Grandi opere: dubbi a Firenze sulla stazione sotterranea “Foster” e i 9 km. di tunnel per la TAV

Trombi, Grassi e Verdi (Firenze Riparte a Sinistra): "Il sindaco venga subito a relazionare in consiglio sugli appalti". Miriam Amato (Gruppo Misto) ed i deputati Artini e Segoni: "Appellarsi ad un presunto interesse pubblico dell'opera è, oltreché inaccettabile, anche privo di qualsiasi logica". Fuscagni (FI): “Togliere il bavaglio ai lavori della Commissione d’inchiesta fatta in Consiglio regionale”. Fratelli d'Italia: "Dalla rimozione di Zita a un'osservatorio che non c'è le istituzioni hanno fatto di tutto per evitare le verifiche"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2015 22:31
Grandi opere: dubbi a Firenze sulla stazione sotterranea “Foster” e i 9 km. di tunnel per la TAV

L'operazione "Sistema" ha portato a quattro arresti, 51 indagati e perquisizioni in tutta Italia: E' dal 2013 che si ripetono arresti operati dalla magistratura. Il quadro, sempre più inquietante con il passare dei mesi, mostra un malaffare che interessa parte della politica nazionale e regionale, partecipate statali e imprese private. dall'arresto, un anno e mezzo fa, dell'ex governatrice umbra Maria Rita Lorenzetti. Oggi il governatore Rossi dice che è intollerabile che i costi siano triplicati e si mostra sdegnato sulla pubblica piazza, il sindaco Nardella chiede se si andrà avanti, o se il cantiere sarà bloccato e dice che i cittadini hanno diritto di sapere cosa si vuol fare con la TAV, mentre l’ex-procuratore capo Quattrocchi dice di non essere affatto sorpreso.

"Sta drammaticamente venendo fuori quanto sosteniamo da anni, e infanga la nostra città il fatto che un’inchiesta di livello nazionale, che fa intravvedere un malaffare esteso a tutti i livelli, parta proprio da Firenze". Affermano i Consiglieri di Firenze Riparte a Sinistra. "La nostra città è ad oggi interessata da due grandi opere legate all’inchiesta, la stazione sotterranea “Foster” e il tunnel per il sottoattraversamento dell’Alta Velocità, e all’orizzonte se ne affacciano già di nuove, sempre per altro decise altrove e supinamente accettate dalla nostra amministrazione, come il passaggio in sotterranea della tranvia sotto il centro e l’aeroporto.

Intanto i lavori della TAV, come da tempo stanno cercando di far notare i comitati locali, languono e procedono con esasperante lentezza, ma i costi in compenso sono già deflagrati, e con gran velocità e costanza. Pesanti sono per altro gli interrogativi sulla sorte dei rifiuti e su eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nella loro gestione, anche nella nostra regione: vogliamo andare avanti tutta, come dice il sindaco?” si chiede il consigliere Trombi, e prosegue: "Esiste un progetto alternativo, messo a punto da professori universitari del nostro ateneo, che costerebbe meno della metà di quanto dovrebbe costare il progetto attuale (per altro al netto di eventuali penali e di ulteriori - ma assai probabili - aumenti dei costi nel caso in cui scelleratamente si decidesse di proseguire): vogliamo continuare a sperperare i nostri soldi a favore di questi faccendieri?". Chiude il capogruppo Grassi: "Domani chiederemo che il sindaco venga urgentemente, già lunedì 23 marzo, a relazionare in consiglio comunale sull’inchiesta, sull’avanzamento e sui costi dei lavori per il nodo fiorentino della TAV, compresa la stazione sotterranea, e soprattutto per verificare e fare il punto sul progetto attuale, per capire se il Comune intende sfruttare quest’occasione per abbandonare un’opera inutile, dannosa, costosa e, in ultima istanza, forse anche generatrice di malaffare.

È il momento, crediamo, di riportare il processo decisionale a livello cittadino, nell’interesse della città, che non ha bisogno di opere inutili, e collettivo, visto che i soldi che si stanno verosimilmente mangiando sono soldi di tutti noi"."Stupisce che in un quadro di diffusa corruzione il sindaco Nardella ritenga prioritario la prosecuzione delle opere". Questo il commento della consigliera comunale Miriam Amato in merito a quanto emerge dalle inchieste sulle grandi opere. Inchieste che ruotano intorno ai lavori Tav e al sotto-attraversamento di Firenze" sottolineano i deputati Massimo Artini e Samuele Segoni che hanno più volte portato all'attenzione del Parlamento l’assenza di trasparenza nelle vicende fiorentine. "Cosa in tutto questo i cittadini abbiano da guadagnarci vorremmo domandarlo al sindaco Nardella - prosegue la consigliera del Gruppo Misto in Palazzo Vecchio Miriam Amato – visto che la Tav oltre a creare enormi problemi ambientali e sanitari, ha determinato anche un aumento esponenziale dei costi di realizzazione senza che le istituzioni preposte potessero effettuare un controllo serio, autorevole e preventivo sui lavori e sugli appalti.

