​Emergenza Casa, soldi pubblici per usare abitazioni private invendute

Perché costruire ancora quando ci sono alloggi nuovi che sul mercato nessuno compra?

Antonio
Antonio Lenoci
25 giugno 2014 16:14
​Emergenza Casa, soldi pubblici per usare abitazioni private invendute

 Bandi pubblici rivolti ai privati per l'utilizzo del patrimonio abitativo invenduto, riforma della legge regionale 96, maggiori investimenti in forme innovative per dare risposta alla costante emergenza casa. Restano impantanati invece gli aiuti previsti per gli inquilini morosi.

Se ne è parlato al convegno dal titolo 'Oltre la casa. Abitare solidale ed altre esperienze di social housing' organizzato dall'associazione Auser Abitare Solidale in collaborazione con Regione, Auser regionale e Auser volontariato territoriale Firenze. L'incontro si è tenuto presso l'auditorium di Sant'Apollonia a Firenze.

La vicepresidente regionale Stefania Saccardi ha sottolineato l'importanza ed il successo dell'esperienza realizzata con Abitare Solidale, avviata 5 anni fa e che adesso può contare su 92 coabitazioni che coinvolgono 184 famiglie e 193 persone. "Una bella idea, realizzata da Auser Toscana insieme ad Artemisia, a cui ho dato sostegno quando ero al Comune di Firenze ed alla quale mi riprometto di dare sostegno anche nel mio ruolo di assessore al welfare della Regione. I risultati confermano la sua validità e la possibilità di esportarlo in tutta la Toscana. Il punto chiave da sviluppare è la creazione del contatto tra chi ha disponibilità di spazi e chi è alla ricerca di un posto dove vivere, quello sul quale la Regione vorrebbe investire".

Stefania Saccardi ha spiegato che "sulla casa ci vuole uno sforzo congiunto di tutti, sindacati, associazioni, istituzioni, perchè altrimenti non ne usciamo. Anche il governo, fin dall'insediamento, ha capito che questo è il nodo più complicato da sciogliere e la riprova è stato il Piano Casa, che è stato uno dei suoi primi atti". Un Piano contrastato dai Movimenti come quello di cui fa parte Lorenzo Bargellini che Nove da Firenze ha sentito nei giorni scorsi analizzando lo strano caso degli immobili sgomberati con la forza pubblica e poi rimasti abbandonati negli anni.Promuovere ed incentivare risposte e modalità diverse per affrontare l'emergenza. " Un primo passo lo abbiamo fatto col bando che ha promosso nuove forme di costruzione - spiega la vicepresidente toscana - che ha messo sul piatto 13 milioni di euro.

Ma stiamo pensando ad altro. Ad esempio - ha proposto - perché non utilizzare il patrimonio invenduto privato e trasformarlo in alloggi popolari? Ovviamente a determinate condizioni e con procedure di evidenza pubblica. Non trovo assolutamente logico – ha proseguito la vicepresidente - costruire ancora e consumare suolo quando ci sono tantissimi alloggi invenduti. In tal modo daremmo una mano, da una parte, a tante cooperative e società che non riescono a vendere e, dall'altra, risponderemmo in modo innovativo e più tempestivo al disagio di tante persone".

Se da una parte si aiuta il settore edile in piena crisi, dall'altro si punta al recupero dei contenitori vuoti, può apparire un controsenso. Ma l'accordo siglato da Renzi e Pinotti con Firenze per le caserme è destinato a raccogliere e far fruttare entrambe le eredità: le camerate devono diventare salotti, camere e cucine, serve chi ci metta mano. Un accordo legato alla creazione, un anno il tempo concesso come non manca di ricordare il sindaco Nardella, di una relazione di fattibilità con progetti concreti.

Poi c'è la riforma della legge 96 del 1996, quella che disciplina l'assegnazione, gestione e determinazione del canone di locazione degli alloggi Erp. Punto nevralgico fortemente soggetto alla crisi concatenato alla serenità sociale di un Paese. "Dobbiamo pensare – ha detto Stefania Saccardi - che rispetto alle domande in graduatoria attualmente possiamo soddisfare soltanto un 10-15% delle richieste. Anzitutto vanno regolamentati in modo diverso i criteri di accesso a questi alloggi, ma anche quelli con cui si valutano i bisogni delle persone che ne hanno diritto.

I pochi soldi che per ora abbiamo vanno spesi per aiutare chi ha davvero bisogno. Va poi detto – ha concluso - che il tema casa, politica sociale, sconta purtroppo i problemi legati ai vincoli del patto di stabilità. Questo frena molte iniziative, come ad esempio il fondo per aiutare gli inquilini morosi incolpevoli e le risorse per gli investimenti, ma stiamo discutendo e lavorando col governo per allentare questi vincoli".

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