Elezioni a Firenze: Salvini lancia Ubaldo Bocci, ai balconi la protesta dei residenti

Rimosso dal ponte della Montagnola "No al razzismo". Tra gli striscioni appesi dai privati cittadini: "Firenze non si Lega"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2019 15:27
Elezioni a Firenze: Salvini lancia Ubaldo Bocci, ai balconi la protesta dei residenti

La campagna elettorale del centrodestra parte dall'Isolotto "Il quartiere dove il centrodestra ha raccolto meno preferenze" commenta dal palco Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina, provincia di Pisa e coordinatrice della Lega in Toscana. I temi affrontati: sicurezza nei luoghi pubblici e privati, legalità richiesta alle imprese operanti sul territorio, con numerosi richiami alla città di Prato, e la priorità agli italiani e residenti nella gestione della cosa pubblica.

Mentre sul palco di piazza dei Tigli si alternano i candidati giunti da tutta la Toscana e soprattutto i tre esponenti del centrodestra scelti per correre a Livorno, Prato e Firenze, ai balconi i residenti rispondono con degli striscioni. Francesco Torselli, consigliere comunale e coordinatore di Fratelli d'Italia esclama "Chi ha esposto striscioni vota Nardella... Ma noi parliamo a tutti quelli che ci ascoltano da dietro le persiane che la pensano come noi, ma non hanno il coraggio di scendere in piazza". Il ministro e vice premier Matteo Salvini, presenta la candidatura di Ubaldo Bocci a sindaco di Firenze e rivendica la scelta della piazza anziché salotti o teatri con videoproiezioni.

Il ministro dell'Interno punta il suo discorso sulla sicurezza nei luoghi pubblici ed accusa l'attuale amministrazione fiorentina di aver richiesto agenti come mai aveva fatto fino al suo insediamento al Viminale.

Agenzia Dire - Con Ubaldo Bocci "Dopo decenni, i fiorentini hanno finalmente un candidato che puo' vincere, governare, e una squadra che ha voglia di cambiare questa citta' che qualcuno ha preso per un circolo del Pd. Invece e' una splendida citta' che merita di piu': non solo in centro, ma anche in periferia, perche' vedo molti lavori e cantieri in centro, pero' Firenze e' tanto, non solo piazza Duomo". Lo spiega il ministro dell'Interno Matteo Salvini, arrivato in piazza dei Tigli, al lancio della campagna elettorale del centrodestra in Toscana.  "Noi partiamo sempre dalle periferie, per risolvere, per avere una citta' diversa, piu' sicura, dove si lavora meglio, con meno tassazione locale, con meno problemi di viabilita' e sui parcheggi.

Un'idea di citta' che la sinistra, a Firenze, cosi' come a Prato non ha piu' da tanto tempo". Il sindaco Dario Nardella, tuttavia, ricorda spesso i 250 agenti mancanti in citta'. "Nardella e' un fenomeno, mi sta quasi simpatico. Quasi. Ma buon Dio, il Pd che per anni ha bloccato le assunzioni delle forze dell'ordine e adesso si lamenta perche' ne sono gia' arrivati a decine e altre decine ne arriveranno. Son contento di aver fatto piu' io in sei mesi per Firenze, di quello che hanno fatto i compagni in sei anni".Rimosso striscione "No al razzismo".

Lettera aperta di alcuni cittadini: "Abbiamo vissuto come una spiacevole provocazione il comizio organizzato per questa mattina in Piazza dei Tigli, nel cuore dell’Isolotto Vecchio, sotto la storica Scuola Montagnola, e ci conforta aver visto molti balconi con striscioni e bandiere della pace. Ma evidentemente Salvini temeva il dissenso: per organizzare la sua passerella il ministro ha dovuto organizzarsi ad orari da pensionato (lunedì ore 12) e blindare il quartiere: la massiccia presenza di forze dell’ordine con relativi mezzi era sicuramente superiore al numero dei suoi sostenitori.

E non a caso l’iniziativa è stata pubblicizzata solo poche ore prima nel quartiere! L’importante per il ministro era mobilitare la sua claque, oltre che l’esercito, non certo i residenti, tanto più se possibili contestatori… Ma ciò che ci lascia davvero perplessi è la rimozione di uno striscione di dissenso (No al razzismo!) che non contenevano offese ma rimandavano a principi fondamentali e pure costituzionalmente garantiti.

Perché? A specifica domanda le forze dell’ordine ci invitavano “ad andare a prendere lo striscione in questura”. Riteniamo un episodio del genere decisamente grave e ci aspettiamo di avere quanto prima spiegazioni dagli organi competenti" conclude il gruppo di cittadini che si firma "Genitori della Montagnola".

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