"Global Service, per ora il contratto non sarà risolto"

Firenze, gli uffici comunali: “Ad oggi il procedimento giudiziario non si configura quale causa di risoluzione del contratto”. Arrivata la comunicazione da parte di AVR sulla situazione a seguito dell’indagine. Nessuna misura interdittiva per la società e cda resta in carica affiancato dal collegio degli amministratori giudiziari. La Lega nel Centrodestra della Metrocittà: "Interrompere qualsiasi rapporto". Gandola (FI nel Cdx): "Accertare presto le responsabilità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 giugno 2020 18:58

Come annunciato la società AVR oggi ha inviato alle stazioni appaltanti con cui ha contratti in essere, tra cui il Comune di Firenze, una nota relativa alla situazione a seguito dell’indagine in corso a Reggio Calabria.

La comunicazione è stata attentamente analizzata dagli uffici comunali secondo i quali, per quanto oggi noto, il procedimento non si configura quale causa di risoluzione dei contratti in corso, anche ai sensi dell’articolo 80 del Codice dei Contratti Pubblici (quello che stabilisce i motivi di esclusione di un operatore economico o un suo subappaltatore dalla partecipazione a una procedura d'appalto o concessione). In dettaglio, gli uffici evidenziano che con provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria l’azienda AVR è stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria per un periodo di sei mesi, con la nomina di un collegio di tre amministratori.

A questo collegio è affidato il compito di presentare al giudice, entro 30 giorni, una relazione sulle attività da svolgere ai fini di mettere in atto il programma di bonifica previsto dall’articolo 34 del Decreto Legislativo 159/2011 (questa norma prevede che l’amministratore giudiziario individui e ponga in atto un programma di sostegno e di aiuto alle imprese per la rimozione delle situazioni di fatto e di diritto che hanno determinato la misura). Inoltre da evidenziare che nei confronti della società non sono state adottate né misure interdittive né misure conservative del patrimonio; e che il consiglio di amministrazione in carica alla data della misura continuerà a gestire ed amministrare la società, affiancato dal collegio degli amministratori giudiziari, garantendo l’operatività e la continuità dell’attività aziendale.

Da sottolineare poi che la comunicazione ricevuta dalla società risulta sottoscritta, per conferma, da un rappresentante del collegio degli amministratori giudiziari. Quindi, per gli uffici il suddetto procedimento, per quanto ad oggi noto all’Amministrazione Comunale, non configura causa di risoluzione dei contratti in corso, anche ai sensi dell’articolo 80 del Codice dei Contratti Pubblici. L'Amministrazione seguirà attentamente gli sviluppi del procedimento in corso per adottare gli eventuali atti che si rendessero necessari.

“Non è possibile che per quasi ogni opera o appalto pubblico emergano problemi: errori, inadeguatezze e – adesso – pure la ‘ndrangheta, pure la mafia -intervengono Andrea Quartini, Consigliere regionale MoVimento 5 Stelle Toscana, e Roberto De Blasi, Capogruppo MoVimento 5 Stelle Comune di Firenze- In Toscana. Più si scava, più si scopre: l’AVR, l’holding calabro-romana che si occupa di gestione strade e rifiuti, scelta dalla Regione Toscana per la manutenzione della Fi-Pi-Li e dal Comune di Firenze per la gestione ordinaria e straordinaria di tutte le strade, è stata sequestrata e posta in amministrazione giudiziaria dal gip del Tribunale di Reggio Calabria.

L’inchiesta avrebbe portato all’emersione di rapporti fra AVR con imprenditori collegati alla criminalità organizzata ed amministratori pubblici: si parla di “contesto di relazioni di scambio reciproco finalizzato ad assicurare a tutti i protagonisti varie utilità“ e di accertata permeabilità aziendale agli interessi mafiosi e a quelli della cosiddetta cattiva politica. Insomma: gli interessi della ‘ndrangheta e non certo quelli dei cittadini. Il Comune di Firenze annuncia verifiche stringenti.

Probabilmente la Regione Toscana farà lo stesso. Stavolta non basta. Serve la revoca immediata delle concessioni, al netto dell’operato della magistratura, che verificherà responsabilità e connivenze”.

"In questo momento la vicenda che sta coinvolgendo la società Avr, che tra le altre cose ha in gestione il global service della FiPiLi, ci porta come consiglieri metropolitani a dover chiedere immediatamente di interrompere qualsiasi rapporto tra la suddetta e la Città Metropolitana di Firenze. Quando si parla di mafia, non ci si può permettere esitazioni. Il bene della tutela della società e dell'integrità del sistema da qualunque possibilità di infiltrazione mafiosa deve prevalere su qualsiasi altra considerazione, di pur apprezzabile prudenza amministrativa.

In simili situazioni dobbiamo anteporre la garanzia di difendere le istituzioni democratiche da possibili ingerenze di associazioni criminali strutturate" lo dichiarano congiuntamente i consiglieri metropolitani leghisti del gruppo Centrodestra per il cambiamento Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa "Chiederemo - continuano - la convocazione della Commissione di controllo al presidente Claudio Gemelli per una visione approfondita su tutti i contratti e gli affidamenti.

Confidiamo in una immediata convergenza di tutte le forze politiche sulla nostra posizione. Qui non è solo un caso di trasparenza, è una caso di legalità di grande rilievo". L'Amministrazione della Città Metropolitana ed in primis il Sindaco metropolitano "debbono portare subito avanti questa azione di controllo. Come in eventuali casi futuri, per qualunque compagine si trovasse in una tale situazione fino a totale accertamento da parte dell'autorità giudiziaria di piena estraneità alle accuse, è necessaria la sospensione dei rapporti in via cautelativa".

"Ci auguriamo che si faccia subito piena luce sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolta Avr con la quale è in essere il contratto di global service per la FiPiLi": per il consigliere metropolitano di FI nel Centrodestra per il cambiamento Paolo Gandola "quanto emerso finora con il sequestro avvenuto per mafia e in amministrazione giudiziaria a Reggio Calabria è drammatico e sconvolgente ed occorre valutare ogni azione possibile per tutelare l'ente metropolitano". "Invito pertanto la Citta Metropolitana ad essere maggiormente vigile con le aziende con le quali sono in essere contratti di servizio - sottolinea Gandola - nonché a passare al vaglio le gestioni operative di Avr sul territorio metropolitano e valutare con estrema celerità l'opportunità di continuare ad intrattenere rapporti con l'azienda alla luce dei fatti che man mano saranno accertati dall'autorità giudiziaria".

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