Gli uffici della presidenza regionale si trasferiscono a Volterra per Smith e People Care

Martedì pomeriggio incontro tra i sindaci del territorio e il presidente della Regione Toscana. Rossi: “Salvare lo stabilimento si può, ma i vertici sono per ora indisponibili”. Fattori: "Lo strapotere delle mutinazionali venga arginato in nome delle eccellenze sul territorio e del lavoro qualificato". Accordo per Livorno: la Regione fa il punto sugli strumenti per l'occupazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2015 22:32
Gli uffici della presidenza regionale si trasferiscono a Volterra per Smith e People Care

FIRENZE– La Regione Toscana trasferirà gli uffici della presidenza che si occupano delle vertenze aziendali presso il comune di Volterra, per seguire passo passo le vertenze della Smith di Saline di Volterra e della People Care di Collesalvetti. Si tratta di crisi che coinvolgono 200 lavoratori a Saline e 350 nel call center. La loro chiusura, come annunciato, sarebbe un vero e proprio disastro sociale. Domani dalla presidenza regionale partiranno lettere per i presidenti della Repubblica e del Consiglio, oltre che per i ministri interessati, chiedendo interventi e scelte urgenti di politica industriale. Oggi il presidente della Regione ha incontrato i sindaci di Volterra e dell'intera Val di Cecina e i lavoratori in assemblea, ribadendo che è inaccettabile la prospettiva di chiudere e mandare tutti a casa. La Regione ha già attivato contatti con alcune aziende pubbliche (Enel ed Eni), già committenti della Smith Bits, per verificare se ci sono possibilità di intervenire con nuove commesse o altre iniziative a sostegno della continuità produttiva di questa azienda. La Regione è disponibile ad intervenire con propri investimenti per sostenere iniziative per sviluppare la ricerca, l'innovazione, la formazione e l'efficienza energetica.

Quello che non si può accettare è il fatto che non si tenga conto di niente, finendo solo per alimentare i conflitti e le tensioni. La Repubblica italiana è fondata sul lavoro, ha ricordato e noi dobbiamo combattere per questa prospettiva. Nessuna promessa da parte della Regione ma l'impegno di lavorare e seguire seriamente questa crisi, con l'obiettivo prima di tutto di conquistare un tempo per poter fare tutte le verifiche sulle possibili prospettive, anche in considerazione che c'è ancora la possibilità di utilizzare 7 mesi di cassa integrazione, per individuare possibili percorsi ed evitare che la Smith, con le sue professionalità e i suoi dipendenti, venga cancellata dalla sera alla mattina. Per la Regione la strada maestra è quella di una battaglia unitaria tra lavoratori e istituzioni, avendo fiducia nella possibilità di continuare con una prospettiva industriale, sia che il prezzo del petrolio si riprenda, sia che emerga una nuova missione produttiva.

«Una sede dell’ufficio di presidenza a Volterra per affrontare la crisi della Smith è una proposta importantissima». A commentare positivamente la proposta del governatore Enrico Rossi è il sindaco di Volterra Marco Buselli presente, insieme ai sindaci del territorio, all’incontro con il governatore svoltosi martedì pomeriggio nello stabilimento Smith. «Il presidente Rossi – aggiunge il primo cittadino - ha promesso a noi sindaci di fare la propria parte fino in fondo». In merito alla mobilitazione di questa mattina a Pisa contro la chiusura dell’azienda il sindaco Buselli ritiene che «quello di oggi è uno spiraglio, seppur minimo.

Almeno non si è concluso con un mancato accordo. La situazione è sospesa ma la mobilitazione continua. Ringrazio i sindacati, le Rsu, i lavoratori, i dieci sindaci presenti e la gente che non ha mollato o fatto mancare il proprio sostegno. E mercoledì saremo in regione per fare il punto». Dopo aver scritto al ministro Poletti, il sindaco di Volterra ha anche parlato telefonicamente con il Sottosegretario del Ministero Sviluppo Economico Simona Vicari, inviandole una nota esplicativa. «Anche Sara Paglini del Movimento 5 Stelle, onorevole della Commissione Lavoro del Senato – aggiunge il sindaco -, sta lavorando sulla questione Smith per interessare il Ministro».

