. In nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento.

Il soggetto preposto al controllo è il datore di lavoro, che può delegare questa funzione con atto scritto a specifico personale, preferibilmente con qualifica dirigenziale.

Le linee guida lasciano libero il datore di lavoro di stabilire le modalità attuative. Il controllo potrà avvenire all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale.Per le verifiche, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, saranno fornite alle amministrazioni applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, sul modello di quanto avvenuto per scuole e università.

Ogni amministrazione, anche al fine di non concentrare un numero eccessivo di personale sulle mansioni di verifica della certificazione verde, dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro del personale alle proprie dipendenze.

Sarà quindi consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro stesse e l’inizio dell’attività lavorativa in un più ampio arco temporale.

Ecco alcune domande e risposte date dal Governo. 

Quali provvedimenti deve prendere il datore di lavoro che accerta che il dipendente abbia effettuato l’accesso alla sede di servizio pur essendo sprovvisto di green pass?Quali sanzioni rischia il lavoratore?Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass; nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta.Nel caso in cui il lavoratore acceda al luogo di lavoro senza green pass, il datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa.

Infatti il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass è soggetto, con provvedimento del Prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore.Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata.

I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio

I parrucchieri, gli estetisti e gli altri operatori del settore dei servizi alla persona devono controllare il green pass dei propri clienti? E i clienti, devono controllare il green pass di tali operatori?

Il titolare dell’attività deve controllare il pass dei propri eventuali dipendenti ma non deve richiederlo ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l’attività lavorativa in questione.

Quali sanzioni rischia il datore di lavoro che non effettua le verifiche previste per legge?Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass è punito con una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

EMPOLI: Green pass per l’ingresso nei palazzi comunali.  Anche per tutti i soggetti che, a qualsiasi titolo, svolgono la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso le sedi municipali del Comune di Empoli, nonché a tutti i visitatori, da domani, venerdì 15 ottobre 2021, è fatto obbligo di possedere ed esibire a richiesta il Green Pass in corso di validità, ai sensi dell’art. 9-quinquies della Legge 87 del 17 giugno 2021.

Il mancato possesso o esibizione del Green Pass impedisce l’accesso alla sede comunale.

Non saranno esenti gli amministratori. Sindaco, assessori, presidente del Consiglio Comunale e consiglieri comunali dovranno esibire la certificazione verde.

Come detto il green pass è richiesto anche per i visitatori che entreranno nei locali comunali a qualunque titolo: ad esempio per lo svolgimento di una riunione, di un incontro, di un congresso, di una conferenza stampa.

Diversa la situazione per gli utenti. Non dovrà infatti mostrare il green pass chi si reca in un ufficio per l’erogazione di un servizio che l’amministrazione è tenuta a prestare.

Niente green pass anche per i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica.

Per quanto riguarda il controllo del green pass è stato individuato personale addetto incaricato.

I palazzi interessati sono quello del Municipio di Via del Papa, palazzo Pretorio, palazzo di Piazza del Popolo, biblioteca, Palazzo delle Esposizioni, ufficio del Giudice di Pace, magazzino comunale, archivio storico, centro cottura/mensa comunale e tutti i nidi comunali.

Può essere mostrata la certificazione in formato cartaceo o esibita attraverso la lettura del QR Code.

I dipendenti comunali che non esibiranno il green pass non potranno entrare nella sede lavorativa e si procederà alla comunicazione di assenza ingiustificata.

Le modalità operative per l‘organizzazione delle verifiche seguono le prescrizioni del decreto legge del 21 settembre 2021, numero 127.

Sono ovviamente confermate le disposizioni concernenti l’obbligo di indossare la mascherina protettiva e di rilevare la temperatura corporea dei dipendenti ed utenti degli uffici pubblici ed aperti al pubblico e di impedire l’ingresso laddove venga rilevata una temperatura superiore a 37,5 gradi C°.

AZIENDA USL TOSCANA CENTRO - Entra in vigore da domani l'obbligo del Green pass per lo svolgimento della prestazione lavorativa. L'attuazione delle disposizioni urgenti sull'impiego della carta verde riguarda gli oltre 15.000 dipendenti dell'Azienda Sanitaria, la più grande per dimensioni a livello regionale e tra le più estese in ambito nazionale. Le disposizioni sull'impiego del Green pass verranno applicate in tutti i luoghi di lavoro: nei 13 presidi ospedalieri e nelle 220 strutture territoriali.

