Emergenza meningite: tre nuovi casi in Toscana nelle ultime 24 ore

La Federazione regionale delle Misericordie al lavoro per garantire la vaccinazione a tutti i volontari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 gennaio 2017 19:30
Emergenza meningite: tre nuovi casi in Toscana nelle ultime 24 ore

Tre nuovi casi di meningite in Toscana nelle ultime 24 ore: due di tipo B, uno di tipo C, confermato dal laboratorio. Un terzo caso di meningite viene segnalato oggi, dopo quelli dell'83enne di Venturina ricoverato nel reparto di malattie infettive all'ospedale di Livorno e della estetista ventenne di Prato, ricoverata nel pomeriggio di San Silvestro all'ospedale Santo Stefano coi sintomi della meningite.

In questi giorni si è riproposto drammaticamente il problema delle vaccinazioni contro la meningite e la Federazione regionale delle Misericordie toscane, nonostante le festività natalizie, sta lavorando con grande attenzione alla problematica delle vaccinazioni per tutti i volontari. “Anche in questi giorni siamo in contatto con l’assessorato regionale – afferma il presidente Corsinovi – per mettere a punto in tempi rapidi un piano che consenta di poter vaccinare nel più breve tempo possibile tutti i nostri volontari che operano sulle ambulanze”.

“Siamo costretti ancora una volta a fare i conti con la solita demagogia di bassissimo livello utile soltanto ad incentivare una disinformazione pericolosa e irresponsabile. La Bergamini si preoccupi piuttosto di come festeggiare il capodanno” E' la replica di Federico Gelli, medico igienista epidemiologo e responsabile Sanità Pd a Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia che ha ipotizzato una correlazione fra i flussi migratori e l'incidenza della meningite in Toscana. “Non c'è alcuna evidenza scientifica che sostenga una correlazione di questo tipo – spiega Gelli – così come non vi è alcun legame con nessuna malattia infettiva grave registrata sul nostro territorio. L'unica forma d'infezione che abbiamo registrato è la scabbia che è totalmente sotto controllo grazie alla seria attività di monitoraggio eseguita nei centri di accoglienza dal nostro sistema sanitario e i cui casi sono immediatamente individuati e diagnosticati e curati.”

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