“La Smith di Saline di Volterra si può salvare e il modo per farlo ha già conosciuto un esperimento ben riuscito, fatto di responsabilità, ricerca, condivisione dei costi. Su questo fronte, è emblematico il caso della Whirlpool che, di fronte ai cambiamenti del mercato e alle innovazioni dei processi di produzione, poteva chiudere lo stabilimento senese ma piuttosto che andare via ha scelto un'altra strada: ha voluto consolidare relazioni territoriali per avviare un programma di innovazione tecnologica assieme alle Università Toscane e diverse PMI locali, a cui ha dato un contributo la Regione tramite 5 milioni di fondi europei”. Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e candidato alla rielezione, torna ad esprimere le sue opinioni a proposito della vicenda della Smith Bits di Saline di Volterra. “Con quell'operazione che si è avvalsa anche di un saggio ricorso alla ricerca integrata – aggiunge Rossi, riferendosi al lavoro svolto dalla Whirlpool - è nato un prodotto innovativo che ha poi posto le condizioni per il salvataggio del posto di lavoro per 500 operai”. “Tutto questo – sottolinea Rossi - con la Smith non è avvenuto.

Soltanto ora i vertici della multinazionale ci vengono a dire che il mercato è cambiato. Se ce lo avessero detto prima avremmo potuto proporre lo schema seguito e ben sperimentato con la Whirlpool, che grazie a questo progetto ha salvato la sua presenza in Toscana" “Le ragioni del mercato – conclude il Presidente della Regione Toscana e candidato alla rielezione - non possono spingersi fino alla completa deresponsabilizzazione nei confronti del territorio.

Non lasceremo che le logiche di un capitalismo cinico lascino per la strada, impoverendola, un'intera area della Toscana. Il tema della responsabilità sociale d'impresa, che tanto piace alle multinazionali, non può essere solo un argomento di marketing quando le cose vanno bene, deve essere un tratto distintivo delle imprese serie e, appunto, responsabili. Whirpool e Smith incarnano ancora una volta 'due Toscane' che dobbiamo sforzarci di ricomporre. L'innovazione è una leva decisiva del progresso, ma se non è per tutti essa può comprometterlo".

“E’ giusto quello che sta facendo la Regione per sostenere i lavoratori della Smith e tutta la comunità di Volterra, ma non si può non notare che solo una campagna elettorale ha smosso la montagna. Per tanti altri casi, come la Mabro di Grosseto o la ISI di Scandicci, nulla si è mosso: le urne erano lontane!” afferma Giovanni Lamioni, Candidato Presidente di “Passione per la Toscana”, il patto dei Civici e dei Popolari e continua: “Brilla l’assenza di una politica coerente, concordata e partecipata con le nostre imprese e con i nostri territori lasciati tante volte soli davanti alla crisi, come finora è successo anche a Volterra.

La speranza è quella che, almeno questa volta, non sia la burocrazia regionale a farla da padrona, come prassi in Toscana”. E conclude: “E’ per questo che propongo che alla prossima Giunta sia affiancata una vera “cabina di regia” composta dai rappresentanti dei nostri Sindaci, per pianificare e verificare costantemente situazioni e interventi immediati e di prospettiva. E’ così, ripartendo dal basso, dalle nostre imprese e dai nostri Comuni come protagonisti che potremo contrastare ed evitare in futuro situazioni come quelle della Smith”.

"Porre il massimo impegno per ottenere gli ammortizzatori sociali, ma l’obbiettivo principale deve essere quello di mantenere aperto il sito e la produzione - è quanto afferma il candidato alla Presidenza della Regione Toscana per la Lista Toscana Sì a Sinistra, Tommaso Fattori sulla vicenda della Smith International di Saline di Volterra, che rischia di lasciare senza lavoro quasi 200 persone. "A seguito degli incontri di oggi e dei prossimi giorni vedremo che quadro emergerà, se però si dovessero profilare scelte coraggiose da parte delle maestranze a difesa non solo loro futuro, ma della vita di un pezzo di Toscana, il mio appoggio sarà massimo.

Siamo infatti di fronte al caso di una multinazionale che ragiona come tale, e non ad un azienda decotta o poco qualificata. La Smith - sottolinea Fattori - è infatti un sito di eccellenza e quindi le logiche che vorrebbero portare alla chiusura sembrano fare a meno della variabile lavoro qualificato e tanto più della responsabilità sociale dell’impresa”.

