Film Six underground, domani e domenica nessuna ripresa

Si riprende lunedì vicino agli Uffizi. Contestati i provvedimenti di mobilità adottati. L"occupazione USA" durerà fino al 20 settembre. Noferi (M5S): "Firenze non ha bisogno di essere ulteriormente tormentata e sfruttata, ma questo al Sindaco e alla Giunta ancora non è molto chiaro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 agosto 2018 23:24
Foto & Video di Giusy Militano

Domani e domenica non saranno effettuate riprese del film ‘Six underground’. Regista e cast riprenderanno a girare lunedì prossimo, 27 agosto, in zona centrale e all’interno delle Gallerie degli Uffizi, con chiusure al traffico dalle 6.00 alle 9.00 di Lungarno Acciaiuoli e via Via Por Santa Maria, e dalle 6 alle 16 di Piazza dei Giudici, Lungarno dei Medici, Lungarno Diaz e Lungarno Archibusieri. Sarà revocata l’area pedonale con spegnimento del varco telematico in Via dei Bardi, Via Barbadori, Via Belfedelli, Borgo San Iacopo, costituendo così un percorso alternativo alla direttrice chiusa per le riprese.

La città è sottoposta a divieti di circolazione e a trasporti pubblici annullati, o dirottati, a elicotteri che per gran parte della giornata sorvolavano a bassa quota, e c'è già chi si lamenta di non poter uscire per recarsi a fare la spesa, o di dover cercare percorsi alternativi per recarsi al lavoro, con limiti anche per i turisti venuti a visitare le bellezze di Firenze. Le lamentele si concentrano sulla concessione di suolo pubblico che per vastità avrebbe dovuto essere annunciata ai cittadini prima dei 15 giorni effettivi, indicando con maggiore precisione i limiti di spazio e di tempo, nonché lo modifiche al trasporto pubblico e gli itinerari alternativi. Invece segnaletiche messe a casaccio, prive di indicazioni da che numero civico a quale numero civico, transenne abbandonate e agenti della polizia locale non adeguatamente formati.

Questo il racconto di una lettrice su quanto occorso ieri in città: "23 agosto 2018 e, come tutte le mattine, ho preso il treno dalla Stazione di Rifredi per recarmi al lavoro in Via San Niccolò. Alle 9.00 dovevo essere in ufficio per un appuntamento. Arrivata alla Stazione di S.M.Novella alle ore 8.30 mi sono avviata verso la fermata più vicina (scalette) per prendere la linea C4 direzione Palagi. Dal display dove in tempo reale si leggono gli arrivi degli autobus, la mia linea non è menzionata.

Apprendo solo in questo momento, leggendo un comunicato, attaccato al palo che la line C4, oggi 23 agosto subiva una deviazione temporanea di percorso. La fermata (scalette) era momentaneamente soppressa. Decido che in mezz’ora, camminando, posso arrivare in via San Niccolò. Mi dirigo verso il Duomo dove probabilmente transitava il C4, nel mio percorso non ho incrociato la linea che mi avrebbe portato nel rione San Niccolò. Proseguo ed arrivo in Piazza Signoria, giro dietro Palazzo Vecchio e imbocco via dei Castellani che mi porta in Piazza dei Giudici, chiusa e transennata in quanto sul lungarno Generale Diaz direzione Ponte Vecchio, mi dicono che stavano girando scene dal film “Six underground”.

Proseguo per via dei Saponai e giungo in piazza Mentana chiusa e transennata, imbocco via dei Vagellai e arrivo in via dei Benci pronta a girare a destra per Ponte alle Grazie. Qui trovo diverse persone addette alla sicurezza che mi comunicano che non si può attraversare il ponte alle Grazie e nemmeno girare per imboccare Lungarno alle Grazie. La mia camminata non è finita. Continuo per Corso dei Tintori fino alla Biblioteca Nazionale, in Piazza dei Cavalleggeri e procedo verso Lungarno della Zecca Vecchia fino all’imbocco del Ponte a San Niccolò che attraverso per proseguire verso Lungarno Cellini, riaperto appena in quel momento, alle auto e persone per raggiungere Piazza Poggi, finalmente immettermi in via San Niccolò e arrivare alle 9.40 in ufficio con l’appuntamento saltato visto che ero arrivata con 40 minuti di ritardo.

In sintesi, ho dovuto camminare per 1 ora e 10 minuti per arrivare dalla Stazione FS a via San Niccolò e tutto senza che i turisti, i lavoratori, i cittadini fossero stati avvisati con 1 mese di anticipo indicandogli itinerari e trasporto pubblico alternativo. Inoltre, per buona parte della mattinata e nel tardo pomeriggio siamo stati in compagnia dell’inquinamento acustico da due elicotteri che hanno sorvolato il rione San Niccolò molto vicino ai tetti per registrare le immagini e il blocco del lungarno Cellini e Serristori è proseguito fino oltre le ore 18 tenendo in ostaggio sia i residenti sia i turisti che non potevano salire le rampe per arrivare al piazzale Michelangelo.

Queste situazioni sono da città amministrata in modo civile?"

Inoltre emerge che il documento della Direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità, Z.T.L., Aree Pedonali e Autorizzazioni, composto da ben 77 pagine di limitazioni alla circolazione stradale, non è reperibile nella homepage del sito del Comune.

"Prima hanno autorizzato le riprese del documentario per scopi di lucro personale dell’ex (ex-sindaco, ex-presidente del consiglio) praticamente gratis, poi si sono fatti abbagliare dagli spiccioli di Bay e gli hanno dato il permesso di girare le riprese del suo nuovo kolossal: nemmeno un documentario storico, ma uno di quei film passatempo dove non impari nulla ma inganni il tempo -interviene la consigliera M5S Silvia Noferi- Firenze in questo caso fa solo da scenario, da tappezzeria, una comparsa, che contraddice tutto quello che rappresenta: la storia, la cultura, la bellezza. Vogliamo sapere anche sono state rispettate le norme sulla sicurezza perché far usare la città e il suo cielo per scopi commerciali avrebbe dovuto essere soggetto prima di tutto ad un’attenta considerazione dei rischi connessi all’esposizione dei monumenti e della popolazione al sorvolo di elicotteri e spettacolari incidenti automobilistici. Ci chiediamo anche se in casi come questi possa decidere il Sindaco da solo o debbano essere interpellati anche altri enti, dalla Soprintendenza alle Forze dell’Ordine. Questa è un’ulteriore riprova della completa incapacità di gestire la città; purtroppo non ne avevamo bisogno".

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