Degrado sull’Autopalio: l’ANAS risponde a Idra… evitando di fornire i chiarimenti richiesti!

Bilancio e programmazione, ma nessun riscontro nel merito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2019 14:04
Degrado sull’Autopalio: l’ANAS risponde a Idra… evitando di fornire i chiarimenti richiesti!

Manifesta delusione, l'associazione fiorentina Idra, che da qualche tempo monitora uno dei viadotti dell'Autopalio, che dà pessima mostra di sé a chi lo incontra lungo la statale Cassia, fra Firenze e Siena.

Un lungo e dettagliato bilancio, e la descrizione della prossima agenda di lavoro, nel riscontro che l’ANAS ha trasmesso - lamenta l’associazione Idra - dopo la richiesta di chiarimenti, inviata anche al Ministero delle Infrastrutture, sul tema della sicurezza e del decoro del viadotto Autopalio “Terme” .

Anche in questo caso la Direzione Generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza delle infrastrutture stradali ha girato all’ANAS “per le attente valutazioni ed il seguito di competenza la lettera di Idra, invitando la Società a fornire direttamente all’Associazione ogni utile chiarimento relativamente alla questione, con preghiera di tenere informata anche la scrivente Direzione generale”.

Ma nessuna risposta è arrivata ai quesiti, chiari e circostanziati, formulati dall’associazione fiorentina dopo aver letto la prima lettera di spiegazioni inviata dall’ANAS.

Vediamo insieme cosa scrive l’ANAS nella sua nota.

“Le comunichiamo che Anas (Gruppo FS italiane) ha avviato, da tempo, sul tutto il territorio nazionale un’importante mole di investimenti per la manutenzione ed il miglioramento del patrimonio stradale. Questo impegno di risorse, tecniche ed economiche, si è concretizzato anche nell’ambito del raccordo autostradale Siena-Firenze per conseguire un incremento del livello di servizio e della sicurezza dell’infrastruttura.

A partire dal 2012, infatti, il piano di riqualificazione dell’arteria, tuttora in fase realizzativa, è stato attivato per un investimento complessivo di 65 milioni di euro.

In particolare, tra il 2012 e il 2015, Anas ha realizzato lavori per 20 milioni di euro che hanno riguardato il risanamento della pavimentazione con asfalto drenante, l’adeguamento delle barriere di sicurezza e il ripristino della segnaletica verticale.

Nello stesso periodo sono stati realizzati interventi per l’allargamento della sede stradale in vari tratti dell’infrastruttura, interventi per la riqualificazione di alcuni viadotti ed altri per l’ammodernamento delle barriere di sicurezza, con un investimento di oltre 16 milioni di euro.

Nell’ultimo biennio sono stati poi eseguiti ulteriori interventi di risanamento profondo della pavimentazione, con realizzazione di manti drenanti su oltre 30 km di carreggiata, per un investimento di 15 milioni di euro, e lavori di manutenzione di ponti e viadotti per quasi 6 milioni di euro.

Tra gli interventi su ponti e viadotti, sono ricompresi i lavori di manutenzione del viadotto “Terme”, laddove, per alcune complessità strutturali, è stata riscontrata in corso d’opera la necessità di un aggiornamento del progetto iniziale. I lavori sono stati quindi temporaneamente sospesi, ma sono ormai in fase avanzata le attività necessarie al riavvio del cantiere.

Nel dettaglio, come previsto dal cronoprogramma illustrato lo scorso luglio in Prefettura, alla presenza del Prefetto di Siena, della Polizia Stradale e dei Sindaci dei comuni interessati, la consegna dei lavori all’impresa esecutrice è prevista nella prima decade di ottobre. L’ultimazione dell’intervento è prevista nella primavera del prossimo anno.

Sono inoltre in fase di attivazione altri lavori di manutenzione programmata di opere d’arte, per un investimento di 8,4 milioni di euro, in particolare i viadotti Falciani, Docciola e Bandini.

Ulteriori interventi per l’incremento della sicurezza riguardano l’installazione di attenuatori d’urto in corrispondenza delle uscite degli svincoli e la chiusura dei varchi lungo lo spartitraffico centrale tramite barriere amovibili che scongiurano il rischio di invasione della carreggiata opposta, ma allo stesso tempo consentono una rapida apertura del varco in caso di necessità.

L’informazione all’utenza sarà inoltre migliorata tramite installazione di pannelli a messaggio variabile.

