Fiorentina da Genova con un punto ma con i disastri della difesa

Subiti due gol incredibili, De Gea neutralizza un rigore. Ma si vede più carattere e finalmente si sblocca Piccoli

Paolo
Paolo Pellegrini
09 Novembre 2025 18:11
Fiorentina da Genova con un punto ma con i disastri della difesa

Tamburi di ciuco marcio, ci appellava senza tanti giri di parole una vecchia prof in una fatiscente aula di prima media. Ecco, con il mio compagno di banco, via Whatsapp, ci è tornato in mente pensando alla tragedia collettiva della difesa viola anche oggi a Genova. Gol presi su calcio piazzato, stile ormai collaudato della casa, con disattenzione, schieramento sbagliato, amnesie. E quella goffaggine – non l’unica, e non da stasera, non le posso più vedere le capocciate a casaccio – di Ranieri che ha regalato il rigore.

E poi quella dormita generale, da De Gea a Pongracic e soprattutto al peggior Dodo della peggiore stagione in viola, con decine di palle perse in maniera anche ridicola a fronte di qualche buona sgroppata sprecata in crossacci o pallacce inguardabili, dormita che ha regalato il gol del pareggio. A un Genoa pieno di tanta volontà, agonistico ai limiti del parossismo, con qualche buona individualità – mi ha impressionato quel Norton-Cuffy, sul piano della grinta, della pressione, della spinta in velocità – ma sinceramente alla portata di qualunque squadra “normale”.

Ecco, normale. Al momento, l’aggettivo non si attaglia alla Viola. Vanoli stesso lo sa, e infatti commenta: “I troppi gol presi da calcio piazzato? E’ una statistica che avevo visto anche io, infatti ci siamo messi a uomo sui calci d’angolo”. Ditemi voi se è normale prendere un gol così, dopo un quarto d’ora, su un cross che arriva di tre quarti da trenta metri. No, non è normale. E peggio, come s’è già detto, e come tutti avranno ormai visto, il gol del pareggio: esce male De Gea, ma vuoi dirgli qualcosa, aveva parato un rigore e salverà il punticino nel finale con un cazzottone alla semiacrobazia di Masin? Anche quella favorita dal letargo di tutti su una rimessa laterale. Esce male perché comunque, malgrado il metro e 92, ormai s’è capito che non è il suo pane.

Ma il fatto è che si perde Pongracic, e Dodo dorme sul pallone che carambola dalle parti di Colombo, il quale per inciso non aveva ancora segnato in serie A, il quale azzecca un ganciotto nemmeno irresistibile che passa accanto a un po’ di gambe e patatrac.

Non aveva segnato in serie A fin qui nemmeno Roberto Piccoli, che tuttavia di minutaggio ne aveva meno di Colombo, in campo. Ma l’ex Cagliari a Marassi ha fatto… il Kean, a lottare su tutte le palle, a dare sponde e “cercare di” fare reparto, virgolette d’obbligo perché quante volte s’è trovato in mezzo al deserto, anche se Gudmundsson, finalmente un tantino più sbrigliato, s’è mosso di più tra le linee, oddio, palloni ne ha sbagliati tanti, però qualcosa di finalmente efficace s’è visto. Compreso per l’appunto l’affondo – condito da un pizzico di sano culo – che ha poi portato giusto Piccoli a tu per tu con Leali, e il ragazzone classe 2001 stavolta non s’è fatto ipnotizzare. Anzi, prima di cedere il posto a un poco utile Dzeko ha chiamato il bravo Leali agli straordinari con la combinazione girata-tiro davvero da applausi.

Detto tutto questo, e detto che Sohm il suo compitino – assist a Piccoli compreso – non l‘ha svolto male così come Fortini in Fascia, e tutto sommato anche Parisi, Viti e Fazzini per il poco che hanno giocato - resta  da chiedersi altro. A carico di Mandragora e Nicolussi Caviglia, tipo. Un’altra domenica di delusione, forse più il primo del secondo, sulla groppa del quale tuttavia dovrebbe caricarsi il peso dello sviluppo di azioni. E invece. Avete notato qualcosa, visto grandi differenze nel cambio Pioli-Vanoli? Sì, certo, magari un pizzico di voglia in più, che poi insomma, non ci voleva gran che.

Ma l’attenzione? Il ritardo fisso sulle seconde palle? La lentezza del giropalla? Qualche idea per uscire dal solito schema dei passaggi laterali senza idea per avanzare un metro, anzi il ricorso sempre troppo frequente al ritorno indietro, anche di cinquanta metri, anche fino al portiere, piuttosto che cercare un’imbucata, un guizzo? La capacità al limite dell’incredibile di farsi anticipare o rimontare anche nel possesso individuale? La scelta della pallata come viene, e l’imprecisione nel passaggio? Delle goffaggini s’è detto, Ranieri e Dodo su tutti, Pablo Marì con le mani sempre addosso all’avversario, Pongracic che fa l’elegantino e poi scucchiaia una palletta a due metri in fallo laterale.

Ma fatemi il piacere.

Paura? Ci sta. E c’è da sperare che il martello pneumatico Vanoli, oggi in area tecnica più tarantolato di Italiano che è tutto dire e infatti s’è beccato subito il suo primo giallo, c’è da sperare che sorta qualche effetto. Dice, il mister: “Oggi abbiamo fatto un passettino in avanti, abbiamo tanti problemi, bisogna iniziare dalle cose semplici. Quando avremo ritrovato spirito e fluidità potremo cambiare qualcosa. Per fortuna c’è la sosta, potremo lavorare forte.

Poi arriverà un altro mese difficile, ma siamo la Fiorentina e dovremo tutti darci una mano“. Bisognerà. Ma hai un trittico, post sosta, che fa spavento: Juve al Franchi o quel che ne resta, poi due viaggi, a Bergamo e a Sassuolo che oggi a casa della Dea ha fatto sfracelli, e ha 16 punti 16 in classifica. Il Sassuolo. Fiorentina 5, ultimo posto, baratro a un passo. Mercato di gennaio lontanissimo, e non è che si possa sperare di beccarci chissà cosa, benché qualche arrangiamento serva davvero.

Ma non c’è più nemmeno Vessicchio, per farli, gli arrangiamenti.

GENOA (3-5-2): Leali; Marcandalli, Ostigard, Vasquez; Norton Cuffy, Ellertson, Frendrup, Thorsby, Martin (76' Masini); Vitinha (76' Carboni), Colombo (67' Ekhator). A disp. Stanciu, Messias, Gronbaek, Ekuban, Sabelli, Cuenca, Siegrist, Sommariva, Fini, Kumer, Cornet, Venturino. All.: De Rossi.

FIORENTINA (3-5-2): De Gea; Pongracic, Pablo Mari, Ranieri (66' Viti); Dodò, Nicolussi Caviglia, Sohm (74' Ndour), Mandragora, Fortini (66' Parisi); Gudmundsson (75' Dzeko), Piccoli (84' Fazzini). A disp. Lezzerini, Comuzzo, Kospo, Richardson, Martinelli, Fagioli, Kouadio. All.: Vanoli.

ARBITRO: Guida; assistenti Meli-Zingarelli, quarto ufficiale Feliciani; Var Gariglio-Serra

MARCATORI: 14' Ostigard (G), 17' rig. Gudmundsson (F), 56' Piccoli (F), 59' Colombo (G)

NOTE: ammoniti Martìn, Ellertson (G); Pongracic, Vanoli, Ranieri (F); angoli 7-3 Fiorentina; spettatori 31.449

Foto gallery
In evidenza