Secondo una nuova sentenza della Consulta, è incostituzionale il divieto di riconoscimento del figlio per la madre intenzionale nelle coppie omogenitoriali.
“Questa sentenza - dichiara la sindaca Sara Funaro - segna un passo importante nel percorso per i diritti. Firenze ha sempre portato avanti battaglie di civiltà che poi sono diventate realtà, lo abbiamo fatto su questo tema, così come sul registro delle unioni civili, sullo ius scholae. Siamo orgogliosi di essere una città apripista sul fronte dei diritti. La nostra società molto spesso è più avanti delle norme esistenti, non attente ai cambiamenti in essere. Questa sentenza interpreta le esigenze reali e concrete della comunità e mette al centro la tutela dei diritti dei nostri bambini, che sono il nostro futuro”, conclude Funaro.
“Oggi vincono i diritti, a partire dai diritti della bambine e dei bambini – dichiara l’assessora alle Pari opportunità e ai Diritti Benedetta Albanese in merito a questa decisione della Consulta per cui è incostituzionale il divieto di riconoscimento del figlio per la madre intenzionale nelle coppie omogenitoriali – Da molto tempo le associazioni del nostro territorio portano avanti assieme a noi questa battaglia di civiltà, finalmente il valore e le ragioni di questo impegno hanno il giusto riconoscimento.
Ricordiamo che finora i diritti affermati oggi dalla Corte Costituzionale erano garantiti soltanto da amministratori coraggiosi come la nostra Sindaca Sara Funaro e il Sindaco precedente Dario Nardella, che hanno a cuore l’uguaglianza di tutti i nostri cittadini e la tutela dei diritti per tutte e tutti. Diciamo da anni che chi ha osteggiato il riconoscimento di questi figli ha negato i diritti di tante persone e di tante famiglie, adesso finalmente questa pronuncia della Consulta stabilisce che la loro posizione era incostituzionale”, conclude Albanese.
"Questa sentenza è un passo fondamentale nel riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno", sottolinea l'assessora all'anagrafe Laura Sparavigna commentando questa sentenza della Consulta sulla registrazione dei figli di due mamme. "Questa sentenza conferma come le battaglie portate avanti in questi anni anche dal Comune di Firenze, che abbiamo perpetuato negli uffici anagrafici e dello Stato Civile, siano in linea con i principi della nostra Costituzione - prosegue l'assessora Sparavigna - fin dal suo insediamento, la destra al Governo ha messo alla gogna e negato diritti fondamentali a tante coppie.
Ma alla fine questo accanimento ideologico è stato dichiarato incostituzionale e l'oscurantismo della destra al governo è stato cancellato da una sentenza storica. Una sentenza illuminante per il percorso che il legislatore ore deve percorrere, perché il nostro Paese abbia finalmente un quadro egualitario completo sui diritti civili. I figli non si dividono in categorie. Non si giudicano in base a come sono stati concepiti o da chi sono cresciuti", conclude Sparavigna.