Domenica 5 ottobre per i diritti e contro le discriminazioni a Siena

Tantissime adesioni dalle 17 alle 19 in Piazza Salimbeni. Grassi, Verdi e Trombi: “Trascrizioni matrimoni gay all'estero: la migliore spinta per una legge in Italia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2014 20:54
Domenica 5 ottobre per i diritti e contro le discriminazioni a Siena

Una CALL TO ACTION per i diritti e contro tutte le discriminazioni. A lanciarla è stato il Movimento Pansessuale - ArciGay Siena per sostenere la candidatura di #Siena2019 Capitale della Cultura con un #GIROTONDO ARCOBALENO che coinvolgerà tutta la città.

L’associazione LGBTQI senese ha invitato le istituzioni, le associazioni e la cittadinanza a partecipare all’iniziativa - in programma domenica 5 ottobre dalle 17 alle 19 in Piazza Salimbeni a Siena - per dare una testimonianza concreta e visibile del proprio impegno in favore dei diritti e lanciare un messaggio forte e chiaro contro ogni forma di discriminazione a sostegno di tutti gli amori, del riconoscimento di tutte le famiglie e della piena cittadinanza di tutte le persone, la cui diversità di orientamento sessuale, identità di genere, etnia, religione o abilità, è inestimabile ricchezza culturale.

Il #GIROTONDOARCOBALENO sarà un momento di condivisione, di confronto e di festa. Un’occasione per mettere in circolo le idee e le energie positive della città. Un segnale forte e unitario di chi preferisce la corretta informazione e la buona politica ai discorsi d’odio. Con questa iniziativa, inoltre, Il Movimento Pansessuale - ArciGay Siena intende sostenere la candidatura di #Siena2019 Capitale della Cultura, “perchè che la cifra culturale di una città e di un Paese - si legge nella call - risiede anche nel suo livello di civiltà, nella capacità di realizzare politiche di inclusione sociale, riconoscendo a tutti pari dignità e pari opportunità.

Rispondere alla CALL significa assumersi l’impegno di costruire il mondo che vogliamo”."Rispondere alla CALL è molto più che un atto dovuto - dichiara la presidente di Arcigay Arezzo Cristina Betti - per noi significa costruire il mondo che vogliamo e far sì che sempre più persone e istituzioni decidano di assumersi questo impegno. Inoltre quello di Siena è solo il primo di una serie di appuntamenti che coinvolgeranno altre città toscane nei prossimi mesi tra cui Arezzo”.

I volontari e i sostenitori di Arcigay Arezzo e tutte le persone che credono nell'ugualianza dei diritti e nella valorizzazione delle differenze sono quindi invitati ad entrare fisicamente e idealmente nel cerchio per i diritti all’interno del quale ognuno potrà lanciare così il proprio messaggio contro tutte le discriminazioni.Sorpresi e determinati. Si presentano così i consiglieri del gruppo Firenze riparte a Sinistra con Sel, FaS e Prc che chiedono al sindaco di Firenze Dario Nardella di “firmare presto l'atto per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero” approvato in Commissione a Palazzo Vecchio.

Per i consiglieri sarebbe questa la migliore spinta per una legge in Italia sui diritti civili. E Firenze potrebbe essere capofila di una battaglia di dignità da troppo tempo rinviata a data da destinarsi.

“Siamo sinceramente sorpresi dell'atteggiamento ambiguo e titubante del sindaco e della sua Giunta – esordiscono il capogruppo Tommaso Grassi con i consiglieri Giacomo Trombi e Donella Verdi – anche per l'assenza da parte del Pd di una linea politica chiara”. “Si presentano in Commissione - spiegano i consiglieri di opposizione - dicendo che il gruppo Pd si è riunito e si dichiara d'accordo con la proposta che abbiamo fatto per la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contatti all'estero, salvo poi dividersi in maniera imbarazzante tra voti a favore, astensioni e voti contrari”.

Ma c'è di più. “Una volta approvato l'atto nelle due Commissioni – affermano Grassi, Trombi e Verdi - è partita una gara a delegittimare e sminuire la portata politica dell'atto appena discusso: chi non vedeva alcun beneficio concreto, chi rivendicava la necessità di una legge nazionale prima di qualsiasi azione. Fino ad arrivare alle dichiarazioni di stamani di Nardella che ammette l'intenzione di non firmare l'atto di indirizzo agli uffici. Atto che avrebbe consentito, appunto, la trascrizione come da noi richiesto”.

“Vogliamo una legge nazionale che porti l'Italia al pari delle grandi nazioni europee nel campo del riconoscimento dei diritti civili – concludono i consiglieri di Firenze riparte a Sinistra - così da avere una legge che preveda il matrimonio anche tra persone dello stesso sesso. Non vogliamo che ci si ama sia costretto a trovare legittimazione della propria unione fuori dall'Italia. Permettere le trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero è la migliore spinta per una legge in Italia: ne siamo profondamente convinti e quindi chiediamo a Nardella di ripensaci. Ripensaci e firma l'atto di indirizzo agli uffici il prima possibile”.

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