Giorno del Ricordo: seduta solenne a palazzo del Pegaso

Venerdì 10 febbraio il Meeting per conoscere la storia del "confine difficile”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2023 14:46
Giorno del Ricordo: seduta solenne a palazzo del Pegaso

Firenze – Seduta solenne a palazzo del Pegaso per celebrare il Giorno del Ricordo. L’evento si tiene venerdì 10 febbraio alle 11 nell’aula consiliare (via Cavour 2) per non dimenticare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata.

Il Giorno del Ricordo è stato Istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92, per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".

Alla seduta intervengono il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e Marco Casucci, il presidente della Regione Eugenio Giani, lo storico Gianni Oliva.

Ricordare e conoscere la “tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”. Ricordare e conoscere la “più complessa vicenda del confine orientale”.Per celebrare il Giorno del Ricordo, la Toscana fa ancora una volta suo il senso profondo della legge 92 del 2004 con la quale viene riconosciuta la solennità del 10 febbraio. E venerdì prossimo, dalle 10.30, organizza al Cinema La Compagnia di Firenze “Per la storia di un confine difficile.

L'alto Adriatico nel Novecento”, il meeting con studentesse e studenti delle secondarie di secondo grado, realizzato in collaborazione con l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea, l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea, l’Ufficio scolastico regionale, Fondazione Sistema Toscana e Giovanisì.In primo piano ci saranno i risultati del percorso di formazione - a cura di Luca Bravi, Ilaria Cansella e Matteo Mazzoni - dedicato a quel “confine difficile” e svolto negli ultimi 12 mesi da numerosi insegnanti con le proprie alunne e alunni che presenteranno alcuni dei progetti didattici realizzati: il “Podcast Esodo” e “Il filo della memoria” curati rispettivamente dalla 5^a A e dalla 4^a B dell’ITS "Marchi-Forti" di Monsummano Terme; “Per la storia di un confine difficile”, della III^ a V dell’ISISTL "Russell- Newton” di Scandicci; “Confini disastrosi”, a cura della 5^a A e 5^a C dell’I.I.S.

"Ferraris-Brunelleschi" di Empoli.La mattinata sarà scandita dagli interventi e dagli approfondimenti di autorevoli storici che hanno studiato, e anche vissuto direttamente, quelle dolorose vicende. Sul palco salirà Claudio Vercelli storico contemporaneista dell’Istituto di studi storici Salvemini di Torino che ha seguito il percorso didattico di Regione Toscana, Isgrec e Isrt, e che spiegherà cosa significa parlare di “confine orientale”. In collegamento arriverà prima il contributo di Marino Micich, figlio di esuli, direttore della Società di Studi fiumani e dell’Archivio Museo Storico di Fiume a Roma, tra i principali studiosi delle vicende della frontiera orientale italiana, delle problematiche legate all’esodo e alle foibe e sull’inserimento degli esuli istriani e dalmati nel tessuto sociale italiano.

Poi sarà la volta di Michele Scalembra, preside della Scuola media superiore italiana di Fiume, i cui 135 anni di vita hanno attraversato le tragiche vicende di quei territori a lungo contesi.A introdurre saranno Alessandra Nardini, assessora all'istruzione e cultura della Memoria Regione Toscana ed Ernesto Pellecchia, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale. Il presidente Eugenio Giani chiuderà i lavori intorno alle 13. Il meeting, che si svolge in presenza e in streaming.

I Comuni del Chianti celebrano il Giorno del Ricordo con un ricco programma di iniziative che alterna cerimonie commemorative ad eventi culturali ed occasioni di approfondimento. Per la ricorrenza del 10 febbraio, istituita nel 2004 (legge 92) “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, il Comune di Greve in Chianti ha organizzato una cerimonia solenne in memoria dei martiri delle Foibe.