La finalità è quella di garantire un'adeguata tutela e sicurezza sul lavoro a tutto il personale fino alla cessazione dell'emergenza Covid-19.

Le disposizioni normative saranno applicate anche a tutto il personale esterno che comunque svolge la propria attività lavorativa all'interno dei vari contesti aziendali, compresi addetti alla manutenzione, baristi, corrieri, fornitori, personale formalmente incaricato (come ad esempio contratti libero professionali) e a coloro che svolgono prestazioni di lavoro agile.

Il direttore generale, in quanto datore di lavoro, viste le dimensioni dell'azienda e la numerosità del personale, ha delegato ai controlli dei “preposti al controllo”; queste figure, a loro volta, possono avvalersi di soggetti dipendenti "incaricati ai controlli".

Considerate le proporzioni dell'Azienda, per non determinare ritardi o code nelle fasi di accertamento agli ingressi delle strutture, i controlli saranno svolti giornalmente a campione in quota non inferiore al 20% e con criterio di rotazione su tutto il personale (così come espressamente previsto dalla normativa). Le verifiche si svolgeranno prioritariamente nella fascia antimeridiana ma i delegati "in ronda" effettueranno i controlli anche in orari notturni e serali e riguarderanno, per esempio, i piccoli presidi territoriali.

Ai dipendenti sarà chiesto di esibire il green pass, la cui validità sarà verificata a mezzo della App "verifica C19"; le operazioni di controllo, compresa la verifica dei dati personali, avverranno nel pieno rispetto delle disposizioni in materia di privacy. Coloro che saranno sprovvisti di Green pass valido o non in possesso dell'idonea certificazione medica di esenzione dal vaccino o del documento cartaceo riportante il QRcode sull'effettuazione del tampone rapido, saranno invitati immediatamente ad abbandonare il luogo di lavoro e considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con il diritto alla conservazione del posto: saranno riammessi in servizio non appena in regola con le certificazioni richieste e previste dalla normativa nazionale. 

CONFESERCENTI - Stamani il “D Day” per l’obbligo di presentazione nei luoghi di lavoro del green pass, con il QR code che sarà la chiave per entrare in tutti gli ambienti, fabbriche, uffici e altro, che si aggiungono così ai bar o ristoranti che già dovevano richiedere la certificazione.

Confesercenti Toscana e le sedi territoriali si sono spese in queste settimane per spiegare e indirizzare associati e aziende per affrontare con ordine la scadenza. E torna a farlo con il presidente dell’associazione regionale Nico Gronchi confermando come “il Green pass per i mesi autunnali e invernali sarà importante per le attività commerciali e della ristorazione, pensando in particolare alla possibilità ridotta di usare gli spazi esterni. Se non si raggiunge il livello massimo delle vaccinazioni ci saranno conseguenze negative per tutto il mondo della piccola impresa commerciale.

Siamo sempre stati a favore della campagna di vaccinazione e riteniamo utile in generale l'uso del Green pass che sta diventando una sorta di passe-partout per scongiurare la chiusura della attività commerciali ma non ci nascondiamo le difficoltà dei prossimi giorni e delle prossime settimane. Dalle procedure dei controlli del green pass per i nostri dipendenti alla eventuale mancanza di personale dovuto alla assenza dai posti di lavoro del personale no vax”.

L’aspetto pratico e operativo sulle singole aziende è un aspetto che Confesercenti valuta con preoccupazione: “La possibilità di sostituzione dei dipendenti senza green pass, prevista per le PMI – continua ancora il presidente Gronchi - non va oltre i 20 giorni, un lasso di tempo certamente non sufficiente a formare ed inserire un nuovo lavoratore, ammesso che se ne trovino disposti a lavorare per un periodo così breve, per questo è necessario un intervento urgente in sede di conversione che faciliti l’accesso alle sostituzioni, equipari i costi a quelli del lavoro stagionale ed allunghi i 20 giorni previsti dalla norma”.

Nico Gronchi torna poi sullo sforzo da cui non si deve derogare: “Il nostro auspicio è che l’estensione del Green Pass ai dipendenti dia alla campagna vaccinale l’accelerazione necessaria a raggiungere gli obiettivi e quindi a superare - in un arco di tempo ragionevole - la necessità stessa della certificazione verde. Domani valuteremo quello che accadrà nella giornata di oggi”.

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