"Emergenza Covid-19 e carcere: più detenuti a casa"

Il presidente del Consiglio comunale di Firenze Milani raccoglie le preoccupazioni espresse dal Garante Cruccolini: "Servono importanti interventi deflattivi della popolazione detenuta che consentano la domiciliazione dei condannati a fine pena e a quanti in stato di fermo cautelare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2020 18:57

“In questa fase di emergenza sanitaria che sta coinvolgendo l’intero paese, affinché sia mantenuto il più stretto e rigoroso isolamento al fine di contenere l’evoluzione del virus COVID-19, ci sono luoghi nei quali questo isolamento è di fatto impossibile. Luoghi, come il carcere, dove la convivenza forzata e sovraffollata rischia di provocare forti tensioni e dove c’è anche la forte possibilità che possa esplodere in atti di rivolta e ribellione.

L’appello della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà – sottolinea il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – è un grido di allarme che le forze politiche hanno il dovere di accogliere.

Sono necessari, in questa fase di gestione dell’emergenza COVID-19, importanti interventi deflattivi della popolazione detenuta che consentano la domiciliazione dei condannati a fine pena e a quanti in stato di fermo cautelare. I provvedimenti legislativi presi dal Governo sono al di sotto delle reali necessità, servono urgentemente ulteriori misure, di rapida applicazione, che portino la popolazione detenuta al di sotto della capienza regolamentare effettivamente disponibile.

In qualità di Presidente del Consiglio comunale di Firenze – conclude Luca Milani – sento il dovere di aderire all’appello lanciato dai Garanti dei detenuti, ed in particolare da Eros Cruccolini, ed auspico che il Governo sappia porre la giusta attenzione a questa condizione particolare nella quale si trovano questi cittadini”. (

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