L’iniziativa, in programma alle ore 15.30, prevede la deposizione di una corona di alloro al cippo commemorativo presso il giardino dedicato ai martiri delle Foibe in via Brodolini a Greve in Chianti. Nell’area verde è presente anche una panchina che ricorda con una targa la memoria di Norma Cossetto, una studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano, uccisa nell’ottobre del 1943 dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani. Nel 2005 a Norma Cossetto è stata conferita la medaglia d'oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

A San Casciano venerdì 10 febbraio alle ore 10:00 sarà deposta una corona al cippo commemorativo dedicato alle vittime delle Foibe presente nell'area del cimitero del capoluogo. E alcuni giorni dopo, domenica 19 febbraio alle ore 16:30, sarà il Circolo ACLI di San Casciano, presso la sala della Cupola, ad ospitare un pomeriggio culturale con le letture a cura di Tiziana Giuliani e Maria Claudia Valdini. Ci trascineranno nelle atmosfere che ricordano il doloroso momento dell'Esodo le attrici e gli attori: Tiziana Giuliani, Maria Claudia Valdini, Simone Coli e Maria Sara Cellai. L'evento è ad ingresso gratuito su prenotazione: tel. 055 82 83 87 entro il 17 febbraio 2023.

A Prato le celebrazioni inizieranno alle 9.30 con la deposizione di una corona d'alloro da parte del presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti alla lapide commemorativa in via Martiri delle Foibe. Alle 15 nel Salone consiliare del Comune la seduta della Commissione consiliare 5 Cultura e Istruzione dedicherà un approfondimento sul tema "Storia vissuta e memorie da condividere, cosa significa parlare di confine orientale" con lo storico Claudio Vercelli dell'Istituto degli Studi storici di Torino, il professor Luca Bravi del Dipartimento Formazione e Intercultura dell'Università di Firenze, il presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti e l'assessore alla Politiche della memoria Ilaria Santi. L'incontro è aperto al pubblico e sarà possibile seguirlo anche in streaming sul sito web del Comune.

Da molti anni continuano riflessioni e gli approfondimenti sulla storia e sugli eventi che caratterizzarono gli ex territori italiani della Dalmazia e dell’Istria, dal momento in cui passarono all’Italia nel 1918 fino al ritorno definitivo di Trieste all’Italia (1954) e alla firma del trattato di Osimo che confermò i nuovi confini tra Italia ed ex Jugoslavia usciti dal Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947: "Con questo incontro - spiega il presidente del Consiglio Alberti - vogliamo approfondire e conoscere meglio i fatti storici che portarono alla tragedia delle foibe e all'esodo delle popolazioni di Dalmazia e Istria, perchè la storia è patrimonio di tutti e non deve essere oggetto di divisioni politiche".

A Montale la Biblioteca La Smilea, come ogni anno, propone una bibliografia tematica aggiornata per il Giorno del Ricordo, inoltre in sezione Lettura è stata allestita una vetrina tematica con le proposte di lettura più recenti. Alla pagina del sito comunale è scaricabile la brochure che illustra in sintesi le fasi storiche più significative di quegli anni, sulle quali potranno essere poi condotti ulteriori studi ed approfondimenti da parte degli studenti per non dimenticare e tenere vivo il ricordo.

“Lancio un appello per ritrovarsi, in occasione del Giorno del Ricordo, venerdì 10 febbraio alle 12 in Largo Martiri delle Foibe per dare il giusto risalto a un capitolo buio della storia nazionale e internazionale che causò lutti, sofferenza, spargimento di sangue innocente e un tragico esodo ancora oggi non dimenticato. A partire dal 1943, migliaia di cittadini furono uccisi e infoibati, oppure torturati e poi gettati ancora vivi nelle cavità carsiche, molti costretti invece all’esilio forzato, ad abbandonare le proprie case e i propri beni per la sola colpa di essere italiani. Di questo si trattò: di pulizia etnica, ideologica e sociale perpetrata dal regime comunista di Tito che voleva a tutti i costi quelle terre” dichiara il consigliere comunale di Arezzo Roberto Bardelli.

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