​Grandi Molini: l'azienda rifiuta il ritiro dei licenziamenti e non va in Regione

Nessun passo indietro anche da parte della Cartotecnica Maestrelli. Interrogazione del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2017 13:56
​Grandi Molini: l'azienda rifiuta il ritiro dei licenziamenti e non va in Regione

Arriva anche il rifiuto a prendere parte al tavolo tecnico di trattativa convocato dal presidente Enrico Rossi, oggi pomeriggio a Firenze. Un esame a caldo degli orientamenti del gruppo Gmi è stato al centro dell'incontro, che si è svolto stamani a Livorno, tra i rappresentanti delle organizzazioni confederali e di categoria della Provincia di Livorno (Cgil, Cisl, Uil e Flai, Fai e Uila) al quale ha preso parte il consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini. Incontro che è servito per fare il punto della situazione dopo la notizia del rifiuto, da parte dell'azienda, alla proposta di accordo avanzata dalla Regione e la conferma perciò della volontà di procedere con i licenziamenti.

Simoncini ha ribadito il pensiero espresso già dal presidente Rossi, ritenendo inaccettabile ed incomprensibile la decisione di non voler utilizzare la cassa integrazione straordinaria, prevista per le aree di crisi complessa, come nel caso di Livorno. Lo stesso Simoncini ha poi definito inaccettabili le motivazioni addotte dalla proprietà, anche alla luce del nuovo testo dell'articolo 44 del Jobs act, che sembrerebbe scritto apposta per vicende analoghe nelle quali è prevista la continuità dell'attività produttiva. In vista dell'incontro fissato per il prossimo 14 aprile a Livorno i partecipanti di quello odierno, ovvero il consigliere di Rossi Simoncini, l'assessore allo sviluppo economico del Comune di Livorno Francesca Martini del Comune di Livorno ed i sindacati, chiedono perciò alla proprietà un radicale cambio di atteggiamento e la sospensione dei licenziamenti.

Questo anche in vista di quello successivo, fissato dal Mise a Roma il 20 aprile prossimo, che coinvolgerà tutte le parti in gioco. Durante la riunione di stamani il presidente Rossi ha telefonato ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali esprimendo piena solidarietà e disponibilità a portare avanti iniziative di lotta condivise e, allo stesso tempo, ha definito irrispettoso il comportamento della proprietà nei confronti della Regione la quale, ha ricordato Rossi, sta lavorando con l'Autorità Portuale di Livorno per garantire le condizioni di rafforzamento della presenza di Grandi Molini all'interno dell'area portuale di Livorno. Nel corso della riunione odierna, l'assessore Francesca Martini ha informato che il consiglio comunale in occasione del 14 aprile organizzerà iniziative a sostegno dei lavoratori.

“La Toscana è attraversata da numerose crisi aziendali caratterizzate dal comportamento sempre più arrogante e ostile da parte delle proprietà”. A dirlo è la senatrice di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia, dopo aver appreso che la Grandi Molini di Livorno non solo ha confermato i 17 licenziamenti annunciati, ma ha anche rifiutato le procedure di mobilità. “Un atteggiamento semplicemente irresponsabile. Assieme al consigliere regionale Paolo Sarti abbiamo incontrato due giorni fa i lavoratori della Grandi Molini un'azienda che si è dimostrata nei fatti priva di qualunque responsabilità di impresa.

A Livorno la crisi economica è già sufficientemente feroce, non si sente il bisogno di ulteriori licenziamenti collettivi, che sono oltretutto ingiustificati. Ma grazie al Jobs Act oggi si licenzia e domani si riassume con contratti a tutele crescenti, pensando solo ai risparmi economici per le aziende e mettendo in ginocchio un tessuto sociale e una comunità già in difficoltà”. “I lavoratori hanno già dimostrato ed espresso la volontà di non lasciare indietro nessuno, mentre l'azienda non risponde neanche alle richieste di confronto.

Vedremo se il 20 aprile si presenteranno all'incontro al Mise. Rifiutare il ricorso agli ammortizzatori sociali, che avrebbero permesso ai lavoratori di sopravvivere per questi 20 mesi in fase di passaggio, è da irresponsabili”. “E purtroppo la Grandi Molini è in buona, anzi in cattivissima compagnia. Pensiamo alla Cartotecnica Maestrelli di Sovigliana, a Empoli, dove i dipendenti, 33 in questo caso, stanno occupando lo stabilimento, dopo giorni di presidio in un contesto analogo a quello livornese.

Per salvaguardare i posti di lavoro hanno anche proposto di costituirsi in cooperativa, ma l'azienda ha risposto con il concordato in bianco e rifiutando le proposte di acquisto. Come Sinistra Italiana continueremo ad ascoltare e supportare i lavoratori coinvolti in situazioni di crisi aziendali, auspicando anche un intervento ‘forte’ da parte delle istituzioni, soprattutto del Governo”.

Una finestra di 60 giorni prorogabili a partire dallo scorso febbraio per produrre un’ipotesi di ristrutturazione aziendale, 33 posti di lavoro a rischio e una parte datoriale che al tavolo convocato dalla Regione Toscana ha scelto di non presentarsi: è la situazione della storica Cartotecnica Maestrelli di Sovigliana, a Vinci, dove proprio in queste ore i lavoratori stanno dando vita a un’occupazione dello stabilimento. Si schiera con decisione al loro fianco Forza Italia, il cui Capogruppo in Consiglio regionale Stefano Mugnai richiama la giunta regionale a non recedere sulle azioni di tutela dei livelli occupazionali di un’azienda che già lo scorso anno ha perduto, causa licenziamento, 11 dipendenti. Il rilancio sperato, non è finora avvenuto e i fatti parlano chiaro.

Chiaro parla anche Mugnai che alla giunta regionale della Toscana domanda «se vi siano delle proposte percorribili per una soluzione che salvaguardi l’occupazione dei 33 lavoratori e delle loro famiglie, come ad esempio quella prospettata nella riunione dello scorso 5 aprile», ovvero la costituzione di una cooperativa da parte dei lavoratori, e «se la Regione possa intervenire sulla direzione aziendale al fine di ristabilire un dialogo e concludere positivamente la vertenza». Nell’introdurre i suoi quesiti Mugnai ricostruisce i termini della vicenda, ricordando che la Cartotecnica Maestrelli è «da oltre 50 anni operante nel mondo del packaging in cartone» e che «a metà febbraio di quest’anno ha presentato un concordato in bianco a causa di pesanti debiti pregressi».

«Già lo scorso anno – si legge nell’atto – erano stati licenziati 11 dipendenti con la speranza di un rilancio dell’attività che, a quanto pare, non è avvenuto. E’ stato aperto un tavolo di discussione in Regione lo scorso 5 aprile che sarebbe pronta – il soggetto, dopo verifica, dovrebbe essere la Regione, ndr– a sostenere i lavoratori della Cartotecnica Maestrelli e il loro comitato promotore che sta ipotizzando di costituire una cooperativa per rilevare le attività dell’azienda di Vinci, nel caso che la proprietà confermasse la volontà di chiudere». Ancora: «Così come previsto dal concordato in bianco, l’azienda ha 60 giorni (prorogabili) per presentare una proposta di ristrutturazione, altrimenti si procederà con la liquidazione o il fallimento».

Allo stato, ricorda il capogruppo di Forza Italia, «le proposte d’acquisto pervenute sono state respinte dalla direzione aziendale».

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