I pochi interventi sono stati tardivi e insufficienti". "Appellarsi ad un presunto interesse pubblico dell'opera è, oltreché inaccettabile, anche privo di qualsiasi logica. Ribadiamo che i cittadini, non solo di Firenze, abbiano bisogno di tutto tranne che di queste opere faraoniche che sono terreno fertile per la corruzione, come sottolineato anche dalla Commissione Europea nella relazione sulla lotta alla corruzione, e che rappresentano anche un brutto biglietto da visita per il nostro Paese ". “Bloccare i lavori della Tav e delle grandi opere è quindi prima di tutto un interesse pubblico, politico e amministrativo: le risorse risparmiate saranno rivolte finalmente alla manutenzione delle infrastrutture viarie e ferroviarie, migliorando la qualità della vita dei cittadini e dei pendolari.

La direzione da intraprendere è quella delineata da uno studio dell’università di Firenze: il passaggio in superficie” conclude la nota congiunta.“Una Commissione di inchiesta le cui risultanze vengono secretate e rese indisponibili: questo è accaduto nella Toscana a guida PD proprio sul tema dell’alta velocità. Era assurdo prima, ma ora davvero è inaccettabile. Quel materiale deve essere reso pubblico e soprattutto deve essere consegnato alla Magistratura. Saranno i magistrati a decidere se serve o non serve”.

Così tuona Stefania Fuscagni, Consigliere regionale di Forza Italia e Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, in merito alla Commissione d’Inchiesta su alcuni aspetti inerenti la TAV, attivata in Regione Toscana a seguito della pubblicazioni di alcune intercettazioni che mettevano in luce un interessamento poco comprensibile della Presidente di Italferr Lorenzetti (già Presidente della Regione Umbria e “donna forte” del PD).

Un interessamento costante e pressante per la sorte di alcuni funzionari regionali e per le vicende che riguardavano alcuni componenti della Giunta Regionale toscana. “Dai lavori della Commissione d’inchiesta – prosegue Fuscagni – sono emersi fatti che rendono ancora più oscuri alcuni aspetti della vicenda Tav soprattutto in merito al ruolo della Lorenzetti, alle notizie che aveva e non avrebbe dovuto avere circa la sorta di funzionari regionali e circa il passaggio di alcune deleghe dall’Assessore Bramerini al Presidente Rossi.

Non solo: abbiamo anche contezza di trasferimenti quanto meno strani – e mai chiariti – oltre che di ipotetiche leggerezze su aspetti fondamentali dei lavori”. “Oggi apprendiamo che esisteva un “sistema” non ben chiaro e forse pressioni che potrebbero in ipotesi essere più trasparenti se correlate ad altre strane situazioni che si sono determinate in Toscana. Ciò che è poco comprensibile – spiega il Portavoce dell’Opposizione – è che una Commissione d’inchiesta finisca con l’esito dei lavori “imbavagliati”, e soprattutto che non desti stupore che nonostante la Presidente della Commissione (il Consigliere di FdI, Marina Staccioli) abbia condotto ottimamente i lavori, la Commissione non sia arrivata ad una versione univoca dei fatti.

A fronte di ciò, il PD si è preoccupato di fare una difesa del Presidente Rossi che abbiamo letto come un inutile eccesso di zelo mentre alcuni funzionari regionali, seppure le loro parole fossero rigorosamente registrate in sede di audizione, si sono rifiutati di dare la liberatoria per l’utilizzo delle loro stesse ammissioni. Noi non sappiamo se quanto emerso sarà rilevante o meno, e se sarà interessante o meno, alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni, ma ciò che è certo è che ogni atto frutto di quella Commissione deve essere consegnato alla Magistratura e reso noto a tutti” conclude Fuscagni."Se il governatore Enrico Rossi è così convinto di volersi mostrare il paladino del rispetto della legalità nella vicenda fiorentina dell'alta velocità, alla luce dell'inchiesta della Magistratura che ha portato agli arresti delle ultime ore, allora spieghi perché ha ritirato all'assessore Annarita Bramerini le deleghe della valutazione d'impatto ambientale e rimosso Fabio Zita dal settore".

Così il capogruppo di Fratelli d'Italia e candidato a governatore Giovanni Donzelli, la presidente della commissione regionale d'inchiesta sulla Tav Marina Staccioli e il consigliere Paolo Marcheschi commentano le ultime dichiarazioni del governatore Enrico Rossi, che ha parlato di "falso mercato dei parassiti di Stato". "Dalle carte dell'inchiesta emergerebbe che i materiali utilizzati non sono ignifughi, quando il tunnel fiorentino passerà sotto case, benzinai, condutture di metano: Rossi spieghi perché la Regione, che dovrebbe fare la parte di chi tutela il territorio e i cittadini, ha fatto di tutto per bypassare i controlli ambientali e non ha previsto un suo osservatorio regionale, visto che l'osservatorio nazionale si riunisce solo una volta al mese.

Un controllo che è mancato completamente anche da parte del Presidente del consiglio Matteo Renzi, che in qualità di sindaco di Firenze non ha adeguatamente controllato e tutelato il territorio della sua città. In questa vicenda le istituzioni locali sembrano aver fatto di tutto per evitare questi controlli, anziché stimolarli come avrebbero dovuto fare".

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