Firenze, 29 settembre 2025- In occasione della Giornata Internazionale per la consapevolezza su Sprechi e Perdite alimentari, si è svolto questa mattina all'Accademia dei Georgofili il convegno "Perdite alimentari in campo: quali le cause e come prevenirle?", iniziativa organizzata in collaborazione con l'Università di Pisa, che ha visto la partecipazione di esperti del mondo accademico, delle istituzioni e della filiera agroalimentare.
In apertura dell'incontro, il presidente Massimo Vincenzini ha citato il recente Rapporto della FAO su perdite e sprechi: "I dati sono allarmanti perché l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030, quello appunto sugli sprechi, non ha avuto alcun progresso rispetto al 2015 a livello mondiale. L’Europa va un po’ meglio ma le perdite globali sono di circa il 10% e, secondo le stime FAO, il cibo perso o sprecato potrebbe sfamare 1,2 miliardi di persone".
"Perdite e sprechi necessitano tuttavia di due diversi approcci", ha sottolineato il Presidente Vincenzini: "A monte possiamo avvalerci della scienza e della ricerca, migliorando la filiera con il trasferimento tecnologico; nel secondo caso si tratta in larga parte di sprechi domestici e l’approccio è di tipo culturale e più complicato. Ogni cittadino europeo spreca 130 kg di alimenti all’anno. In Italia, il valore economico dello spreco annuale si attesta su 22 miliardi all’anno. Occorre quindi educare i cittadini a un comportamento corretto".
La riduzione degli sprechi e delle perdite alimentari è una sfida che riguarda tutti: agricoltori, consumatori, istituzioni. La Toscana è da tempo impegnata su questo fronte, con azioni concrete che uniscono solidarietà e sostenibilità. E’ questa la sintesi dell’intervento della vicepresidente e assessora all’agricoltura.
La vicepresidente ha ricordato come la Regione Toscana abbia già attivato progetti innovativi, come “Spesa per tutti” e la distribuzione di carne di ungulati al Banco Alimentare della Toscana, a favore delle associazioni caritative. Il ruolo delle istituzioni – ha sottolineato – è duplice: facilitare la prevenzione delle perdite e, laddove esse si verifichino, garantire che diventino una risorsa per i più bisognosi, anche grazie a strumenti come la legge Gadda 166/2015.
Al convegno hanno partecipato studiosi, rappresentanti del mondo agricolo e delle principali organizzazioni di categoria toscane. Dai dati e dalle testimonianze emerse, è apparso chiaro come le perdite in fase agricola siano un fenomeno spesso sottostimato ma rilevante, con cause che vanno dagli eventi climatici estremi agli standard imposti dal mercato. Le esperienze delle cooperative, delle aziende agricole di filiera corta e del Banco Alimentare hanno messo in luce soluzioni già in atto per ridurre gli sprechi e restituire valore al “non raccolto”.
L’incontro si è chiuso con un messaggio condiviso: solo attraverso la collaborazione tra ricerca, istituzioni e mondo produttivo sarà possibile trasformare gli sprechi in opportunità e costruire filiere più eque e sostenibili.