Elezioni regionali: Toscana Rossa ha presentato ricorso al TAR

"Questione di democrazia". Antonella Bundu: «Se fossimo in Consiglio avremmo già preteso un’azione su tre priorità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 Dicembre 2025 16:34
Elezioni regionali: Toscana Rossa ha presentato ricorso al TAR

"Come preannunciato, abbiamo presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per contestare l’esclusione della rappresentanza di 72.321 elettori e elettrici di Toscana Rossa nelle recenti elezioni regionali". Così in una nota la forza politica che ha sostenuto Antonella Bundu alle recenti elezioni regionali. "Questo ricorso - proosegue la nota - tocca questioni fondamentali legate alla democrazia, alla rappresentanza e ai diritti elettorali, contestando l'applicazione errata di principi costituzionali e norme regionali che hanno compromesso l'effettività del voto. In un contesto in cui la partecipazione alle urne è in calo, è fondamentale che ogni voto abbia lo stesso peso, senza discriminazioni o manipolazioni.

Un caso emblematico dell'iniquità della legge vigente è che forze politiche che hanno raccolto decine di migliaia di voti in meno rispetto a noi abbiano comunque ottenuto consiglieri, mentre noi, nonostante il superamento della soglia del 5% con una sola lista e una candidata presidente, siamo stati esclusi dal Consiglio Regionale. Non è una questione tecnica, è una questione di principio: i voti si contano, non si pesano. La legge elettorale attuale va cambiata, perché favorisce due blocchi e ostacola l'espressione delle alternative politiche.

Questa battaglia non riguarda solo chi ha votato Toscana Rossa, ma è una battaglia per la democrazia e per il diritto di tutti e tutte a una rappresentanza vera.

Il TAR ha fissato l'udienza per febbraio, e sarà un passo fondamentale per ripristinare ciò che è giusto. È essenziale che le prossime elezioni siano un'opportunità per rinnovare la democrazia, non per allontanare sempre di più le persone dalla politica.

Nel frattempo, chiediamo a chi può di contribuire alla raccolta fondi che stiamo organizzando per far fronte alle spese processuali. Ogni donazione, di qualsiasi importo, sarà decisiva per portare avanti questa battaglia e difendere i diritti di tutti e tutte.

Toscana Rossa, fortemente voluta dalle organizzazioni politiche che l'hanno costruita (Potere al Popolo! Rifondazione Comunista e Possibile), insieme a tante realtà dei territori e movimenti, ha portato nel contesto delle regionali toscane l'alternativa politica completamente indipendente alla destra e al campo largo costruito intorno a Giani. Il consenso così ampio ricevuto alle elezioni regionali testimoniano l'esigenza di cambiamento da parte dell’elettorato. Per questo la legge elettorale ci penalizza, per questo facciamo ricorso.

Seguiranno informazioni su come poter contribuire alla campagna di raccolta fondi, che vivrà sui territori, rafforzando le ragioni delle nostre posizioni".

Queste le dichiarazioni di Antonella Bundu: «se fossimo in Consiglio Regionale avremmo già preteso un’azione su tre priorità, che risentono dell’assenza di Toscana Rossa dall’aula. Per prima la vicenda GKN. Sembra di assistere al gioco del gatto con il topo, mentre avanza la disperazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Si era promesso un intervento pubblico ma niente va concretamente avanti, mentre si annuncia la conversione del deposito ENI di Calenzano in parto fotovoltaico, senza citare il piano industriale che prevede la produzione di pannelli fotovoltaici. C’è una lotta operaia a distanza di pochi chilometri e non c’è stata la capacità di immaginarsi un’opportunità da cogliere, o almeno approfondire? La partita è truccata e il Consorzio rischia di essere accantonato, passata la campagna elettorale.

Lo stesso si può dire parlando di Palestina, con una Regione silenziosa sulla vicenda di Francesca Albanese e Marco Carrai che rimane alla presidenza dalla Fondazione Meyer.

Infine, l’aeroporto di Peretola: la Giunta rassicura che tutto andrà avanti, perché tanto niente passerà dal Consiglio regionale (e da quello comunale di Firenze). Il Consiglio comunale di Pisa però si è espresso e questo dimostra che la stessa cosa può ripetersi».

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