Entro il 2030 Ethereum supererà Bitcoin: sarà vero?

Da inizio anno il BTC (Bitcoin), la “signora” delle criptovalute, ha perso circa il 60% del valore.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2022 01:05
Entro il 2030 Ethereum supererà Bitcoin: sarà vero?

Stiamo arrivando nell’ultima parte del 2022. Questo è stato un anno particolarmente difficile per le cripto, ormai lo sappiamo. Da inizio anno il BTC (Bitcoin), la “signora” delle criptovalute, ha perso circa il 60% del valore, dato davvero da incubo.

Ethereum e le altre valute minori hanno seguito il trend, confermando lo stretto legame che intercorre fra il Bitcoin e le altre cripto. ETH ha perso l’80% dal momento di massimo picco degli anni scorsi, le altre Altcoin anche peggio, dato che alcune sono arrivate a toccare il 90% di perdita.

Nonostante tutto, gli analisti sono tendenzialmente ottimisti sul futuro delle monete del futuro, come ha cominciato a chiamarle qualcuno. Molti sembrano convinti che sia insito nella loro stessa natura di prodotti speculativi un movimento dei prezzi ciclico, con momenti di rialzo e di ribasso periodici.

Molti investitori infatti non hanno perso fiducia nei propri token in BTC o ETH. Li tengono stretti; in passato la strategia della “testa sotto la sabbia” ha ripagato dello sforzo. Potrebbe farlo anche questa volta, giusto?

Ma quale sarà la dominante fra le due?

Il rapporto economico fra Bitcoin e Ethereum, è rappresentato dal tasso di cambio fra una cripto e l’altra. Fino ad adesso, Bitcoin ha tirato le redini del gioco, con un rapporto con ethereum prezzo attualmente a 0,077.

Fino ad oggi infatti, il prezzo di ETH ha chiaramente seguito il valore di BTC: quando Bitcoin sale, anche Ethereum segue, e viceversa. A parte alcune piccole differenze naturalmente. Si parla di tendenze generali. Bitcoin ha agito fino ad adesso come motore trainante del mondo delle cripto in toto.

Ma questo ruolo è destinato a riconfermarsi in futuro?

Ethereum, fresco di Merge, ora ha caratteristiche fondamentalmente diverse da Bitcoin. Probabilmente una delle ragioni che hanno spinto l’attuazione del cambiamento è stata proprio quella di volersi unicizzare, staccare da “mamma Bitcoin” per avere una propria indipendenza, anche a livello di mercato.

E, visto il momento di grande attenzione verso l’impegno ambientale ed energetico, passare a un sistema che consuma meno del 95% dell’energia utilizzata precedentemente potrebbe essere un'ottima idea.

Ultimi sviluppi e effetto morning star

Recentemente abbiamo assistito a una parziale ripresa, e fra le due maggiori ETH sembra si stia comportando meglio.

In particolare, alcuni analisti hanno osservato nei grafici delle ultime settimane dei “presagi” di un possibile effetto morning star, che se dovesse accadere, potrebbe portare molto in alto il valore di ETH rispetto a BTC. Si tratta di determinate flessioni negative nel grafico denominate candele, che potrebbero presagire un progressivo rialzo significativo. In pratica, come le morning star medievali, a metà fra una mazza e una frusta, più il valore scende in un tal momento più risalirà con decisione. Se volete una spiegazione più dettagliata vi consiglio questo articolo su FX Empire.

Alcuni analisti parlano addirittura di un possibile rapporto BTC-ETH di 0,60. Ma staremo a vedere.

Previsioni di prezzo

Gli analisti hanno opinioni molto variegate in materia.

Gli estimatori di BTC arrivano a sostenere che per il 2030 potremmo veder il Bitcoin toccare la soglia dei 200.000 dollari l’unità; altri fanno stime ancora più rosee e arrivano a parlare di 500.000 dollari l’uno.

Anche per ETH le stime sono favorevoli, in capo a un paio di anni molti pensano a un valore intorno ai 4.000 dollari l’unità, per arrivare al 2030 persino ai 15.000 dollari.

Resta tutto da vedere. Per previsioni potete consultare consultare i rapporti di RisparmiandoMelaGodo. Una cosa però possiamo sicuramente imparare da quest’ultimo anno di criptovalute.

Le cripto non sono un mondo a parte

La crisi delle criptovalute è stata causata da vari fattori, la convinzione che le criptovalute fossero una bolla speculativa ormai esplosa ha sicuramente giocato la sua parte di responsabilità, ma non finisce qui. Questo scossone ci ha insegnato che questi strumenti non sono staccati dal mondo della finanza e dalle leggi di mercato. Hanno una relativa indipendenza e si muovono su altri binari, ma ne sono definitivamente influenzati. La crisi dell’ultimo anno infatti è stata una risultante di vari fattori, ma in cui la componente macroeconomica ha certamente avuto il sopravvento.

Dobbiamo ricordarci di tenerlo in conto nelle previsioni future. Per i piccoli investitori in particolare, non dimenticarsi che le stime sono sempre e solo stime.

Il consiglio migliore è sempre quello di diversificare il proprio portafoglio, e perché no, anche con qualche criptovaluta. Ormai fanno parte del sistema finanziario globale, nel bene e nel male - e ignorarle potrebbe farci perdere delle buone opportunità.

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