Va infine precisato che tutti i ponti e i viadotti della rete Anas sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica annuale più approfondita, oltre alla normale sorveglianza quotidiana garantita dal personale su strada. Sulla base di questo processo continuo di controlli e verifiche viene definito il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, al fine di programmare adeguatamente tutti gli investimenti, attuali e futuri, sull’infrastruttura”.

Ben altre erano le richieste avanzate da Idra, però, sostiene l'associazione, dopo la prima lettera di spiegazioni ricevuta sulla vicenda del viadotto Terme. Eccole.

Per un verso, ci domandiamo come e perché sia stato possibile verificare soltanto “durante le fasi di demolizioni” le “anomalie per le quali si è resa necessaria una campagna di indagine integrativa (carotaggi) per verificare la resistenza del calcestruzzo”, rendendo dunque necessaria “una nuova progettazione dell’intervento e conseguente redazione di P.V.T.”. In particolare, ci domandiamo se l’ANAS disponga di un protocollo di interventi di monitoraggio di routine delle condizioni dell’infrastruttura che avrebbero potuto far diagnosticare per tempo quelle anomalie, e dunque le caratteristiche dell’intervento da effettuare, onde evitare che le criticità scoperte solo in una fase così avanzata di degrado richiedessero un cambio di progetto.

Leggiamo poi che “nel contempo si è riscontrata una difficoltà gestionale nei rapporti con l’ATI appaltatrice dei lavori che ad oggi non ne ha consentito la ripresa in variante”, nonostante l’ATI in questione abbia eseguito il 94% dei lavori. Gradiremmo conoscere in proposito se il contratto con l’A.T.I. affidataria dell’appalto sia stato risolto e, in caso affermativo, in quale data, per quali motivi ed in che termini, quali conseguenze economiche e procedurali ciò abbia determinato, se risultino aperte pendenze anche giudiziarie con l’ex appaltatore, e da quando si stia “allestendo apposita Perizia di Variante da presentare per le autorizzazioni di rito, propedeutica all’appalto dei lavori di completamento che saranno affidati ad Impresa incaricata secondo le procedure degli Accordi Quadro contrattualizzati nei giorni scorsi”.

Gradiremmo infine sapere se sia possibile – come ci auguriamo vivamente – assicurare l’adozione di una procedura di intervento comunque più celere di quella descritta nella nota, tale da permettere di sanare il prima possibile, piuttosto che entro la lontana primavera 2020, il danno anche estetico che deriva dalla visione di uno stato di degrado così avanzato. Dobbiamo considerare infatti che la Strada Statale Cassia, per le località di interesse storico, culturale, economico e turistico che serve, rappresenta un’arteria all’attenzione di un’utenza internazionale. Lo spettacolo di un viadotto nelle condizioni che conosciamo non rappresenta certo un biglietto da vista invidiabile: si tratta di condizioni che – al netto del tema sicurezza che ci assicurate non porsi, e del disagio per gli utenti della Autopalio costretti all’utilizzo di una sola carreggiata – descrivono infatti al visitatore in viaggio fra due centri Unesco, Firenze e Siena, un modello di manutenzione e decoro non propriamente civile.

Da un comunicato dello scorso luglio apprendiamo peraltro che, a detta del segretario generale della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni, «i cantieri infiniti e le condizioni spesso pessime delle strada gestite da Anas in Toscana sono il risultato di una carenza di personale spaventosa (149 addetti su un organico di 200) certificata perfino davanti al prefetto di Firenze». Secondo la stessa fonte, nella circostanza dell’incontro in Prefettura il 17 aprile scorso sarebbero state “anche certificate (come prevede il DPR 1126/81) le carenze di personale: 88 cantonieri, 56 operatori, 5 sorveglianti, per un totale di 149 agenti su una forza attuale di circa 200 persone”.

Un intervento correttivo tempestivo ed efficace, se le cifre indicate sono rispondenti al vero, contribuirebbe probabilmente anche alla soluzione del caso specifico qui sollevato”.

Idra ha appena provveduto, quindi, a tornare a scrivere all’ANAS, al Ministro e alla Direzione Generale delle Infrastrutture affinché “si forniscano cortesemente – a meno che non siano coperte da qualche fondata esigenza di riservatezza - tutte le delucidazioni richieste”.

Nessun riscontro di interesse all’iniziativa di Idra è fin qui pervenuta dai sindaci dei Comuni della tratta toscana dell’Autopalio (Impruneta, Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa e Barberino-Tavarnelle), ai quali l’associazione continua doverosamente a trasmettere - precisa-  la documentazione prodotta per opportuna conoscenza.

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