Fibromalgia riconosciuta malattia invalidante

Approvata in Consiglio comunale, all’unanimità, la mozione di Roberto De Blasi e Lorenzo Masi (MoVimento 5 Stelle)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2021 16:53
Fibromalgia riconosciuta malattia invalidante

Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, la mozione presentata dai Consiglieri Roberto De Blasi e Lorenzo Masi del M5S.

“Con questa mozione – spiegano i consiglieri del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi e Lorenzo Masi – intendiamo portare l’attenzione sul riconoscimento della fibromialgia come malattia e conseguentemente facilitare i pazienti nella diagnosi e nell’accesso alle cure. Si tratta di un’urgenza non più procrastinabile e che occorre far presto in quanto i pazienti con sindrome fibromialgica, soltanto in Toscana, si stima siano circa 500.000, con un solo ambulatorio specifico dedicato a questa patologia”.

La fibromialgia è una malattia poco conosciuta che insorge prevalentemente nelle persone di età adulta in una percentuale variabile tra l’1 e il 3% della popolazione mondiale, in Italia si calcola che circa 2 milioni di persone ne soffrano. La fibromialgia per essere diagnosticata a un paziente passano in media 7 anni e viene curata principalmente con farmaci antidolorofici che sono scarsamente efficaci e non risolutivi. La fibromialgia causa una tensione muscolare con dolori ai muscoli e ai tessuti fibrosi (tendini e legamenti) di tipo cronico e diffuso che si possono associare a astenia, problemi cognitivi, affaticamento, mancanza di sonno, mal di testa, dismenorrea, problemi cognitivi, freddo, ansia, depressione, acufeni.

“Se pensiamo – continua il Consigliere De Blasi – che già nel 1992 la sindrome fibromialgica era stata riconosciuta come malattia dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e che il Parlamento Europeo nel 2009 invitava a mettere a punto una strategia comunitaria sostenendo campagne di sensibilizzazione a livello nazionale, si capisce come sia urgente riconoscerla e regolarla”.Nel 1994 l’International Association of the Study of Pain (IASP) ha riconosciuto la fibromialgia come una malattia, successivamente nel gennaio 2009 il Parlamento europeo nella dichiarazione P6-TA 2009 0014 invitava gli stati membri a:- mettere a punto una strategia comunitaria per riconoscerla come “malattia”- contribuire a diffonderne la conoscenza favorendo accesso a informazioni dirette ai sanitari così come ai pazienti- facilitare l’accesso a diagnosi e trattamenti- promuoverne la ricerca anche attraverso la raccolta dei datiLa commissione Sanità e affari sociali della Camera ha già approvato all’unanimità il testo unificato di risoluzione “Riconoscimento e cura della fibromialgia e suo inserimento tra le malattie invalidanti”, la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha in parte già approvato 4 proposte di DDL, trattasi della 299, 899, 485, 672.Già nel 2018 la Regione Toscana firmava il protocollo AFA “esercizi fisici per la fibromialgia” e nel 2019 la Delibera 1311 della Giunta Regionale indicava di:- approvare le indicazioni per la presa in carico di pazienti con sindrome fibromialgica- impegnare le ASL a individuare il percorso assistenziale più opportuno per la presa in carico- impegnare le ASL a formare personale sanitario specifico a livello regionale- definire gli indicatori di processo utili per il monitoraggio di percorso“Ecco perché – continua il Consigliere Masi – riteniamo opportuno che siano maturi i tempi, affinché la fibromialgia sia inserita a pieno titolo nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ed è per questo che chiediamo al Sindaco e alla Giunta di inoltrare la mozione al Ministro della Salute Speranza e ai Presidenti delle Commissioni Sanità e Affari sociali della Camera e Igiene e Sanità del Senato.

Inoltre – continua il Consigliere Masi – è necessario sollecitare il Presidente della Giunta Regionale affinché nelle sedi opportune e sovraordinate solleciti ogni azione necessaria al suo riconoscimento come malattia, all’istituzione di gruppi di auto aiuto quale forma di terapia complementare e ad attuare concretamente quanto già contenuto nella Delibera n.1311 del 2019”.

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