"Dopo aver incontrato nel giorno del Primo Maggio i lavoratori della Smith International Italia Spa, di Saline di Volterra, che ci hanno segnalato la decisione dell'azienda di chiudere i battenti, abbiamo depositato immediatamente un'interrogazione al Senato per chiedere al Ministro del Lavoro e al Ministro dello Sviluppo Economico come intendono provvedere per salvaguardare una realtà occupazionale importantissima come quella della Smith e soprattutto come intendono tutelare i 193 lavoratori interessati" Lo dichiara la senatrice del Movimento 5 stelle, Sara Paglini della Commissione Lavoro.

"Abbiamo anche chiesto oggi in Commissione - prosegue la senatrice - l'audizione delle parti sociali nonché sollecitato espressamente il Sottosegretario Luigi Bobba per monitorare con la massima urgenza l'annunciata chiusura della Smith che mette a rischio tutto l'organico dello stabilimento, raccomandazione per la quale il governo ha recepito la gravità". "Si tratta di una zona già a bassissima densità occupazionale e mai sviluppata adeguatamente dalle politiche regionali toscane dettate dal governatore Rossi e dal PD, che la privano di infrastrutture adeguate e che scelgono di depotenziare perfino il presidio ospedaliero.

l'Alta Val di Cecina non può permettersi la chiusura di questa azienda ed è per questo che c'è bisogno di interventi urgenti per salvare lo stabilimento di Saline di Volterra nonché di intervenire a livello nazionale per difendere la produzione e l'occupazione delle nostre aziende, specialmente a così alta specializzazione", conclude la senatrice pentastellata.

Il punto sugli strumenti a disposizione per favorire l'occupazione e sostenere il reddito dei lavoratori espulsi dalle aziende colpite dalla crisi nell'area di Livorno è stato fatto oggi nel corso di un incontro convocato dall'assessore alle attività produttive, credito e lavoro. All'incontro, oltre alla Regione, hanno partecipato le organizzazioni sindacali regionali e provinciali e l'Inps. Dopo aver ricordato che la firma dell'Accordo di programma presso il ministero dovrebbe avvenire entro maggio, la Regione ha richiamato gli strumenti che possono essere utilizzati a breve per dare ossigeno ai lavoratori che hanno esaurito o non possono comunque più accedere agli ammortizzatori sociali. A partire da domani sarà nella procedura di certificazione il decreto per i Lavori di pubblica utilità.

Il bando dovrebbe essere pubblicato entro metà maggio. Come già annunciato, il bando stanzia per il momento 1 milione di euro che potranno essere utilizzati per il cofinanziamento all'80% di progetti presentati dai Comuni con la finalità di reimpiegare temporaneamente lavoratori disoccupati e senza sostegno al reddito. L'assessore ha ricordato che le tre aree di crisi della Toscana (Piombino, Area di Livorno-Rosignano- Collesavetti, Massa Carrara) hanno una corsia preferenziale in questo bando (partono con 35 punti su un totale di 100).

La Regione ha già contattato i Comuni interessati per spiegare l'iniziativa e incentivare la presentazione di progetti in forma aggregata, per usare più efficacemente le risorse a disposizione. La durata del bando è di un anno, ma se la sperimentazione sarà positiv a verrà sicuramente rifinanziato essendo stato inserito tra le priorità del Por FSE 2014/20. Un secondo strumento, già attivabile, consiste in un mix di incentivi che vengono garantiti dalla Regione per favorire l'assunzione dei lavoratori da parte delle imprese.

Il bando, finanziato con 5milioni, di cui 1 milione e mezzo per le tre aree di crisi, sarà pubblicato entro maggio ed è retroattivo, coprendo anche i lavoratori assunti a partire dal gennaio 2015. La "dote" complessiva per ciascun lavoratore è consistente: si arriva ad 11 mila euro per assunzioni a tempo indeterminato full time (8000 per l'assunzione, più 3000 euro per la formazione). Una novità, sottolineata nella riunione di oggi, è la possibilità da parte delle aziende di sommare questo incentivo regionale a quelli previsti dalla normativa nazionale, definendo quindi un pacchetto di sostegno molto corposo. A questo pacchetto si potrà sommare, nei prossimi mesi, anche il Contratto di ricollocazione,previsto da nuove norme nazionali, che prevede voucher e misure di accompagnamento per l'assunzione di disoccupati.

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