Firenze, sbloccati stadio e aeroporto: via libera agli emendamenti in Senato

La soddisfazione di Saccardi e Toccafondi (Italia Viva): "Nostra doppietta. Adesso avanti con i progetti e speriamo molto presto con i lavori, i cantieri, l’occupazione, le assunzioni, lo sviluppo". Totaro (FdI): "Con un nostro emendamento la riqualificazione Stadio e Campo di Marte". La parlamentare Pd Rosa Maria Di Giorgi: "Felice che Renzi abbia concordato con la nostra proposta". Mallegni (FI): "I meriti non sono suoi, venga in Senato e legga i testi". Il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi): “Adesso non ci sono più alibi, il progetto del Franchi va fatto subito per recuperare tutto il tempo perso”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 settembre 2020 10:59
Firenze, sbloccati stadio e aeroporto: via libera agli emendamenti in Senato

Una buona notizia per gli stadi vincolati. Con l'accordo raggiunto fra Pd e Italiaviva sull'emendamento, presentato al Senato, che vede come primi firmatari la senatrice Biti del Pd e il senatore Matteo Renzi di Italia Viva, si pongono le premesse per poter intervenire in modo più agevole per lavori di ristrutturazione sugli stadi vincolati in Italia. Ecco il testo della mediazione finale tra emendamento PD ed emendamento Italia Viva:

"8-bis. All'articolo 62 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti commi:

«1-bis. Al fine di prevenire il consumo di suolo e di rendere maggiormente efficienti gli impianti sportivi destinati ad accogliere competizioni agonistiche di livello professionistico, nonché allo scopo di garantire l’adeguamento di tali impianti agli standard internazionali di sicurezza, salute e incolumità pubbliche, il soggetto che intenda realizzare gli interventi di cui al comma precedente può procedere anche in deroga agli artt. 10, 12, 136 e 140 del d.lgs. 22 gennaio 2004, n.

42, e alle eventuali dichiarazioni di interesse culturale o pubblico già adottate, nel rispetto dei soli specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria a fini testimoniali la conservazione o la riproduzione anche in forme e dimensioni diverse da quella originaria. L’individuazione di tali elementi, qualora presenti, è rimessa al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il quale ne indica modalità e forme di conservazione, anche distaccata dal nuovo impianto sportivo, mediante interventi di ristrutturazione o sostituzione edilizia volti alla migliore fruibilità dell’impianto medesimo.

Il provvedimento di cui al periodo precedente è adottato entro il termine di novanta giorni dalla richiesta del proprietario o del concessionario dell’impianto sportivo, prorogabile una sola volta di ulteriori trenta giorni per la richiesta di documenti che non siano già in possesso della Sovrintendenza territorialmente competente e necessari all’istruttoria. Decorso tale termine senza che il Ministero abbia completato la verifica, il vincolo di tutela artistica, storica e culturale ricadente sull’impianto sportivo viene meno e cessano gli effetti delle dichiarazioni di interesse culturale eventualmente già adottate.

1-ter. Nell’adozione del provvedimento di cui al comma precedente, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali tiene conto che l’esigenza di preservare il valore testimoniale dell’impianto è recessiva rispetto all’esigenza di garantire la funzionalità dell’impianto medesimo ai fini della sicurezza, della salute e della incolumità pubbliche, nonché dell’adeguamento agli standard internazionali e della sostenibilità economico – finanziaria dell’impianto. La predetta esigenza prevalente rileva anche ai fini delle valutazioni di impatto ambientale e di compatibilità paesaggistica dell'intervento.»

"Sono contenta di aver combattuto questa battaglia, iniziata con il collega Lepri -dichiara la parlamentare Pd Rosa Maria Di Giorgi, membro dell’Ufficio di Presidenza del Pd alla Camera dei Deputati e della Commissione Cultura e Sport della Camera- attraverso la presentazione di una mia proposta di legge alla Camera, firmata poi da oltre 40 deputati del Pd, e successivamente integrata e trasformata in emendamento al decreto Semplificazione dalla collega Biti (Pd) al Senato e dall'ex ministro allo sport Luca Lotti.

Per Firenze significa non abbandonare lo stadio Franchi a un destino di degrado dopo la parentesi della gara voluta dalle amministrazioni cittadine per collocare l'impianto nell'area Mercafir (gara andata deserta). Felice che anche Renzi, ex sindaco di Firenze, riformulando un suo emendamento, sia accanto al Pd in questa importante scelta su cui da mesi il nostro partito sta lavorando. Nessun consumo di suolo, rispetto per il bene culturale su cui si interviene, salvaguardandone le parti identitarie secondo il parere delle Soprintendenze, e opportunità per le società sportive di poter intervenire creando spazi commerciali che rendano possibile la sostenibilità degli impianti stessi.

Sarà possibile finalmente ristrutturare gli stadi storici, mantenendone l'identità storico-artistica e salvaguardandone la funzione primaria che è quella del gioco del calcio".

"Leggo oggi sui quotidiani che il senatore di Rignano come al solito, non essendo mai presente, non venendo mai in Commissione, non venendo mai in Senato, si erge a salvatore dello stadio di Firenze, dicendo che grazie a lui è stato approvato un emendamento che permetterebbe di salvare l'Artemio Franchi. Renzi si arroga meriti non suoi, e occorre chiarire come sono andate le cose". Lo afferma il senatore Massimo Mallegni, commissario regionale di Forza Italia Toscana. "E' bene sapere - spiega Mallegni - che il sottoscritto e tutti i componenti di Forza Italia della I e dell'VIII Commissione di Palazzo Madama hanno apposto da subito la loro firma all'emendamento 55.0.12 presentato al Senato, al testo originale.

Ma siccome Pd, M5S e Italia Viva non vanno d'accordo neanche sulla scelta del tipo di caffé, hanno dovuto fare un secondo testo sullo stadio, annacquando la norma, e noi abbiamo firmato anche quello. Non paghi, hanno dovuto fare anche un terzo testo, altrimenti non sarebbe mai stato approvato l'emendamento, e noi abbiamo firmato pure questa terza versione, che è all'acqua di rose rispetto alla versione iniziale, che avrebbe davvero dato una risposta seria alla questione dello stadio di Firenze, e non soltanto a quello del capoluogo toscano". "Quindi, caro Renzi, è inutile che ti lanci sui giornali - chiosa il senatore forzista -: fai meno chiacchiere, intanto vieni in aula e vieni in Commissione a lavorare, partecipa alle riunioni, leggi i testi, e quando dici che hai fatto qualcosa firmata anche dagli altri, ricordalo.

Perché il lavoro che facciamo in Parlamento non è proprietà di qualcuno, ma è un lavoro fatto nell'interesse degli altri, nell'interesse della comunità. Sono stati fatti tre testi proprio perché la maggioranza di governo è una maggioranza abborracciata, che proprio Renzi ha voluto, creando il Governo più a sinistra della storia della Repubblica, che sempre di più si sta configurando come una zavorra per lo sviluppo del Paese e del territorio".

"Chi sta al balcone a criticare e chi prova a risolvere problemi reali. Populisti e riformisti non sono la stessa cosa. Si è visto al Senato con gli emendamenti al “decreto semplificazione”. Grazie a Italia Viva per Firenze arriva una doppietta: stadio e aeroporto". Così Stefania Saccardi, Capolista al Collegio Firenze 1 alle elezioni regionali e Gabriele Toccafondi, Deputato Italia Viva. "Adesso - proseguono i renziani - avanti con i progetti e speriamo molto presto con i lavori, i cantieri, l’occupazione, le assunzioni, lo sviluppo. Firenze e tutta la Toscana, questi mesi lo hanno confermato, non possono vivere di rendita.

Solo il lavoro, e l’occupazione aiutano; le infrastrutture, soprattutto in un momento difficile come questo, sono fondamentali. Stadio e nuova pista dell’aeroporto erano bloccate da vincoli, ricorsi, regole di secoli fa ma soprattutto da una visione miope. Quella visione che vede Firenze e tutta la regione come una fonte di entrate economiche a prescindere, una rendita di posizione eterna. Questi mesi ci hanno fatto capire che non è così, dobbiamo muoverci, investire, incentivare i privati a farlo, tutelando i territori. Con la doppietta di IV siamo certi si possa partire dall’unica cosa che può aiutare Firenze e la Toscana: il lavoro, lo sviluppo, l’occupazione", concludono Saccardi e Toccafondi.

Totaro (FdI): "grazie a FdI oggi bella giornata per tutti fiorentini. Con nostro emendamento riqualificazione Stadio e Campo di Marte""Oggi è una bella giornata per Firenze. Il via libera questa notte dell'emendamento di Fratelli d'Italia al decreto Semplificazioni consentirà di avviare la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi. Una notizia importante per tutti i fiorentini, non solo quelli sportivi, perchè grazie al nostro emendamento sarà possibile andare oltre lo stadio e avviare la riqualificazione dell'intera area su cui questo insiste e cioè Campo di Marte.

Firenze da tempo aspettava questa occasione, perchè era inaccettabile che l'intera area rischiasse di piombare nel degrado in cui l'attuale amministrazione di Centrosinistra a guida Pd ha fatto sprofondare, purtroppo, molte altre zone della città di Firenze. E questo a maggior ragione del fatto che oggi c'è un presidente e un imprenditore, Rocco Commisso, che vuole investire e scommettere su Firenze. E grazie a Fratelli d'Italia la città non perderà questa opportunità". Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Achille Totaro.

Il progetto va fatto subito dalla proprietà o dal Comune, si deve spingere sull’acceleratore per verificare la fattibilità. La politica ha fatto il proprio dovere, con buona pace dei 5stelle e dei loro continui no alle grandi opere, e Fratelli d’Italia ha svolto il ruolo di protagonista. Con l’emendamento “sblocca stadi” finalmente è stato raggiunto un traguardo significativo nell’interesse di cittadini e tifosi –dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)- Dopo anni, e dopo ritardi attribuibili al duo Renzi-Nardella, diamo risposta a un’esigenza che Firenze aveva da troppo tempo: consentire la ristrutturazione degli stadi senza vincoli irragionevoli, in tempi rapidi e con procedure certe. Adesso non ci sono più alibi, il restyling dello stadio Franchi deve diventare prima progetto e poi realtà.

E con il Franchi verrà riqualificata l’intera area di Campo di Marte”.

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